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Voghera,22/10/2005

Report della conferenza "Mysteri:uno sguardo oltre la realtà"- 22 ottobre 2005

a cura di Vera Amico

Il 22 ottobre 2005 a Voghera, presso la sala Dattili sita in via Emilia 166, si è tenuta la prima conferenza del gruppo HWH 22. L’incontro con i vari partecipanti si è svolto alla presenza di un pubblico attento e interessato.

Dopo l’apertura dei lavori di Luana Baldrighi ed una breve presentazione del gruppo, da parte Fabrizio Rondina, che ha fatto anche da moderatore, hanno aperto il programma Stefania Galbiati e Franco Bertelegni del gruppo HWH 22, che hanno relazionato sulle scie chimiche, un fenomeno che riguarda le manipolazioni ambientali e che sta avendo sempre maggiore  interesse sull’opinione pubblica. Tutto questo in correlazione con il noto progetto statunitense con base in Alaska, denominato HAARP (Programma di Ricerca Aurorale Attivo ad Alta Frequenza), la cui realizzazione pratica deriva dalle teorie del fisico croato Nikola Tesla.

Hanno attirato poi l’attenzione dei molti presenti, le documentazioni fotografiche presentate da Tiziano Vidali, sempre di HWH 22, e componente del UOR (Unità Operativa di Ricognizione), che mostravano una serie di anomalie e oggetti non identificati ripresi nella zona dove opera il gruppo.

Successivamente è stata la volta del dottor Carlo Sabadin, della Sentinel Italia, Gruppo Camelot, il quale ha trattato in maniera concisa ma efficace, i legami fra la scienza e l’ufologia. Riferimenti, connessioni e, soprattutto, “vere” pubblicazioni scientifiche hanno caratterizzato la sua relazione. Infine, è stato presentato il “multimediale” che tanto successo ha ottenuto nel recente Convegno Mondiale di Chalons-en-Champagne.

Ha cambiato argomento, parlando di paranormale, Ivan Diceglia, HWH 22, il quale ha illustrato due casi abbastanza significativi, accaduti qualche tempo fa nelle località di Castelletto di Branduzzo e Landriano (PV), riguardanti strane presenze che si sarebbero notate nei due luoghi sopra citati.

Dopo una breve pausa con rinfresco, la conferenza è ripresa con l’intervento di Franco Almacolle, ricercatore indipendente e membro del Gruppo Camelot, che ha parlato dei “chupacabras” (letteralmente “succhia capre”), cercando di chiarire le idee controverse che spesse volte nascono in questo campo. Secondo alcuni ricercatori, questi esseri potrebbero rappresentare una nuova tipologia di alieni che si nutrono di sangue, chiamata EBA (Entità Biologiche Anomale). Secondo altri invece, sarebbero solo il risultato di esperimenti di manipolazione genetica sfuggiti ai laboratori di ricerca.

Scie chimiche, paranormale e quant’altro non sono stati gli unici argomenti trattati durante la conferenza; ad attirare ulteriormente l’attenzione è stato l’intervento del professor Enrico Calzolari, presidente dell' ALSSA (Associazione Ligure per lo Sviluppo degli Studi Archeoastronomici), che ha illustrato la distinzione fra l’astroarcheologia, che studia le ipotesi sulle conoscenze astronomiche dei popoli antichi e che lui stesso ha suddiviso in “Paleoastronomia” (conoscenze prima dell’invenzione della scrittura e del dato) e “Archeoastronomia” (dopo la scrittura), in parallelo alla distinzione fra Preistoria e Protostoria. Il suo intervento si è concluso con la presentazione delle sue ricerche relative al “triangolo isoscele geodetico”, relativo ad un triangolazione di luoghi archeoastronomici legati fra loro da alcune peculiarità; nello specifico,  sono le località di Lerici (Liguria), Niolu (Corsica) e Lozère (Massiccio Centrale Francese).

La manifestazione si è poi conclusa con l’intervento di Valentino Rocchi, CUN e CROP (Centro Ricerche Operativo sul Paranormale), che ha parlato dei siti archeologici della piana di Giza in Egitto, in comparazione con le monumentali costruzioni che si trovano nella piana di Cydonia su Marte, molto conosciuta anche per l’ormai famosa “Sfinge marziana” ripresa da una sonda americana della missione Viking. Alcune elaborazioni fatte da Rocchi, hanno messo in evidenza molte peculiarità e caratteristiche che sembrano fare dei due luoghi in questione, una sorta di fattore comune, come se un’unica antica civiltà abbia provveduto alla realizzazione degli stessi.

In conclusione, la giornata di interventi, si è rivelata molto interessante dal punto di vista degli argomenti trattati con una buona partecipazione di pubblico, e al di là di questa prima manifestazione, ne seguiranno sicuramente altre in futuro, con altre tematiche e altre documentazioni.

a cura di  Vera Amico, 06 novembre 2005