Tavolette
Enigmatiche è un termine ben calzante a questi misteriosissimi reperti
che abbiamo potuto vedere presso il Museo Archeologico dell'Alto Mantovano
di Cavriana, interessante borgo situato a una trentina di chilometri da
Mantova. Il museo ha sede nella bella Villa Mirra, ai piedi della imponente
Rocca medievale.
Cosa sono e quanti anni
hanno?
Si tratta di piccoli manufatti dalla forma
per lo più arrotondata, di dimensioni diverse, in massima parte di
terracotta, ritrovate
in contesti archeologici riferibili ad un periodo compreso tra il 2.100
a.C. e il 1.400 a.C. (Età del Bronzo Antico e Medio). Dunque
antichissime, avendo circa quattromila anni. Essendo la pietra
indatabile, le datazioni proposte si riferiscono ai manufatti ritrovati nel
medesimo contesto di scavo (datazione indiretta). In tedesco tavolette
iscritte di questa forma vengono appellate "brotlaibidole", che significa
"idoli a forma di pagnotta".
La
loro particolarità è che presentano sulla superficie liscia, su un lato o su
entrambe le facce, delle enigmatiche incisioni che nessun archeologo
ha ancora decifrato. La tipologia dei graffiti è diversa; si passa dalla
tavoletta recante 'generici' puntini disposti senza apparente ordine, ad
esemplari più complessi sui quali entrambe le facce sono impresse e con non
poche... sorprese. Ad esempio nel reperto mostrato in dettaglio in fig. 2,
sul davanti si vedono una serie di righe orizzontali:
Fig. 2: la tavoletta vista davanti |
la prima è intercalata a metà da piccoli
segmenti verticali mentre le seguenti sono intercalate da piccoli cerchietti
con un foro centrale (non tutti uguali). Sul retro (fig.3) invece presenta
dei motivi di altro tenore: si distingue un elemento a tre cerchi
concentrici e un marcato punto centrale (un sole?), da cui dipartono quattro
segmenti verticali e paralleli; accanto, a sinistra, distinguiamo un motivo
che già c'è nella faccia anteriore (segmento orizzontale intercalato da
segmenti verticali); sotto questo elemento si trovano due graffiti
rettangolari con barre orizzontali e quello che sembra un 'manico' nella
parte sinistra (breve elemento che sporge e ci fa ironicamente venire in
mente la forma delle nostre griglie per la cucina ai ferri!). Cosa siano
questi elementi ancora si ignora.
Fig. 3. Lo specchio
posteriore permette di apprezzare i 'disegni' sul retro della Tavoletta
(cliccare sull'immagine per ingrandirla) |
Fig.4: queste tre
tavolette sono state trovate in località Bande di Cavriana |
Un particolare tipo di
Tavoletta esposta, presenta impresso un motivo a stampo, una coppella con
corona circolare campita da punti che gli esperti hanno attestato essere
identica a manufatti analoghi rinvenuti in area danubiana (in particolare
quelli slovacchi di Nitrianskj-Hradock).
Fig.5:altre
tavolette esposte nella vetrina del museo,che verrà presto riallestita |
Abbiamo avuto la fortuna di poter ricevere
alcune spiegazioni direttamente dal professor Adalberto Piccoli (che
ringraziamo di cuore),
direttore del museo archeologico dell'Alto Mantovano (da lui gestito insieme
alla cortesissima consorte e ad altri valenti collaboratori), che è un
grandissimo esperto delle tavolette, avendole studiate già a partire dai
primi ritrovamenti, condotti personalmente nella zona diversi anni or sono
(1976). Autore di numerose pubblicazioni scientifiche, instancabile
ricercatore e organizzatore, ci ha informato dell'esistenza di un
progetto internazionale teso a delineare un quadro organico degli
enigmatici manufatti, che prevede l'istituzione di un 'database' completo di
tutte le tavolette censite fino ad oggi, le loro caratteristiche e il
contesto del ritrovamento, le pubblicazioni che su di esse sono uscite nel
corso del tempo e per la prima volta tutti gli archeologi che hanno seguito
gli scavi e/o le hanno studiate, in Italia e all'estero, si riuniranno in un
primo importante convegno, che si svolgerà nella sala conferenze del museo
il prossimo mese di novembre. Pur essendo riservato solo agli specialisti
del settore, che dovranno fare il 'punto' della situazione e discutere le
ultimissime novità derivanti dalle analisi effettuate, altri studiosi
e/o appassionati potranno in seguito usufruire degli 'Atti del Convegno'che
verranno resi pubblici e di una mostra itinerante prevista per l'autunno del
2009 o al massimo per il 2010.
Dove sono state trovate?
Solo
cinque tavolette (su qualche centinaio finora scoperte) sono in pietra
mentre tutte le altre in terracotta; questo lo si nota anche dal colore dei
pochi esemplari esposti, che sono rossicci se di terracotta, e grigio-nero
se di pietra, come l'esemplare della foto di apertura.
I luoghi in cui sono state fino ad oggi
ritrovate appartengono ad un'ampia area geografica. In Italia (che vanta il
maggior numero di manufatti del genere) sono 42 i siti archeologici che ne
hanno restituite, al centro e al nord e le maggiori concentrazioni si sono
avute proprio nel territorio mantovano. Il prof. Piccoli suppone che proprio
qui il loro impiego sia nato e in seguito sviluppato (esportato) altrove.
Fig.6. Distribuzione delle 'tavolette' in Europa fino ad
oggi nota |
Enigmatici segni o...cos'altro?
I manufatti in terracotta venivano
incisi e poi cotti in maniera tale che ciò che riportavano fosse pressocchè
indelebile. Perchè? Cosa riportavano di così importante da non dover mai
scomparire dalla tavoletta?
Purtroppo i
ricercatori pensano che difficilmente si potrà arrivare a dare una risposta
sul 'contenuto' espresso dai graffiti incisi sulle misteriose tavolette.
Un'ipotesi è che si potesse trattare di un embrionale sistema di
comunicazione tra diverse comunità, non necessariamente appartenenti
alla medesima sfera culturale, e forse legato alla metallurgia che a quell'epoca
era la principale attività commerciale tra Italia e nord Europa. Ma non ci
si spinge oltre, in quanto nessuno, di fatto, si può sbilanciare. Ciò che
gli studiosi hanno appurato è che non ritrovandosi più tali manufatti in
epoche posteriori, ad un certo punto il loro impiego decadde. Nel Bronzo
Recente, infatti, l'asse degli scambi si spostò nel bacino del Mediterraneo
dove si intensificarono i rapporti con il mondo egeo il quale usava un
diverso sistema di segni.
Eppure per settecento anni 'qualcuno'
utilizzò queste tavolette per veicolare 'qualcosa' da una zona all'altra di
un ampio territorio europeo. Ma cosa sono realmente e a cosa dovevano
servire?
Conteggi? Messaggi
abbreviati ante -litteram? Simboli di identificazione e/o
appartenenza? Una proto-scrittura? Oppure sono oggetti rituali e/o aventi
valore talismanico? Alcune azzardate ipotesi propongono addirittura si
potesse trattare di 'assegni' o 'cambiali'.
Nuove frontiere della scienza
Nuovi metodi di valutazione formale e
statistica si sono affacciati nello studio di queste tavolette enigmatiche.
Uno dei passi più importanti che è stato fatto è stato quello di esaminare
secondo un metodo comparativo tutti gli esemplari ritrovati anche a grandi
distanze tra loro con le stesse tecniche. Grazie alla collaborazione con la
cattedra di Optoelettronica dell'Università di Brescia è stata applicata per
la prima volta a queste tavolette una tecnica di scansione e misurazione
tridimensionale che ha consentito un'analisi di corrispondenza morfologica
di tutti gli esemplari. Si 'entra' cioè all'interno dei solchi incisi sulle
tavolette, nei segreti delle loro linee, dei fori, scandagliando ciò che a
occhio nudo e con normali tecniche visive sfuggirebbe. Tutti i dati raccolti
vengono poi valutati con sistemi informatici computerizzati.
Appare fondamentale l'operazione tesa a
conoscere lo sviluppo dei segni incisi e la loro sintassi, per capire se e
come si siano evoluti nel corso del tempo e tra zone geografiche diverse
anche migliaia di chilometri. Inoltre è importantissimo valutare
comparativamente le tavolette enigmatiche con altri reperti 'simili'di
provenienza geografica diversa (Italia meridionale, Balcani, Vicino Oriente,
mondo Egeo) e con diversa cronologia.
Sono stati coinvolti membri del
Dipartimento di Linguistica, Letteratura e Scienze dell'Università di Verona
al fine di stabilire un approccio multi/inter-disciplinare alla ricerca in
oggetto. L'intento è quello di fornire un quadro più chiaro possibile dei
misteriosi reperti archeologici. Sono appunto questi studiosi che, tra gli
altri, si riuniranno a convegno il prossimo novembre presso il museo
archeologico di Cavriana.
Da pochi mesi è nato
anche un sito internet legato al portale del museo (http://www.tavoletteenigmatiche.it/)
che intende divulgare l'esistenza delle Tavolette e il relativo catalogo
multimediale (appena verrà messo a punto); l'intento è anche di raccogliere
informazioni da parte di privati o non specialisti poichè si ritiene che
anche collezionisti privati possano essere in possesso di alcuni esemplari
delle tavolette e in forma anonima potrebbero mandare notizie su di esse.
Per visite e/o
ulteriori informazioni, si consiglia di visitare il sito ufficiale del museo
archeologico dell'Alto Mantovano:
http://www.museocavriana.it/
Due passi nel mistero seguirà nel
possibile gli sviluppi di queste ricerche e cercherà di darne informazione a
tutti gli interessati.
Sezioni correlate in
questo sito:
www.duepassinelmistero.com
Avvertenze/Disclaimer
ottobre 2008 |