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TEMATICHE: Due passi nell'Italia nascosta Simbologia e Cultura Orientale UTILITY: Ricerca veloce titoli per argomento SERVIZI:
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Un simbolo misterioso a Vasanello (Fig 1) (di Roberto Gori)
Fig. 1
Passando da Vasanello in provincia di Viterbo , sull’ architrave della porta d ‘ingresso della Chiesa di Santa Maria Assunta , già Cattedrale , notai un simbolo piuttosto misterioso (fig 1). Mi posi subito tre domande , alle quali doveva essere data una chiara risposta : 1) la provenienza del manufatto. 2) Quale fosse l’ uso a cui era destinato. 3) Il messaggio ( più o meno segreto ) che lo stesso avrebbe voluto trasmettere. Controllai l’orientamento dell’edificio e notai che la facciata era insolitamente orientata a Est/sud-Est sulla direttrice Nord/Ovest –Sud/ Est. Di solito gli edifici Sacri in particolare del primo basso medioevo , venivano costruiti con la facciata rivolta a ponente ( ad Ovest ) e l’abside a Levante cioè ad Est. Notai inoltre che il blocco che lo conteneva era di materiale diverso ed apparentemente molto più antico. Evidentemente si trattava di un prodotto di riporto proveniente da altro sito. A convalidare tale ipotesi , dalle annotazioni storiche , rilevai che la Chiesa era stata costruita nel primo basso medioevo ed esattamente nel XI° sec . sopra un precedente edifico ( un tempio pagano di origine romana , e sopra questo un successivo edificio ( probabilmente nell’ultimo periodo dell’alto medioevo ) ; ed inoltre la porta della facciata risultava essere del XV secolo . In origine da quella parte non doveva esserci alcuna apertura per ragioni di sicurezza, essendo troppo vicino alle mura ; infatti l'ingresso al portico era giustamente orientato verso l'interno del paese. Dalla stessa parte, sulla navata sinistra era l'antica porta quadrata ( anche questa giustamente orientata ). Tale simbolo doveva essere precedentemente su di una parete la cui direttrice doveva seguire l’orientamento del sole cioè Est/ Ovest esposta a Sud. Se tutto ciò fosse risultato corretto , si sarebbe trattato di un rudimentale orologio solare posto in posizione tale da poter essere consultato da chiunque. Una mensola doveva proiettare la sua ombra sul quadrante , funzionando quindi da stilo. Il quadrante era rappresentato da due triangoli isosceli con in comune il vertice coincidente con il centro del cerchio ; infatti i due triangoli isosceli uniti dai rispettivi vertici rappresentavano le porte solstiziali . Tali vertici convergono con il centro del cerchio; e su questo l’ ombra a mezzogiorno si doveva spostare durante i solstizi e gli equinozi. Se l’ombra fosse coincisa con il centro , la durata del giorno e della notte sarebbero stati eguali , diversamente l’ascesa o discesa , avrebbe scandito la diversa durata del giorno rispetto alla notte durante i vari periodi dell’anno. Il passaggio da un triangolo all’altro avrebbe dovuto segnare la durata del giorno solare , e l’altezza avrebbe dovuto indicare il passaggio da una costellazione all’altra. Tale ipotesi dovrà essere dimostrata dopo di che dovremo analizzare il messaggio che ci viene trasmesso sotto l’aspetto esoterico ; è opportuno pertanto chiarire il funzionamento di questo rudimentale orologio solare: Tale orologio solare ( o ancora meglio questa rudimentale meridiana ) poteva essere collocata orizzontalmente al terreno , mantenendo il normale orientamento ; oppure posta anche in posizione verticale al terreno , e tale rotazione ( di 90 ° ) avrebbe provocato l’inversione dei poli. Il Nord sarebbe pertanto risultato posto in basso e corrispondente al Solstizio d’Estate , il Sud in alto e coincidente con il solstizio d’inverno. Analizzando il seguente prospetto mi sembra che tale ipotesi sia la più credibile (fig 2).
Alfa/Omega – Omega/Alfa rappresentava la Linea Equinoziale che corrispondeva al 21 Marzo per Equinozio di Primavera, ed al 23 Settembre per l’Equinozio di Autunno. a-a1-a2-a3 indicava la linea solstiziale ( Solstizio di Inverno ).- b-b1-b2-b3 indicava la linea solstiziale ( Solstizio di Estate ).- O1-O-O2 Indicava il percorso del sole a mezzogiorno , in tutti i giorni dell’anno ( se l’ombra dello stilo a mezzogiorno è in 0 , significava che il giorno era in quel momento uguale alla notte e quindi coincideva agli equinozi ( di Primavera o di Autunno ). c-c1 rappresentava la durata della luce. A1-01-a2 e b1-02-b3 Indicava lo spostamento o curva di Analemma ( o posizione del sole a mezzogiorno in tutti i giorni dell’anno ( il calcolo risulterebbe molto approssimato , ma mette in evidenza che l’esecutore del manufatto era a conoscenza anche di quei presunti movimenti , ( definiti allora ) solari che al comune profano sarebbero senza dubbio sfuggiti )).
La linea immaginaria Alfa /Omega Omega/alfa ( Ovest-Est ) che avrebbe dovuto dividere in due perfetti triangoli rettangoli i rispettivi triangoli isosceli , avrebbe dovuto dare origine ai nodi equinoziali corrispondente al 21 di Marzo per l’equinozio di Primavera (punto Alfa ) e al 23 di Settembre per l’equinozio di Autunno (punto Omega ). Questi due punti , chiaramente rappresentati , sono i cosiddetti nodi Equinoziali , in quanto l’eclittica interseca l’Equatore Celeste. Esattamente a 90 ° ( ed anche in questo caso la rappresentazione è corretta ) , rispettivamente nei punti a,b,, a3,b3 si configurano i punti solstiziali ( è ben rappresentato il 21 di Giugno che corrisponde al solstizio di estate, e analogamente al 21 Dicembre che indica il Solstizio d’inverno ). L’eclittica ,( anche i punti in a1-b1 a2-b2 sono ben evidenziati ) rispetto all’asse di rotazione terrestre (oggi) , è inclinata di 66,33° e l’equatore celeste rispetto all’equatore terrestre risulta essere di 23,27°. Nel momento in cui l’orbita apparente terrestre si trova sulla stessa linea dell’equatore si hanno i punti di equinozio . Infatti leggendo la figura 2 ,nel momento in cui il sole raggiunge la massima declinazione Sud si configura l’equinozio d ‘inverno , così analogamente la massima declinazione Nord configura il Solstizio d’estate. Appare quasi sconcertante che tali variazioni , dovute all’inclinazione dell’asse terrestre , siano evidenziate su di un quadrante così rudimentale. Importante ,per la nostra analisi , è stabilire su quale meridiano è posto il nostro punto di vista, in base al quale stabiliremo (oggi) l’angolo massimo formato dall’ombra di uno stilo rispetto al piano terrestre ( od alla tangente al punto ). Come è evidenziato sul simbolo, tanto nell’equinozio di autunno che in quello di primavera , la notte è uguale al giorno ( 0-01=0-02) , mentre nel solstizio d’estate il giorno è il più lungo ( 01-w2) dell’anno e la notte è la più corta ( 02-w2 ) , viceversa nel solstizio d’inverno la notte è la più lunga dell’anno ( 02-w1 )ed il giorno è il più corto. ( 01-w1). I punti w1 e w2 sono i punti di intersezione della massima luce e della massima ombra , ed inoltre i punti all’interno del cerchio con raggio 0-01 , indicavano le ore del giorno di massima calura per il periodo estivo , di massimo freddo per il periodo invernale come pure per i periodi intermedi. In sostanze era una sorta di .....ora legale medioevale , in quanto avrebbe indicato i periodi del giorno più agevoli per lo svolgimento dei vari lavori ; per i contadini nella campagna, per gli artigiani nelle proprie botteghe ed in generale per tutte le occupazioni. Tali punti w1 e w2 , si ottengono unendo i punti di incontro dei rispettivi triangoli isosceli con la circonferenza di centro O e il suo diametro 01-02. (fig 3)
Il segmento a1-a2 indica in teoria il percorso dell’ ombra prodotta dallo stilo sul quadrante , in realtà la stessa compie il percorso dato dalla curva a1-w3-a2 per la linea solstiziale d’inverno e b1-w4 b3 per la linea solstiziale estiva. Il concetto non è del tutto errato , in quanto la differenza riscontrata w1-w3 per la linea solstiziale d’inverno e w2-w4 per la linea solstiziale d’estate è ininfluente , in quanto il cono d’ombra 01-a2-a1 e 01-a2-w3-a1 si trova sulla stessa direttrice. Analogamente per 02-b2-b1 si trova sullo stesso cono d’ombra 02-b2-w4-b2 .
A questo punto dobbiamo verificare la declinazione dell’ombra nei rispettivi solstizi ( tenendo presente la variazione dovuta all’eclittica ). Lo possiamo ricavare dalla seguente formula ( fig. 4) :
( arctan = arcotangente )
Accertate le coordinate del punto di osservazione , ricaviamo l’altezza massima del sole al nostro meridiano che sappiamo essere (oggi) di circa 70°, mentre l’altezza minima corrisponde a 23°. Ricaviamo l’altezza equinoziale dalla media matematica che corrisponde a 47° .. Sempre per effetto della posizione della rudimentale meridiana ( ruotata come abbiamo visto di 90° ) anche in questo caso i valori sono invertiti ; infatti una maggiore altezza del sole all’orizzonte ( Solstizio d’Estate ) corrisponderà un angolo minore , viceversa per il solstizio d’ Inverno , corrisponderà un angolo maggiore . (fig. 5) Infatti :
(c) = E l’altezza massima del sole durante il solstizio di Estate (b) = E l’altezza del sole nel punto medio durante gli equinozi di Primavera e Autunno (a) = E l’altezza minima del sole durante l’equinozio di Inverno (T) = E La linea di terra (S) = E lo stilo che si trova verticalmente al piano terra (o) = E la punta dello stilo In questo caso , come potremo constatare , quando il sole si trova nel solstizio d’ Inverno (a) , la sua altezza sarà data dall’angolo ac1S. Analogamente nelle fasi equinoziali ( b) l’altezza del sole sarà data dall’angolo bb1S. Così come nell’Equinozio d’Estate in c , l’altezza del sole sarà formata dall’angolo cc1S. Come possiamo constatare , in questo caso , l’angolo massimo sarà quello formato dall’altezza massima del sole (cc1S). Possiamo quindi enunciare che l’ampiezza dell’angolo è direttamente proporzionale all’altezza del sole all’orizzonte. Il punto a1 nel simbolo corrisponderà a 01 , il punto b1 corrisponderà a punto 0 , e conseguentemente il punto c1 corrisponderà a 02. Nel nostro caso lo stilo (S) è posto parallelamente al piano di terra T , e verticalmente alla parete di appoggio (PV). Come possiamo constatare (anche visivamente dal disegno sotto riportato ) , senza dilungarci oltre , l’ampiezza dell’angolo risulterà inversamente proporzionale all’ altezza del sole all’ orizzonte. (fig. 6)
Per dimostrare che la suddetta ipotesi ( circa l’utilizzo del manufatto e della sua provenienza ) , dovremmo stabilire l’età in cui lo stesso è stato costruito ( che come abbiamo visto , lo abbiamo collocato alla fine dell’alto medioevo). Sarà pertanto sufficiente posizione uno stilo di lunghezza adeguata in un punto tale che l’ombra prodotta dalla sua punta, a mezzogiorno dell’equinozio di primavera, punti sul centro della circonferenza e sul punto di incontro dei due triangoli ( che come abbiamo visto fungono da porte solstiziali). Lungo l’arco dell’anno l’ombra dello stilo traccerà un percorso , che passando per il centro stabilito andrà ad indicare due punti della circonferenza distinti tra loro 180°. Unendo i punti della circonferenza mediante un segmento che passerà per il centro ( questo lo abbiamo precedentemente stabilito ) otterremo un angolo 01-0-D ( che chiameremo Beta ()) formato dai segmenti precedentemente ricavati 01-0 ed DO. Sapendo che l’asse terrestre compie un movimento conico rispetto al polo magnetico di circa 50’’ all’anno , dividendo il valore dell’angolo beta () con lo spostamento annuale , otterremo un valore che debitamente elaborato ci darà il risultato che cerchiamo ( cioè l’età del manufatto ). La figura seguente chiarirà il concetto : (fig. 7)
Analizzando il simbolo nella sua completezza , compaiono con evidenza due distinti messaggi. Il primo riguarda il messaggio EXOTERICO , molto semplice e rivolto alle persone comuni , che non sono a conoscenza delle dottrine segrete ; è un messaggio fatto di intuizioni e di esperienze , che da sole sarebbero state in grado di dare un senso compito e di comprendere il simbolo solo nella sua esteriorità. Il cerchio avrebbe rappresentato il sole ; i cerchi concentrici , i suoi raggi che si irradiano e che riscaldano. I due triangoli avrebbero indicato il suo percorso in una sorta di ripetuta continuità. Avrebbe indicato il trascorrere del tempo, l’alternarsi delle stagioni , l’ inesorabilità della vita e dei suoi cicli. Avrebbe insegnato le regole fondamentali al contadino per il lavoro dei campi , all’artigiano per il lavoro nella sua officina, al commerciante per il lavoro nella sua bottega , ma avrebbe sopra a tutto ricordato loro ,che tutto ciò è dovuto al volere di Dio ,che avrebbe premiato il contadino , inviando fertilità nei campi , ma lo avrebbe anche punito inviando la siccità od un cattivo raccolto. Il sole avrebbe rappresentato la vita, i triangolo contrapposti , avrebbero rappresentato la natura identificata con Dio stesso. , il quale si sarebbe confrontato con l’uomo , ma soprattutto con le sue debolezze... Esso (l’ uomo ) reagisce in funzione di ciò che lo circonda , e ciò che può sembrare negativo può essere invece positivo ...; Guenon chiarisce questo concetto, ed in proposito scrive : “ Per quanto l’estate sia considerata una stagione gioiosa e l’inverno una stazione triste , per il fatto che la prima rappresenta in un certo modo il trionfo della luce ed il secondo quello dell’oscurità, i due solstizi corrispondenti hanno nondimeno, in realtà ,un carattere esattamente opposto; può sembrare un paradosso abbastanza strano , ma è facile capire perché sia così purchè si abbia una certa conoscenza dei dati tradizionali del ciclo annuale. Infatti ciò che ha raggiunto il suo massimo può ormai solo decrescere e ciò che è giunto al suo minimo può invece solo cominciare a salire; per questo il solstizio di Estate segna l’inizio della metà discendente dell’anno, mentre il solstizio d’inverno , all’opposto, segna quello della metà ascendente – ciò spiega pure dal punto di vista cosmico l’espressione di San Giovanni Battista, la nascita coincide con il solstizio d’estate : - Bisogna che egli cresca ( riferita al Cristo nato nel solstizio d’inverno ) e che io diminuisca-.(Giovanni 3,30). I due triangoli contrapposti , coincidendo nel loro apice ai due solstizi , l’uomo comune del medioevo gli avrebbe associati ai due San Giovanni ; l’ uno il Battista l’altro l’Evangelista. E invece particolarmente interessante ( anche se molto più complesso ) il messaggio ESOTERICO di cui è pervaso l’intero simbolo ; in quanto tende a trasmettere ai pochi iniziati una conoscenza segreta , ed è su questo che ci soffermeremo... Alla base di tutto ( nel simbolo ) sta la geometria , scienza sacra ed iniziatica per eccellenza ; la quale apre agli adepti un mondo infinito , precluso agli altri......; ( ed il simbolo evidenzia due figure fondamentali, euclidee che solo a pochi è dato facoltà di comprendere nella sua natura più profonda ) , Juan Mari Riviere nella "Storia delle dottrine esoteriche" collega l’origine del termine al verbo greco eisoteo, che significa far entrare, quindi "aprire una porta, offrire agli uomini la possibilità di penetrare nell'interiore attraverso l'esteriore; simbolicamente, è rivelare una verità nascosta, in senso occulto." Quindi commenta che L'esoterismo è "una dottrina segreta, un'iniziazione, una spiegazione del mondo rivelata in un consesso scelto, isolato dall'esterno e dalla moltitudine , e spesso tramandata in forma orale”
Vorrei fare a questo punto una premessa : Sul frontespizio del tempio di Delfi è incisa la seguente frase :” Uomo conosci te stesso , e conoscerai l’universo e gli Dei che in esso dimorano “. Bonvicini afferma che la prospettiva gnostica parte dal presupposto della conoscenza attraverso l’intelletto ed il soggetto partecipa ad esso con tutte le tentazioni del dubbio verso ogni concezione teorizzante ; poiché la conoscenza – cioè la Gnosi – nella concezione speculativa è intellettualmente senza limiti e suscettibile di ogni confronto e di libera verifica. Nella dottrina segreta il simbolo assume rilevanza come motivo di ricerca , e diviene il supporto contemplativo attraverso il quale si giunge alla comunicazione. Diviene in sostanza un mezzo di scambio di informazioni , che solo gli adepti , cioè l’iniziati , attraverso la conoscenza segreta sono in grado di comprendere. Hesse afferma : “ Chi è veramente alla ricerca , chi vuole veramente trovare , non dovrebbe legarsi ad alcuna dottrina; qualsiasi strada , qualsiasi meta , nulla lo separa dagli altri mille che vivono nell’eternità , e che respirano il divino..
Chi meglio di questo simbolo ( indicato schematicamente nella figura 8 ), può rappresentare tutto ciò ? Esso indica un percorso che il profano deve compiere , per giungere alla conoscenza. E un percorso impervio , irto , pieno di ostacoli ; è il dedalo delle tentazione ; ma se la sua mente sarà salda alla fine giungerà alla completa rigenerazione. Tutto è strettamente legato , ma non collegato , poiché il sacro non può mischiarsi con il profano , in quanto l’uomo può aspirare ma non raggiungere la perfetta conoscenza. La via che deve essere percorsa non ha inizio , ne tanto meno fine , poiché la vita è una continuità di esperienze che lo porteranno ad un continuo arricchimento ma non alla perfezione. I tre sentieri indicano la stato dell’essere materiale che attraverso varie prove potrà rinascere. Il primo indica la natura dell’ uomo , dove albergano e coesistono il bene ed il male , ma se esso non riuscirà a liberarsi di queste scorie impure non potrà accedere al livello superiore . E lo stato più complesso , fatto di continue interruzioni , di incertezze , ripensamenti ( i vertici dei triangoli ) , ma anche di convinzioni e di certezze ( i suoi lati rettilinei ) . Solo passando e ripassando sopra e sotto il cerchio ( che rappresenta la completa conoscenza ) avrà la forza di affrontare il secondo sentiero , da dove potrà attingere alla dottrina segreta , che lo porterà con fatica , ma con grande trasporto al terzo viaggio. Qui potrà comprendere gli insegnamenti di quella dottrina segreta , ed attraverso la conoscenza riuscirà ad arrivare all’illuminazione. E il punto dove i vertici dei triangoli si proiettano sul centro del cerchio ; è qui che si manifesta il momento della massima manifestazione spirituale.......... è il punto dove avviene la massima conoscenza acquisibile...... L’iniziato è finalmente cosciente del proprio stato ..... Il cerchio rappresenta la gnosi , e nel suo centro alberga tutto il sapere . I tre cerchi concentrici non hanno interruzioni in una continua continuità , dai quali si respira solo benessere e perfezione in una sorta di perfetto equilibrio. Il cerchio è il simbolo della sapienza segreta , è la figura geometrica per eccellenza ; essa riveste un ruolo predominante nella geometria euclidea. Nel nostro caso il cerchio è la figura geometrica fondamentale , il resto è complementare anche se necessario, in quanto solo nel suo insieme il messaggio può essere letto ed interpretato. Mancando di tali presupposti la lettura di tale simbolo risulterebbe completamente diversa. Gli altri simboli , aldifuori del cerchio , rappresentano solo il mezzo per raggiungere il fine..... ( infatti i triangoli uniti per il vertice rappresentano i vari gradi di apprendimento tramite i quali si giunge alla conoscenza ....) E il luogo dove alberga il centro , ed esso è equidistante da tutti i punti della circonferenza. Dal centro passa la corda massima , che rappresenta il diametro , e questa sta in un rapporto di 1 : p . Il p è il numero della conoscenza assoluta , poiché è il numero irrazionale (1) e trascendente (2) per eccellenza .. il suo valore è irrisolvibile ed infinito.... E l’elemento di comparazione di tutte le figure geometriche , tramite il quale tutto potrebbe essere risolto ( l’esempio più eclatante potrebbe essere quello della quadratura del cerchio ....). Dal centro partono un numero infinito di segmenti ( o raggi ) che vanno ad incontrare i corrispondenti punti della circonferenza ; e più ci si allontana dal centro più diminuisce la conoscenza ,: poiché è dal centro che avviene l’ illuminazione .... Guenon circa il punto o centro scrive : “ Il punto centrale è il Principio , è l’ Essere Puro; e lo spazio che esso compie del suo irradiamento e non esiste che per questo suo irradiamento ( Il fiat Lux della Genesi ) , senza il quale lo spazio non sarebbe che privazione e nulla, è il mondo nel senso più ampio della parola, l’insieme di tutti gli esseri e di tutti gli stati d’ esistenza che costituiscono la manifestazione universale .....” I cerchi concentrici non sono altro che gli elementi separatori tra un grado e l’altro della sapienza segreta ...... Lo stesso Guenon aggiunge a tale proposito : “ Talvolta , il punto è circondato da più cerchi concentrici, che sembrano rappresentare i diversi stati o gradi dell’esistenza manifesta, disponetisi gerarchicamente secondo la loro maggiore o minore distanza da Principio primordiale......” Anche Dante nel canto XXXIII° del Paradiso ai versi 133-135 parla di questo splendido simbolo che crea sconcerto , ma al tempo stesso massima ammirazione : Qual è 'l geomètra che tutto s'affige per misurar lo cerchio, e non ritrova, pensando, quel principio ond'elli indige, Annotazioni Definizione ricavata da Wikipedia (1) Numero irrazionale In matematica, un numero irrazionale è un numero reale che non è un numero razionale, cioè non può essere scritto come una frazione a / b con a e b interi, con b diverso da zero. I numeri irrazionali sono esattamente quei numeri la cui espansione in qualunque base (decimale, binaria, ecc) non termina mai e non forma una sequenza periodica. L'introduzione di questi numeri nel panorama matematico è iniziata con la scoperta da parte dei greci delle grandezze incommensurabili, ossia prive di un sottomultiplo comune. Alcuni numeri irrazionali sono numeri algebrici come (la radice quadrata di due) e (la radice cubica di 5); altri sono numeri trascendenti come π ed e. e (costante matematica) In matematica, e è una costante che, insieme a pi greco, è tra le più importanti per via delle sue numerose applicazioni, in modo particolare nell'ambito dell'analisi matematica. Poiché è un irrazionale (e, in particolare, trascendente), non è esprimibile come frazione o come numero decimale periodico: la sua approssimazione con 55 cifre decimali è 2,71828 18284 59045 23536 02874 71352 66249 77572 47093 69995 95749 ... (2) Numero trascendente
In matematica, un numero trascendente è un numero irrazionale che non è un numero algebrico, ossia non è la soluzione di nessuna equazione polinomiale della forma:
dove n ≥ 1 e i coefficienti ai sono numeri interi (o, equivalentemente, razionali), non tutti nulli. L'insieme dei numeri trascendenti non è chiuso rispetto all'addizione o a prodotto; infatti se a è trascendente, così sarà -a, ma la loro somma (che è 0) è evidentemente algebrico. L'insieme dei numeri algebrici è numerabile mentre l'insieme di tutti i numeri reali è non numerabile; ciò implica che l'insieme dei numeri trascendenti è non numerabile, cioè esistono infinitamente più numeri trascendenti che algebrici. (Autore:Roberto Gori) Sezioni correlate in questo sito:
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