Incontriamo il Ricercatore e scrittore dottor Umberto
Cordier, indimenticabile autore di quella 'Guida
ai luoghi misteriosi d'Italia' (Piemme edizioni)
che ha destato in molti di noi curiosità e
stimoli all'approfondimento di tante tematiche,
che ha praticamente dato il via ai miei personali
'due passi'. E' dunque un piacere avere il
privilegio di intervistare questo studioso, oggi
divenuto un nostro amico, per conoscere meglio
lui e il suo lavoro, che iniziò molti anni fa...
D)- Gent.mo Umberto, vogliamo fare 'due conti'
nella tua memoria? Quando e in quali circostanze
hai cominciato ad interessarti di argomenti 'di confine'?
R)-Fin da bambino, sono sempre stato affascinato
dalla conoscenza e la sua ricerca, ma anche
dall'immenso mistero delle cose. Durante
l'adolescenza ho sviluppato un duplice approccio
alla realtà: da un lato una propensione alla
scienza e alla tecnica, e dall'altro lato una
sensibilità emotiva e quasi mistica. In seguito,
il progresso nello studio ha affinato metodi e
obiettivi, mentre la maturazione psicologica mi
ha permesso di trovare vie di integrazione e di
equilibrio fra le diversi componenti. Così, pur
mantenendo sempre il bagaglio scientifico e
l'ancoramento razionale, ho iniziato ad occuparmi
sempre più in profondita' di tutto ciò che si
trova escluso o emarginato dalla comune cultura e
percezione. Ho esplorato l'insolito naturale, poi
i fenomeni paranormali e infine il mondo
spirituale, costruendomi una certa visione del
mondo e mettendo a punto un personale metodo di ricerca.
D)- Prima di approdare al tuo primo libro, hai
avuto collaborazioni con riviste 'cult' di quel
tempo, mi pare... Ce ne vuoi parlare brevemente,
anche per farci comprendere come era vista e
vissuta, allora, la Ricerca non accademica?
R)-Sì, seguivo e partecipavo all'attività di
riviste e di gruppi, come per esempio il primo
"Giornale dei Misteri", "Gli Arcani", "Solaris" e
altre, e collaboravo con molti "gruppi di
ricerca" e singoli appassionati. Per anni ho
mantenuto un notevole volume di corrispondenza, a
quel tempo necessariamente cartacea. In effetti
questa attività in quegli anni era vissuta un po'
come "alternativa", come una sorta di Carboneria
della ricerca... C'era anche molto entusiamo.
D)- Trovi differenze con il panorama attuale della
Ricerca in Italia o, come di dice, non c'è niente di nuovo sotto il sole?
R)-Sarà forse per la mia età matura, ma ricordo i
tempi passati con nostalgia... Oggi il panorama
mi appare assai più povero e desolato... Le
riviste di vera ricerca e non consumistiche sono
quasi scomparse, i gruppi e le associazioni
ridotti all'osso... Certamente a questo
contribuisce una generale maggiore difficoltà di
vita, una diffusa crisi economica e politica, e
soprattutto direi una acuta crisi di valori, di
contenuti, di speranze e di prospettive. Molto
spesso l'interesse per il mistero assume forme
consumistiche, magari come consuenza di mode o di
facili suggestioni. Tuttavia, nuove e
interessanti prospettive vengono dalle inedite
possibilità di ricerca e di comunicazione legate
a Internet e alla sua massiccia quantita' di informazione.
D)- Veniamo al tuo primo libro "Guida ai draghi e
ai mostri in Italia"(SugarCo Edizioni): uno splendido itinerario in
un mondo fantastico, che la scienza negli anni ha
reso sempre più reale. Infatti Sono sempre più
frequenti ritrovamenti di 'animali' (o loro
fossili) prima sconosciuti o ritenuti leggendari,
mentre tu ti sei sempre dimostrato possibilista.
Ricordi un caso particolare descritto nel tuo
libro (ricordiamo uscì nel 1986) che in seguito
ha ricevuto conferme da scoperte scientifiche successive?
R)-Scrissi quel mio primo libro con molto
entusiasmo, scegliendo l'argomento anche nella
speranza che potesse destare l'interesse di un
editore, nonostante fosse l'opera di un autore
esordiente. Lo stile e il metodo erano ancora un
po' acerbi, ma la passione e la cura diedero
comunque un risultato apprezzabile. In quegli
anni si stava sviluppando un interesse crescente
verso la cosiddetta "criptozoologia", ovvero lo
studio degli animali nascosti, ancora sconosciuti
alla zoologia; un campo di studio interessante
anche come esempio evidente del fatto che la
conoscenza scientifica è (largamente) incompleta
e perfezionabile. Le continue scoperte di nuove
specie viventi, magari endemiche in particolari
nicchie ecologiche, apportano contributi preziosi
al progresso delle scienze naturali e alla
ricchezza della biodiversità del meraviglioso e strano pianeta in cui
viviamo.
D) Ti sei poi cimentato in un'opera successiva
"Dizionario dell'Italia misteriosa" (1991, sempre per Sugarco Edizioni),
alla
quale ne sono seguite diverse altre. Cosa ricordi
di positivo di ciascuna e cosa non rifaresti?
R)- Dopo la pubblicazione del mio primo libro, con
quello successivo proposi all'editore un
ambizioso progetto: una serie di libri, ciascuno
dedicato a un argomento tematico, che dovevano
costituire un primo tentativo di catalogo
fortiano italiano, vale a dire una catalogazione
sistematica di fatti e fenomeni insoliti e
misteriosi in Italia. Quel volume - nelle mie
intenzioni appunto il primo di una collana -
conteneva un'estesa parte introduttiva che
esponeva la filosofia e il metodo dell'intero
progetto, mentre la parte casistica aveva per
argomento l'archeologia insolita. Esordivo
inoltre con un particolare sistema di
classificazione, di catalogazione e indicizzazione dei contenuti.
Il libro venne pubblicato, anche se con un titolo
e con una grafica stabiliti dall'editore, ma fu
poco fortunato a causa del fatto che poco dopo la
casa editrice fu coinvolta in questioni politiche
generali e passò di proprietà. I miei libri
scomparvero dal commercio e il progetto di collana non fu mai realizzato.
D)- Leggendo i tuoi volumi, mi ha colpito la
rigorosità di alcune tue ricerche ed emerge una
costante di fondo: che tu abbia l'obiettivo di
trasfondere stimoli all'approfondimento. A tuo
parere hai dato più stimoli o ne hai ricevuti di più?
R)-Ritengo che dai miei libri traspaia anche il mio
temperamento, piuttosto incline alla riflessione,
al metodo sistematico, all'approfondimento. Ma vi
è anche il mio entusiasmo per la ricerca e il mio
amore per la conoscenza. Penso che la ricerca sia
un percorso senza fine, per ogni risposta che si
può trovare (sempre parziale e provvisoria),
sorgono altre mille domande e riflessioni. La
realtà è infinita. E' questo lo spirito che mi
piace trasmettere a chi legge, insieme appunto
allo stimolo di continuare e sviluppare la
ricerca, di trovare nuove e migliori vie. Affido
ad altri gli indizi e gli stimoli che ho trovato.
Se qualcuno a propria volta vi troverà qualche
motivo di interesse e di ispirazione allora il
mio modesto lavoro non sarà stato inutile.
D)- Ti devo fare una domanda un po' delicata: come mai la tua
'Guida ai luoghi misteriosi d'Italia' (Piemme, 1996) non
si trova più nelle librerie, nonostante diverse persone l'abbiano cercata?
R)-Questo libro fu il terzo, e venne pubblicato da
un diverso editore, con il quale ho realizzato
anche i successivi. Con questo editore
inizialmente ho potuto avere una buona
collaborazione, e i risultati sono stati buoni.
In seguito la casa editrice è passata di
proprietà, diventando parte del maggiore gruppo
editoriale italiano, e ha subito una profonda
trasformazione, modificando la propria politica
editoriale in linea con standard più commerciali.
Secondo questa prassi, si tende a limitare la
"vita" utile di un libro, essendo concepito
soprattutto appunto come oggetto commerciale e di
consumo. Di conseguenza, tranne casi particolari
i libri hanno di regola una limitata permanenza
nei cataloghi, e passato il primo periodo di
vendita vengono eventualmente riediti in edizioni
più economiche per poi infine scomparire. Il
criterio della resa economica diviene
predominante su quello del contributo culturale.
Personalmente non condivido tale politica, e
questo fatto - unitamente a miei problemi
personali - ha impedito anche la pubblicazione di nuovi libri.
D)- Vuoi raccontarci l'ultima esperienza
editoriale che ti ha direttamente coinvolto?
R)-Dopo la realizzazione di una "Guida ai luoghi
miracolosi d'Italia" (Piemme,1999), un lavoro di
notevole impegno che stranamente è scomparso
subito dal commercio, ho pubblicato la "Guida
alle sagre e alle feste patronali" (Piemme, 2000), un
lavoro di compilazione commissionatomi
dall'editore, unico mio libro ancora esistente in
commercio, anche se di argomento "innocuo". In
seguito ho ancora curato alcune riedizioni
rivedute di libri precedenti, anche queste comunque ora irreperibili.
D)- A cosa stai lavorando attualmente e cosa ti
piacerebbe proporre, ancora, ai tuoi affezionati lettori?
R)-Nonostante difficoltà di diverso genere e
delusioni, continuo a lavorare a nuovi libri, i
cui contenuti dovrebbero coniugare l'intento di
catalogazione fortiana con la scoperta dei
misteri e delle eccellenze dei luoghi. Il
materiale certo non manca! Per una concreta
realizzazione sono però alla ricerca di nuove
soluzioni, sia nell'organizzazione della vita
personale che mi consenta un'adeguata modalità di
lavoro e un certo aiuto, sia nelle possibilità
concrete di pubblicazione, che non siano quelle degli editori commerciali.
D)- Non ci resta che dirti che aspettiamo
impazienti un tuo ritorno in perfetto stile
Cordier! E ti ringraziamo sinceramente per questa 'chiacchierata'.
Ai prossimi 'due passi' nei misteri che ci attendono...
R)-Grazie a te cara Marisa, per la considerazione e
per avermi dato la possibilità di esporre queste
mie annotazioni. Altre succinte informazioni si
possono trovare nel mio modesto sito Internet (
www.cordier.it
), che contiene essenzialmente i
codici del catalogo fortiano, il dettaglio (con
gli indici) dei miei libri e infine gli elenchi
del mio appassionato "mercatino" personale di
bibliofilia e collezionismo. Vorrei ancora
aggiungere che se qualcuno avesse piacere di
scrivermi ne sarò felicissimo; la mia casella email è
umberto@cordier.it
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Questa preziosa Guida è il terzo libro scritto dall'Autore. Uscito nel
1996, ha avuto diverse ristampe
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