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TEMATICHE: Due passi nell'Italia nascosta Simbologia e Cultura Orientale UTILITY: Ricerca veloce titoli per argomento SERVIZI:
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Nel giugno 2005 ho potuto recarmi nei luoghi citati in questo articolo e documentarli fotograficamente,integrando in tal modo una ricerca che era stata lasciata 'decantare'.Oggi, nulla sembra più essere riconoscibile nel moderno impianto urbanistico,di ciò che fu, ma qualche 'traccia' di quell'antico passato forse l'abbiamo trovata.Di sicuro, il complesso templare era piuttosto vasto,occupando un'area che attualmente ingombra più isolati. Anche a Brescia -come in tutta l'Italia e l'Europa- i Cavalieri dell'Ordo Templi avevano creato una mansione. La città, come abbiamo visto, si trovava in una posizione ottimale e metteva in comunicazione grossi centri allora molto attivi e importanti(anche oggi).Risalendo fino alla Valtellina,la via alpina proseguiva verso il Resia e il nord Europa.Durante la guerra dei Trent'Anni tutti i passi alpini erano contesissime strade militari tra l'Austria e la Spagna,da una parte e tra Venezia e la Francia dall'altro. Dai tempi dei Romani, il borgo dove oggi è situato il Corso Matteotti,dove sorgeva la Porta di S.Nazaro, fu tappa prediletta dai viandanti sull'asse Milano-Venezia. In questo punto scorre la roggia detta DRACONE. Qui da sempre sorgeva un complesso(mansio)destinato a dare ristoro ai cavalieri,agli animali e ai pellegrini operando una sorta di protezione, controllando la sicurezza della strada. Nel XII secolo diventa la più grande via di comunicazione che collega Bordeaux, Milano, Aquileia, Bisanzio e Gerusalemme, quindi un passaggio quasi obbligato per la Terrasanta. Quale luogo migliore,per i Templari, occupare l'antica mansio romana,che era sopravvissuta anche in epoca longobarda per i pagani delle corti suburbane?La chiesa di San Nazaro e Celso era la meta prediletta dei pellegrini sulla scia delle predicazioni del monaco Arnaldo da Brescia,che morirà sul rogo nel 1150. Isolato in cui doveva collocarsi la Mansio Templi Medievale.
La Mansione era costituita dalla Chiesa di Santa Maria del Tempio,da un Ospedale(o Ospizio) che accoglieva cavalieri e viandanti, varie stalle ed officine, tra le quali spiccava il celebre Paratico dei FABBRI FERRAI. In un periodo di brigantaggio e banditismo, i Templari assicuravano protezione, contribuivano alle attività sociali,economiche e religiose della città: avevano infatti ricevuto in amministrazione molti possedimenti ed è noto quali fossero le ricchezze accumulate in pochi anni dall'Ordine(non dai singoli membri). La loro organizzazione prevedeva una suddivisione piuttosto rigida delle funzioni: -il Precettore,che era un frate-cavaliere laico era dedito a funzioni amministrative dei poderi e a quelle militari; -il Rettore, era il sacerdote che si occupava del culto nella chiesa di S.Maria. E' logico pensare che nelle attività ordinarie venissero aiutati dai locali cittadini,ben felici di rendersi utili ed è logico anche pensare che i Templari vennero a contatto con svariate forme di lavoro professionale.Da un atto notarile veniamo a sapere che era talmente alta la considerazione di cui godeva l'Ordine, da spingere le persone a donare i loro beni tramite lasciti testamentari.E'questo il caso di due coniugi mantovani, UGO E ALDA i quali(secondo l'atto rogato da Oldeprando, notario sacripalatii) lasciavano a frate Oberto della mansione del Tempio e della chiesa di S. Maria ventotto biolche di terra e seicento lire milanesi affinché fossero accresciuti i possedimenti ed i beni della mansione. Fra le condizioni poste era prevista la circostanza che nel caso in cui i Templari in qualche momento non avessero avuto più la possibilità di restare a Gerusalemme e non avessero più potuto difendere il sepolcro di Cristo, allora i beni, i possessi, il danaro del lascito sarebbero passati al Paratico dei Fabbri di Brescia .
La data del documento andrebbe ricercata,pertanto, in un anno compreso fra il 1139 ed il 1187 e questo per varie ragioni che appare doveroso elencare: a) nel 1139 papa Innocenzo II, con la bolla Omne datum optimum consentiva ai Templari di costruire proprie cappelle e nel documento bresciano si legge ad un certo punto che la Chiesa di S. Maria "nuper est incepta redificari per fratres ordinis Templi Hierosolimitatii"; b) nel 1187 cadde Gerusalemme e nel documento viene precisato espressamente che il donativo dei coniugi mantovani sarebbe passato al Paratico dei Fabbri nel momento in cui i Templari non sarebbero più stati in grado di conservare quella città. c) si deve riconoscere quell' OBERTO nominato nel testamento come il "missus de Templo de Jerusalhem" al quale nel 1143 Lombarda, figlia di Oddone di Legeno, donava la metà di un chiuso "in plano Albinganensis". Tanto premesso ne consegue che molto verosimilmente il fabbro mantovano effettuò il suo lascito intorno al 1150 e che allo stesso periodo potrebbe risalire la lapide posta sulla porta della chiesa della mansione templare bresciana la cui epigrafe così recitava: "HOC, EST. OPUS ECCLESIE. SUB (TITULO S.) MARIE MANSIONIS. TEMPLI. QUAE AEDIFICATA ET. COMPLETA. PER PARATI CUM. FERRARIORUM BRIXIE. ET DIOCESIS. AD HONOREM. DEI ET VIRGINIS. MARIE". Mi sento di dover dire che la Costruzione è sicuramente antecedente al 1187:
(cliccare per ingrandire),mentre manca quella dei Santi Nazaro e Celso.
I Cavalieri Templari e il loro glorioso Ordine sarebbero stati eliminati dalle cronache ufficiali dopo il 1314,quando l'ultimo Gran Maestro fu arso sul rogo a Parigi e subentrò ad essi,nell'acquisizione dei loro beni e possedimenti, l'Ordine dei Cavalieri di San Giovanni o di Malta,che nella persona del commendatore Ferrante Averoldi intenterà,secoli dopo,nel 1580, una causa per riavere quanto i coniugi avevano donato e che era andato al Paratico dei Fabbri. L'Archivio Storico dell'Ordine del Tempio sostiene come dato certo che nel 1263 il Precettore della Mansio bresciana fosse Fratello Ermanno, all'epoca anche Gran Precettore d'Italia, cioè la massima carica templare in Italia nel periodo di massimo splendore dell'Ordine. C'è una relazione tra quella presenza tanto importante e il presunto 'passaggio' di consegne con il Paratico dei Fabbri? Che ruolo ebbe l'Ordine dei Cavalieri di Malta in quella delicata fase di transizione? Che cosa accadde tra quella furibonda disputa del 1580 e i nostri tempi? Che parte è riservata nella vicenda al bagaglio di conoscenze esoteriche disperso dalla tragica fine dei Templari? In realtà ancora nel 1450 erano sorte dispute per la contesa di questa mansione e "fu pacificamente stabilito che il Paratico dei Ferrai potesse officiare la chiesa con alcune assegnate rendite, il resto rimanesse ai cavalieri" (Fe' d'Ostiani). Alla fine del sedicesimo secolo, quelle dispute erano risolte e i possedimenti della Mansione si estendevano dall'inizio dell'attuale Corso Matteotti (verso Piazza Repubblica) sino all'edificio oggi adibito a sala di lettura e comunemente chiamato Cavallerizza Vista di lato dell'edificio detto 'Cavallerizza' e di fronte (sull'arco del portale c'è l'insegna di un cavallo) Al termine della 'Cavallerizza' c'è un resto di muro antico, che reca una croce patente In realtà,come si può vedere, si tratta di un TAU
Le terre e i palazzi erano inframmezzati dalla Chiesa dei Santi Nazaro e Celso già presente in forma primitiva a partire dall'anno Mille e in seguito ampliata per raggiungere le forme attuali nel 1752 La chiesa dei Santi Nazaro e Celso,come la si vede oggi. Nella Chiesa della Mansione nulla era mutato e il più recente cambiamento risaliva al 1512, quando durante il sacco perpetrato da Gastone di Foix (1512), il comandante veneto che difendeva la città, Federico Contarini, era morto combattendo ed era stato sepolto proprio in quella chiesa.: Forse si trovava in questo punto l'antica Chiesa di S.Maria del Tempio? Niente sarebbe mutato mentre la città evolveva sino alla tragica notte del 17 agosto 1769 quando un fulmine colpì la torre del deposito della polveriera della città,provocando un'esplosione così violenta che causò la morte di oltre 300 persone, il crollo di numerosi edifici e terrore per le vie. Della mansione,che nel frattempo aveva subito anche altre destinazioni rispetto alle origini, restarono solo pochi resti e nel 1797 le truppe francesi di NAPOLEONE l'intera mansio, già barcollante, venne indemaniata e furono soppressi il giurispatronato e la commenda che tanto avevano fatto litigare l'Ordine di Malta e i Fabbri. Ebbe inizio la frammentazione di quel corpus, che venne venduto a compratori diversi e in tempi differenti, che ne volevano fare usi diversi. Nel 1820, Stefano Cimaschi comprò dal demanio metà della casa (l'antico Ospitale) e la chiesa profanata, utilizzandoli come comuni edifici d'abitazione e mestiere. L'altra metà dell'Ospizio era stata nel 1804 in qualche modo restituita alla cristianità, donandola al curato di S.Nazaro come compenso per la terra che la Rivoluzione gli aveva sottratto. La casa del Commendatore era intanto divenuta uno stallo, detto della Mansione. Nel 1874 la chiesa era una sala di spettacolo (il Nuovo Teatro Arnoldi) che presto si trasformò in un'officina di maniscalco, seguendo un oscuro destino prefigurato dalla transizione tra i Templari e i Fabbri. Mentre la barbarie deturpava dunque l'edificio sacro, un albergo (Rigamonti) e una stazione di carrettiere sorgevano nell'antico quartiere, moderne trasformazioni del più antico sito ospitale. All'inizio del secolo l'albergo avrebbe chiuso i battenti e il carrettiere sarebbe divenuto stazione di autolinee per la Bassa, per poi scomparire a sua volta. Oggi,vicino all'edificio chiamato 'Cavallerizza', c'è il Ristorante 'I Templari'
Contrada della Mansione,oggi:'già via Castelmorone',che era stato dato nel 1909;ridivenne della Mansione nel 1936. Il Robecchi ci informa,altresì, che un altro termine con cui si indicava questo tratto era Breda Rothae,ipoteticamente per la presenza di un verricello da pozzo.
La ricerca è stata raccolta dai siti web: Bibliografia:
Le immagini sono di Marisa Uberti. Le mappe archeologiche sono
ricostruzioni utilizzate da Franco Nardini nel suo libro
Roberto Bicci, per le preziose indicazioni e il materiale fornitomi. |