Astronomia,
simbolismo astronomico e misura del tempo
presso
le antiche popolazioni germaniche
(di Adriano Gaspani)
La
regione del Teutoburger Wald vicino a Detmold nella Bassa Sassonia è ritenuto
storicamente il territorio sacro delle antiche tribù germaniche.Alcuni
studiosi hanno localizzato in questi luoghi la probabile provenienza
di molti dei miti
che sono descritti negli episodi delle Edda scandinave edi
gran parte del corpus mitologico delle antiche popolazioni germaniche, tra le
quali, seguendo quanto ci tramanda Tacito nel suo “De origine et situGermanorum
liber”, si annoverano le tribùdei
Cherusci, degli Amsivari, dei Camavi, degli Usipeti, dei Bructeri, dei Marsi,
dei Sicambri, dei Tencteri, dei Catti e altre.
Distribuzione
geografica delle tribù germaniche occidentali durante l’età del Ferro.
In quella regione, il 9 Settembre del 9 d.C. avvenne la celebre battaglia tra le
legioni di Publio Quintilio Varo, governatore romano della Germania e le tribù
germaniche insorte contro Roma (a causa dell’eccessiva avidità del
governatore), comandate da Arminio, capo dei Cheruschi, ex ufficiale germanico
dell’armata romana.Lo
scontro si risolse con la disfatta dei Romani i quali tentarono di riparare
nella fortezza di Aliso, ma il successivo 11 Settembre, durante una violenta
tempesta, i Germani assalirono nuovamente le legioni nella Gola di Doren, entro
la Selva di Teutoburgo, e le sterminarono completamente.Publio Quintilio Varo, ferito in battaglia si suicidò.Questo
episodio segnò la definitiva fine della supremazia dei Romani in Germania, i
quali non riuscirono più a superare il corso delReno.
La
regione del Teutoburger Wald nella Germania nord-occidentale.
La Foresta di
Teutoburgo fu ritenuta un luogo sacro dal Neolitico, all'età del Ferro,
all'alto Medioevo, dalle popolazioni germaniche, che vissero in quei luoghi
durante il I millennio a.C.
Anche in tempi recenti, nel XIX secolo, questi luoghi furono celebrati da
Il
sito di Externsteine nella Teutoburger Wald ripreso da satellite
Situato in
prossimità di Detmold, nella bassa Sassonia, Externsteine viene talvolta
chiamato la "Stonehenge tedesca"
sia perché è il più importante sito megalitico della Germania , sia per la
sua imponenza, sia per il suo significato archeoastronomico.
La sua morfologia mostra un allineamento di quattro poderose torri di roccia che
si ergono isolate fino ad un'altezza di quasi
40 metri.
La loro formazione risale più o meno al periodo del Cretaceo, cioè da 130 a 70
milioni di anni fa, ed è dovuta a stratificazioni di detriti avvenute durante
quel periodo.
Le tracce di mano umana sono evidentissime anche al primo sguardo: scale di
pietra intagliate nella roccia percorrono gli enormi megaliti fino alla loro
cima e si intravedono grotte scavate in profondità al loro interno.
Il
sito di Externsteine.
La
particolarità di questo luogo sta nel fatto di essere stato un centro sacro
delle antiche popolazioni germaniche.Il
sito continuò ad essere utilizzato quale luogo di culto dalla preistoria fino
all'alto Medioevo quando il re cristiano Carlo Magno , nell’anno 772 d.C. fece
distruggere i simboli pagani ivi presenti, in particolare
il cosiddetto "Irminsul" ,
la sacra quercia, il mitico Albero della Vita, considerato dai Sassoni la
colonna portante dell'Universo.Carlo
Magno, fervido cattolico, quando conquistò queste terre durante la guerra
contro i Sassoni, si rese immediatamente conto di quanto fosse grande il
potere simbolico delle rocce di Externsteine, arrivando non solo a cercare di distruggere
tutte le tracce degli antichi culti ivi praticati, ma vietandone qualsiasi
uso a carattere sacro temendo che la sua enorme influenza mistica tradizionalmente
esercitata sulla popolazione potesse far risorgere l'antica religione pagana. Questo
è testimoniato dalla presenza alla base della Roccia 1 di un grande
bassorilievo di esecuzione medioevale, intagliato nella roccia che raffigura Nicodemo
e Giuseppe d'Arimatea mentre tolgono dalla croce Gesù Cristo, calpestando e
piegando simbolicamente l’"Irminsul",
l'albero sacro delle tradizioni nordiche.
La
base della Roccia 1 mostra il grande bassorilievo posto presso le scale
d’accesso al sito
l
bassorilievo è stato considerato dagli storici un’evidente testimonianza del
tentativo di estirpazione, da parte del Cristianesimo, dell'antico culto pagano.Gli
antichi luoghi sacri pagani, erano ritenute paganiichi dei siti su cui venerzata dei siti su cui venenro
erettevere e proprie porte sul mistero e furono, da sempre, giudicate
pericolose dal Cristianesimo, con la conseguente cristianizzazione forzata dei
siti su cui vennero erette crocied
altari sui quali venivano officiate le Messe.Osservando
la scena rappresentata nel bassorilievo si notano immediatamente le due figure
femminili, che reggono un telo annodato, in atteggiamento piangente poste ai due
lati estremi della rappresentazione. Le
aureole poste intorno al capo delle due figure tradiscono il loro simbolismo
astronomico: la figura sul lato nord-ovest è un’allegoria del Sole, mentre
quella posta sul lato sud-est è un’allegoria della Luna: i due astri piangono
la morte di Cristo.Anche
la loro ubicazione rispetto alla croce di Cristo non è casuale, infatti il Sole
è rappresentato a destra, in corrispondenza della pars familiaris, mentre la Luna è a sinistra, cioè nella pars
hostilis.
Il grande bassorilievo inciso alla base di una della Roccia 1.
L'influenza
rituale e mistica di Externsteine rimase inalterata nel tempo e durante
il periodo nazista e la seconda guerra mondiale questo luogo fu utilizzato dal
gerarca Himmler per officiare i riti
di iniziazione degli ufficiali delle SS. L’esercito
nazista, sempre molto interessato all'esoterismo, effettuò qui un’estesa
campagna di scavi archeologici il cui scopo è rimasto, però un mistero poiché
ad un certo punto i lavori furono bruscamente interrotti e tutte la
documentazione riguardante il progetto fu completamente distrutta.
La
scena incisa su un pilastro di roccia del sito di Externsteine che mostra il
tradizionale Albero della Vita sacro alle antiche tribù germaniche, posto sotto
i piedi di Nicodemo mentre stacca Cristo dalla Croce.Ai
due lati della scena rappresentata si notanole due figure femminili, che reggono un telo annodato, in atteggiamento
piangente poste ai due lati estremi della rappresentazione.Le
aureole poste intorno al capo delle due figure tradiscono il loro simbolismo
astronomico: la figura sul lato nord-ovest è un’allegoria del Sole, mentre
quella posta sul lato sud-est è un’allegoria della Luna: i due astri piangono
la morte di Cristo.
In
uno dei grandi pilastri rocciosi di Externsteine, quasi alla sua sommità, è
presente una grande caverna parte della quale, durante il Medioevo, fu destinata
a cappella cristiana, pare, ma non è del tutto certo, dai monaci benedettini
della vicina Abbazia di San Pietro e Paolo ad Abdinghof, presso Paderborn,
quando nel 1093, circa 78 anni dopo la fondazione dell’abbazia, ebbero la
giurisdizione sull’area in cui è posto il sito.Su
una roccia della cappella è leggibile la data 1115 che potrebbe riferirsi alla
consacrazione (o riconsacrazione) del luogo sacro.Nell’abside
della cappella è presente un piccolo altare sormontato da una feritoia
circolare, di 45 centimetri di diametro, destinata ad illuminare l'interno
dell'aula, ma se l’erezione del piccolo altare sembra essere dovuta ai monaci
di Abdinghof, la feritoia circolare sembra essere di origine molto più antica
tanto da suggerire che in quel luogo potessero avvenire riti pagani in epoca
precristiana.
Il
Sole che tramonta in prossimità dell’equinozio di primavera 2006 fa capolino
tra le rocce 2 e 3 di Externteine. In uno dei grandi pilastri rocciosi, la
roccia No. 2, quasi alla sua sommità, è presente una grande caverna parte
della quale fu, in epoca medioevale, destinata
a cappella cristiana e a cui si accede con il ponticello sospeso nel vuoto.
La
cappella scavata nella roccia della guglia centrale di Externsteine. La feritoia
circolare è astronomicamente orientata.
Nel
1823 lo studioso Von Benningsen osservò che ponendosi in una nicchiascavata
nella roccia dalla parte della cosiddetta “cappella”, opposta all'abside,
era possibile osservare la levata del Sole al solstizio d'estate, mentre lungo
l’asse della “cappella” era
visibile il sorgere della Luna, ogni 18.61 anni, quando essa si trovava al
lunistizio estremo superiore, e la sua declinazione era pari a (+e+i).La
scoperta di Von Benningsen rimase però dimenticata per circa un secolo fino al
1920 quando un altro studioso tedesco, Wilhelm Teudt iniziò uno studio
sistematico dell'area dell'Externsteine dal punto di vista archeoastronomico.Teudt
era un anziano ecclesiastico grande ammiratore della proto-storia delle antiche
popolazioni germaniche e scandinave.Egli
era uno studioso di ottimo livello, dotato di una buona conoscenza
dell’astronomia, purtroppo però era convinto che qualsiasi risultato ottenuto
dal progresso umano, nei secoli e nei millenni, fosse stato ottenuto in
precedenza dalle antiche genti germaniche.Teudt
ebbe un folto stuolo di seguaci a cui insegnò ad eseguire accurati rilievi
archeoastronomici e i relativi calcoli.Egli,
nei suoi studi, era convinto di aver trovato la prova oggettiva,delle conoscenze astronomiche delle antiche popolazioni germaniche, ed
entro certi limiti, con il senno di poi, dobbiamo riconoscere che non aveva
tutti i torti in quanto, come vedremo in seguito, Externsteine è un sito
astronomicamente molto significativo; quelloche non andava bene erano la sue idee sulla prevalenza storica,
archeologica ed astronomica, delle antiche popolazioni germaniche, sul resto del
mondo.Teudt
era figlio del suo tempo e l’idea della superiorità delle antiche conoscenze
astronomiche germaniche era ciò che era richiesto dal regime nazista in ascesa
in Germania in quegli anni.Lo
studioso dimostrò che ponendo uno gnomone in un foro presente nell’altare, di
fronte alla feritoia circolare dell’abside della “cappella”, all’alba del giorno del solstizio d’estate,
l’ombra dello gnomone si proiettavain
un punto particolare del pilastro posto nell’angolo sud-occidentale della
navata in cui era inciso un particolare segno di riconoscimento.
Una
paragrafo della pagina originale del Germaniche Heiligtumer di Wilhelm Teudt in
cui sono descritte le linee astronomicamente significative che passano per la
feritoia circolare dell’abside della cappella di Externsteine. La linea no.1
si riferisce al punto di levata del Sole del solstizio d’estate dietro
un’altura distante 6.1 Km, mentre la linea no.2 si riferisce al punto di
levata della Luna al lunistizio estremo superiore, ogni 18.61 anni solari
tropici dietro un’altura distante 6.4 Km. Il 14 settembre 2006 il fenomeno
lunare si è nuovamente ripetuto.
Ricordiamo
che per le antiche popolazioni germaniche e scandinave la ricorrenza del
solstizio d’estate era una tappa importante lungo l’anno sociale e rituale e
la sua determinazione era di fondamentale importanza ai fini della gestione del
calendario.In
aggiunta la Luna in levata al lunistizio estremo superiore, quando la sua
declinazione era la massima possibile e quindi raggiungeva la sua massima
altezza nel cielo, avrebbe
proiettato l’ombra dello gnomone lungo l’asse della navata, sul fondo della
“cappella”.Sulla
base di queste indicazioni Teudt concluse che la cappella di Externsteine, non
era nata come chiesa cristiana, bensì la caverna riadattata dai monaci era in
realtà un antico osservatorio solare germanico, la cui collocazione cronologica
era di molto precedente all’introduzione del Cristianesimo.Al
di là della discutibile ideologia che stava dietro le idee di Wilhelm Teudt, il
luogo avrebbe potuto benissimo essere stato un antico sito sacro dove venivano
compiute osservazioni solari e lunari.Il
lavoro di Teudt fu pubblicato nella sua opera più importante “Germaniche
Heiligtumer”, cioè “Santuari Germanici”, che vide la luce nel 1929,
quando egli aveva 61 anni.Il
libro, che prendeva in esame non solo Externsteine, ma anche altri siti, ebbe un
riscontro positivo dal punto di vista archeoastronomico, attirò però le feroci
critiche di molti archeologi dell’ambiente accademico tedesco per via
dell’ideologia discutibile che proponeva, ma fu molto apprezzato dalla gente
comune che in quel periodo di grande crisi economica era in cerca di miti,
intorno al grande passato delle popolazioni germaniche, in cui credere ed
intorno a cui aggregarsi.Un
altro ambiente in cui le idee di Teudt furono accolte molto favorevolmente fu
ovviamente quello militare nazista tanto che Himmler lo mise a capo di una
commissione di studio del sito, incarico che però era di fatto più onorifico
che effettivo essendo la reale ed esclusiva direzione di talecommissione nelle dirette mani delle SS.Al
fine di gettare luce sul problema, nel 2006 decisi esaminare accuratamente la
questione, eseguendo in maniera indipendente un nuovo studio archeoastronomico
di Externsteine con il duplice scopo di analizzare il sito il quale potrebbe
rappresentare un elemento importante ai fini della ricostruzione delle
concezioni astronomiche diffuse tra le antiche popolazioni protostoriche
germaniche, di cui si conosce molto poco, ed in secondo luogo eseguire un
confronto tra i risultati ottenuti e quanto pubblicato a su tempo prima da Von
Benningsen e poi da Teudt.Il
punto di partenza è stato un esame della situazione topografica e morfologica
del sito e dell’area dove esso sorge.Le
coordinate geografiche (GPS, riferite all’ellissoide geocentrico WGS84) delle
quattro torri di roccia dell’Externsteine sono le seguenti:
Roccia 1:j
= 51° 52’ 09”.48 Nel
= 8° 55’ 00”.84 E
Roccia 2:j
= 51° 52’ 08”.76 Nel
= 8° 55’ 01”.85 E
Roccia
3:j
= 51° 52’ 08”.40 Nel
= 8° 55’ 02”.62 E
Roccia 3:j
= 51° 52’ 08”.04 Nel
= 8° 55’ 03”.29 E
da
cui si deduce facilmente che i quattro torrioni di roccia sono allineati lungo
la direzione che va da sud-est a nord-ovest.Si
nota subito un fatto interessante e cioèla
configurazione delle quattro rupi si allinea lungo una direzione orientata con
un azimut astronomico pari a 135 gradi verso sudest e 315 gradi dalla parte
opposta.
La
disposizione naturale delle quattro torri di roccia di Externsteine è tale per
cui il complesso sia di per se astronomicamente significativo. Questo può aver
contribuito a favorire la scelta di tale luogo quale santuario per le
popolazioni protostoriche germaniche.
Questo
fatto suggerisce chela struttura è
allineata con buona precisione lungo la direzione che va dal punto di levata del
Sole al solstizio d’inverno verso sudest e, dalla parte opposta, verso il
punto di tramonto dell’astro diurno al solstizio d’estate, all’orizzonte
naturale locale, durante tutto il periodo protostorico.Le
spaccature che dividono la roccia 4 dalla roccia 3 e la roccia 2 dalla 1 sono
allineate in modo tale che verso nordest vi sorga il Sole al solstizio
d’estate e nella direzione opposta vi tramonti il Sole al solstizio
d’inverno.La
peculiare orientazione del complesso è del tutto naturale, ma questo potrebbe
aver favorito la scelta di tale luogo per stabilire un sito sacro e di
osservazione astronomica da parte delle popolazioni protostoriche germaniche
locali, durante il I millennio a.C., o forse anche prima.L’elemento
più importante del sito è però il vano scavato nella roccia: la cosiddetta
“cappella”, già citata in precedenza.Il
vano, attualmente è coperto solamente nella sua parte occidentale, cioè quella
opposta all’abside dove è praticata l’apertura circolare.Anticamente,
forse prima dei possibili crolli, la struttura poteva essere completamente
chiusa.Il
vano è caratterizzato da un’asse che passando attraverso l’apertura
circolare va ad intersecare l’orizzonte naturale localeelevato di circa 1 grado rispetto a quello astronomico locale in
corrispondenza di un punto il cui azimut astronomico è pari a 40.8 gradi.Tale
posizione è consistente con la levata della Luna al lunistizio estremo
superiore dietro una collina posta a 6.4 Km di distanza, evento che si verifica
ogni 18.61 anni solari tropici, o meglio ogni 6798 giorni solari medi.Ricordiamo
che la dimensione angolare della feritoia circolare osservata dal fondo della
“cappella” e proiettata sul cielo è circa 44’ d’arco, un po’ più
grande, quindi, del diametro apparente sia del disco solare che di quellolunare.La
luce della Luna nascente penetrando attraverso la feritoia circolare proiettava
l’immagine della stessa sul fondo del vano scavato nella roccia esattamente
nel centro di una grossa nicchia rettangolare sopra la quale è posto un foro di
sezione quadrata di una ventina di centimetri di lato.Conoscendo
completamente la geometria interna del sito è possibile calcolare quale fosse
la probabilità che tale allineamento fosse dovuto esclusivamente al caso.Il
calcolo mostra che tale probabilità è solo 1 su 500 quindi (P1=0.2%) quindi è
facile ammettere che l’asse del vano scavato nella roccia possa essere
probabilmente determinato dalla necessità di realizzare, con precisione
l’allineamento lunistiziale lunare.Un
fatto curioso è legato alla posizione della Luna nel cielo in cui si verificano
i lunistizi, la quale si ripete ogni 6798 giorni solari medi (18.61 anni) sempre
nella stessa costellazione nel cielo, con una lentissima deriva, verso valori
decrescenti di ascensione retta.Di
conseguenza, durante tutto il I millennio a.C., il lunistizio estremo superiore
avveniva con la Luna posta nella costellazione del Cancro (“Crabba”
per gli antichi Germani), mentre il lunistizio estremo inferiore si verificava
sempre con la Luna posta nel Capricorno (“Buccan
horn” in antico germanico).
Levata
della Luna al lunistizio estremo superiore (+e+i), lungo l’asse della
“cappella” di Externsteine, il 5 Novembre 248 a.C. intorno alle 19:00 ora
locale. Il disco lunare, sorgendo attraversò la feritoia circolare. Il fenomeno
di ripete ogni 18.61 anni solari tropici, ma con la Luna in differenti fasi.
Entro
l’apertura circolare praticata nell’abside della “cappella” di
Externsteineentrano anche i raggi
del Sole quando sorge all’alba del solstizio d’estate, all’orizzonte
naturale locale, proiettando l’immagine della feritoia nell’angolo
settentrionale del fondo del vano presso una piccola nicchia.Durante
l’età del Ferro il fenomeno era visibile il 27 Giugno (Calendario Giuliano).Sopra
quel punto esiste un’altra nicchia rettangolare, anch’essa di circa 20 cm di
lato che marca con grande accuratezzail
punto di proiezione solare solstiziale estiva durante tutta l’età del Ferro.Anche
in questo casoè stata eseguita
l’analisi probabilistica con il fine di esaminare la possibile casualità
dell’allineamento.Il
calcolo ha mostrato che la probabilità che l’allineamento solare solstiziale
estivo sia dovuto solamente al caso è pari a 1 su 417, (P2=0,24%), quindi anche
in questo caso è molto difficile pensare ad un allineamento casuale,
soprattutto tenendo conto che il punto di proiezione solare è marcato sulla
parete del fondo della “cappella” e che la strombatura dell’apertura
circolare è tale da consentire anche la proiezione del raggio solare
solstiziale.La
probabilità che la feritoia circolare sia stata casualmente dimensionata è
quindi 1 su oltre 208 mila.
A
questo punto vale la pena di ricordare che le dimensioni angolari apparenti
della nicchia circolare osservata dal fondo del vano scavato nella roccia, le
quali sono dell’ordine di grandezza dei dischi del Sole e della Luna, non sono
state definite a caso, ma con grande probabilità proprio in funzione
dell’osservabilità dei fenomeni solari e lunari che sono stati rilevati.La
situazione è tale da suggerire che la feritoia potesse svolgere una funzione
di collimatore.Ricordiamo
che se anticamente la caverna era completamente coperta e quindi chiusa a meno
dell’apertura d’accesso e della finestrella absidale, le proiezioni solari e
lunari che si verificavano all’interno ai solstizi e ai lunistizi dovevano
essere particolarmente suggestivi.
Esaminiamo
ora il terzo allineamento, cioè quello relativo alla direzione dell’asse
dell’ingresso alla “cappella”
che risulta orientato verso il punto di levata del Sole al solstizio
d’inverno.
Linee astronomicamente
significative nella “cappella” di Externsteine
Poiché
la guglia dove è scavata la “cappella”
è la più alta tra le quattro che compongono il sito di Externsteine, la levata
del Sole solstiziale invernale era perfettamente visibilee nella parete della navata, nel punto dove era posto l’osservatore è
presente una monofora.Durante
l’età del Ferro il fenomeno avveniva il 25 Dicembre, secondo il calendario
giuliano.Anche
in questo caso è possibile valutare la probabilità di casualità
dell’allineamento: il calcolo ha mostrato che solamente con 1 probabilità su
48 l’allineamento solstiziale invernale può essere ritenuto casuale.
Punti di proiezione solare e lunare entro la “Cappella”di Externsteine
Il
valore della probabilità di casualità risulta più elevato rispetto a quello
tipico degli allineamenti che interessano l’apertura circolare in quanto
l’accesso alla “cappella” è più
ampio.Ad
un esame più approfondito appare evidente che attraverso l’ingresso al vano
scavato nella roccia poteva essere osservata anche la levata della Luna al
lunistizio estremo inferiore, quando ogni 18.61 anni solari tropici,
raggiungendo la minima declinazione sulla sfera celeste pari a (-e-i), l’astro
raggiungeva anche la minima altezza apparente nel cielo.Un
altro elemento importante è rappresentato dal misterioso sarcofago scavato
nella pietra e posto in riva al lago presso la Roccia 1 all’estremo nord-ovest
della configurazione rocciosa.Esso
risulta vuoto e non si ha alcuna notizia archeologica di resti mortali ritrovati
all’interno di esso e neanche è nota la sua collocazione cronologica.
Il sarcofago posto in una nicchia presso la Roccia 1 ad Externsteine
Il
sarcofago è posto all’interno di una nicchia verticale semicircolare ed è
allineato in modo che il suo asse sia orientato secondo un azimut pari a 59
gradi nella direzione cranio-pelvi.Quella
direzione è l’unica che può essere correlata con qualche evento celeste in
quanto nel verso opposto esiste la parete della Roccia 1 che scherma
completamente l’orizzonte e anche gran parte del cielo visibile.L’analisi
archeoastronomica ha dimostrato che il target più probabile per
l’orientazione del sarcofago è anche in questo caso la levata del Sole al
solstizio d’estate, durante l’età del Ferro, quando l’astro, all’alba
del 27 Giugno, appariva da dietro la collina di fronte elevata di circa 6 gradi
rispetto all’orizzonte astronomico locale.Il
fatto che il sarcofago sia posto in basso, ai piedi della Roccia 1, fa elevare
il profilo dell’orizzonte naturale locale apparente osservato dal luogo dove
esso è ubicato.
Il
sarcofago presso la Roccia 1 di Externsteine è allineato verso il punto di
levata del Sole al solstizio d’estate durante l’età del Ferro.
Nuovamente
si rileva un elemento connesso con la levata solare solstiziale estiva.La
probabilità che tale orientazione possa essere solamente dovuta al caso è una
su 120, quindi con un livello di probabilità pari al 99.2%, la scelta della
posizione in cui scavare il sarcofago e la nicchia che lo contiene, fu
deliberata.È
arrivato ora il momento di trarre alcune conclusioni da quanto è risultato
dall’analisi archeoastronomica del sito di Externsteine.Prima
di tutto va rilevato che il sito è astronomicamente significativo e che i “targets”
astronomici, cioè principalmente la levata del Sole ai solstizi e quella della
Luna ai lunistizi,sono
tendenzialmente quelli tipici delle popolazioni germaniche dell’età del
Ferro.Un
riesame delle misurazioni eseguite dallo studioso tedesco, compiuto da chi
scrive, ha mostrato che Teudt era un operatore accurato e le linee
astronomicamente significative da lui messe in evidenza nel caso della
cosiddetta “cappella” sono perfettamente esistenti e consistenti con le
direzioni solari e lunari tenute in gran conto dalle popolazioni germaniche
occidentali dell’età del Ferro.Tutti
i fenomeni astronomici visibili ad Externsteine si sono ripetuti nel 2006, poiché
il 21 Giugno si è verificato il solstizio d’estate, ma il 14 Settembre si è
verificato anche il lunistizio estremo superiore lunare.
Rimane
ora da porci un’altra fondamentale domanda, anzi quella che veramente è
fondamentale durante lo studio un sito archeologico che risulta essere
astronomicamente significativo.Il
mettere in evidenza l’esistenza di allineamenti lungo direzioni
astronomicamente significative non esaurisce lo studio archeoastronomico di un
sito, ma deve essere di stimolo a cercare la spiegazione del “perchè”
furono codificate tali direzioni.Al
fine di raggiungere questo scopo, nel caso di Externsteine, è necessario
ricostruire nei suoi aspetti fondamentali le principali caratteristiche
dell’antico calendario germanico.A
questo proposito, il punto di partenza è stato il già citato testo di Tacito:
De origine et situGermanorum liber, in cui viene affermato che gli antichi Germani,
qualora dovessero prendere decisioni importanti per la tribù, si riunivano in
occasione del plenilunio o del novilunio.Sempre
da Tacito apprendiamo l’esistenza, presso le tribù, germaniche di una sorta
di calendario utile soprattutto ai fini della pianificazione agricola.Notizie
più approfondite le otteniamo da Beda il Venerabile, monaco benedettino anglo
nato a Monkton nel 672 d.C.e morto
nel monastero di Jarrow nel 735 d.C., in Britannia, nelcapitolo V del suo “De temporum ratione liber”, intitolato “De mensibus anglorum”, descrive a grandi linee la struttura
dell’antico calendario in uso presso le tribù germaniche tra cui quella degli
Angli alla cui stipe egli stesso apparteneva e di cui parlava la lingua.Gli
Angli in origine erano stanziati nella Germania settentrionale, neanche tanto
distanti da Externsteine, poi durante l’alto medioevo invasero la Britannia e
vi si stabilirono. Dalla loro antica parlata deriva l’attuale lingua inglese.L’anno
era diviso in 12 mesi lunari che iniziavano ciascuno al plenilunio; l’inizio
dell’anno era fissato al plenilunio più prossimo al solstizio d’inverno.Beda
non riporta esplicitamente la lunghezza dei mesi, ma leggendo tra le righe del
testo latino si evince una combinazione di mesi da 29 e da 30 giorni.Beda
afferma che ogni 3 anni veniva intercalato un mese per recuperare il progressivo
sfasamento tra il computo calendariale ed il vero corso del tempo solare
tropico.Sulla
base di queste informazioni è facile costruire un modello matematico capace di
ottimizzare la combinazione del numero dei mesi da 30 giorni e di quello deimesi da 29 capace di realizzare il miglior accordo tra i due computi
inserendo un mese intercalare ogni 3 anni, come espressamente indicato da Beda.Il
risultato è una combinazione di 7 mesi da 30 giorni più 5 mesi da 29 giorni
per un totale di 355 giorni complessivi per ogni anno di calendario.In
capo a 3 anni i 30 giorni accumulati per difetto potevano essere recuperati
introducendo un mese lunare sinodico di 30 giorni.I
nomi dei mesi riportati dal Venerabile Beda sono, partendo dal plenilunio
solstiziale invernale: Giuli (30d), Solmonath
(29d), Rhedmonath (30d), Eosturmonath
(29d), Thrimylchi, (29d), Lida
(30d), Lida (30d), Vuoedmonath
(29d), Halegmonath (30d), Vinterfylleth
(30d), Blodmonath (30d) e di nuovo Giuli
(30) che concludeva l’anno del calendario.Siai mesi invernali di Giuli che quelli estivi di Lida sono espressamente contati due volte
nella sequenza dei mesi del calendario germanico, in particolare il mese di Giuli
che precede il plenilunio solstiziale era detto Aerra
Geola, mentre quello che lo seguiva era detto Aeftera
Geola.Allo
stesso modo nel caso dei mesi di Lida si aveva Aerra Lida che precedeva il plenilunio solstiziale estivo e Aeftera
Lida che lo seguiva.Quando,
ogni 3 anni, era necessario introdurre il mese intercalare esso veniva inserito
tra i due Lida e prendeva il nome di Thrilidi.
Questo
sistema di intercalazione non era però accurato in quanto, seppur sufficiente
per la gestione annuale dell’agricoltura e dell’allevamento del bestiame,
mostrava un errore progressivo residuo che richiedeva l’inserzione di un altro
Thrilidi supplementare ogni un certo
numero di anni . Poiché il plenilunio solstiziale invernale si poteva spostare
a seconda degli anni di 2 settimane prima o dopo l’effettiva data del
solstizio, l’inserzione di Thrilidi,
sei lunazioni dopo, richiedeva la determinazione sperimentale della data del
solstizio d’estate per stabilire quale fosse il plenilunio di inizio del mese
intercalare: questo poteva essere agevolmente ottenuto con la necessaria
accuratezza nella “cappella” di
Externsteine quando il Sole nascente proiettava l’immagine della feritoia
circolare nel punto giusto sul fondo del vano scavato nella roccia della seconda
guglia.
Externsteine
permetteva quindi l’efficace controllo della gestione del calendario presso
gli antichi Germani.Ad
Externsteine erano osservabili entrambe le levate del Sole solstiziale,
invernale ed estivo, consentendo nel primo caso di stabilire il plenilunio di
inizio anno e nel secondo caso l’opportunità, o meno, di introdurre il mese
intercalare per pareggiare il calendario con il computo stagionale solare.
Ora
rimane da capire il motivo per cui la “cappella”
di Externsteine èmolto ben
allineata verso la levata lunare lunistiziale estrema superiore. L’importanza
degli allineamenti lunistiziali lunari, va solitamente ricercata nella sfera del
sacro e della religioni delle antiche popolazioni..
Il
sito di Externsteine rappresenta quindi un luogo di culto, ma anche di
osservazione astronomica finalizzato alla gestione efficiente del calendario da
parte delle antiche tribù germaniche durante l’età del Ferro, ma
probabilmente anche durante l’alto Medioevo.