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Un personaggio che è vissuto a cavallo della Prima Crociata,la cui vita si è intrecciata con quella di San Bernardo, dell'Ordine Cistercense e Templare Lo stratega dell'Ordine Cistercense

(I parte-ricerca raccolta da Marisa Uberti)

Le origini di Stefano Harding sono avvolte nella nebbia. Anzitutto, il suo nome non era Stefano,che acquisì in un secondo  momento. Nacque attorno al 1060 e anche se non si conosce con esattezza la condizione sociale della sua famiglia,doveva appartenere alla classe colta.Il patronimico 'Harding' è di origine sassone.

Venne affidato dai suoi genitori ai monaci di Sherborne, nel Doreshire, non sappiamo se in qualità di allievo o come oblato interamente dedicato al servizio degli altari.

Dopo aver studiato nella scuola di Sherborne, intraprende(probabilmente tra il 1076 e il 1098) studi letterari approfonditi in Scozia, poi a Reims, Laon e a Parigi, dove avviene la svolta della sua vita. Si potrebbe dire che 'ebbe la chiamata di Dio' e abbandonasse le lettere classiche e 'profane' per dedicarsi alle Sacre Scritture,agli scritti biblici e teologici.Pare che avesse in questo periodo le prime esperienze mistiche e il suo incontro personale con Cristo e con il Suo mistero.

Qui sorge un dilemma,almeno a mio avviso, poichè Stefano aveva già avuto un passato di religioso, come lo confermerebbe una lettera rimasta per molto tempo inedita, indirizzata all'abate di Sherborne, Thurstan, in cui egli dice che, nella sua permanenza in quel luogo, avesse fatto professione di fede(fece i voti) e che poi avesse rinnegato questa scelta. "Io che sono stato monaco presso di voi,io che sono uscito dal mio paese solo e povero.Ora vi rientro ricco e circondato di 40 squadroni" (lettera dettata probabilmente verso il 1133,poco prima della sua morte e pubblicata dalle Edizioni du Cerf, 1998). Perchè sentì il bisogno di andarsene da Sherborne e conoscere il mondo,non è dato sapere.E' stata avanzata l'ipotesi che egli sentisse il desiderio di intraprendere gli studi classici,di acculturarsi in campi diversi (ma in quei tempi,un monastero doveva costituire un luogo privilegiato!); un'altra ipotesi è che vi fossero dissidi con la sua famiglia,forse ritenuta troppo collaborativa nei confronti degli invasori normanni(nel 1066 -con la battaglia di  Hastings, Guglielmo il Conquistatore si era impadronito di Londra e organizzò un nuovo regno d'Inghilterra,basato su una scala di gerarchie nobili anglo-normanne) o troppo resistente.

Accadde dunque qualcosa,durante il periodo di Sherborne,che gli fece prendere la decisione di lasciare la vita monastica,ma per proseguire la Ricerca di Dio attraverso altri canali.La Spiritualità,infatti,era fortemente sentita in lui,come l'impulso caritatevole.

Nella svolta parigina,colpito da una sorta di 'spinta mistica intensa', decise di effettuare un pellegrinaggio a piedi a  Roma,insieme ad un compatriota già chierico e suo coetaneo.Ogni giorno recitavano i 149 Salmi imparati a memoria,chiedendo la carità per vivere,dormendo all'addiaccio. Questo periodo,nella vita dei Santi (e Stefano Harding lo divenne), equivale al fidanzamento o alle nozze spirituali renano-fiamminghi o del Carmelo. Esso prepara gli apostoli perfetti per la Chiesa e i fondatori dell'Ordine.

Verso il 1083,Stefano ha all'incirca 23 o 24 anni.La situazione che vive nella società del suo tempo è in di fermento:si è in piena Riforma Gregoriana(1073),sotto la guida del monaco Ildebrando,papa Gregorio VII;sono accesi i contrasti con il potere imperiale. Alcune Abbazie occidentali (Cluniacensi)sono diventate molto potenti.

Si sente da  più parti una volontà di tornare ad una spiritualità più intima,solitaria,alla semplicità auspicata nel Vangelo. I luoghi dove questo desiderio si può tradurre in realtà,a quel tempo(come oggi probabilmente) era il monastero,e non furono pochi i Monaci che ne eressero uno.In Italia abbiamo molti esempi a questo riguardo e Stefano Harding decide di mettersi in contatto con questi eremi (case conventuali) costruiti da monaci che avevano scelto una vita ascetica,lontano dal frastuono delle beghe di potere. E'attratto dalla riforma operata da San Bruno a Vallombrosa. Si presume che proprio durante il suo soggiorno in Italia, Harding abbia compreso quale sarebbe stato il suo progetto di vita monastica,che troverà piena realizzazione nell'arco di una dozzina d'anni,con la fondazione dell'Ordine Cistercense. Questo è molto importante, perchè indica come l'idea Cistercense nacque prima del Novum Monasterium,cioè del Nuovo Ordine monastico cui lui (e altri)anelavano. L'enigma che dura da nove secoli è appunto chi ebbe la fatale intuizione,da chi partì la prima concezione fondamentale.

Stefano Harding sceglierà di non chiedere l'ammissione a Vallombrosa,che pure apprezza,e non tornerà in Inghilterra. Opterà per la Borgogna,che rappresentava uno dei centri più vitali della Cristianità in Occidente. Questo era il Crocevia,possiamo dire,tra vari punti nodali del tempo:paesi fiamminghi,regno franco, Sacro Romano Impero germanico...

(continua-)

 

Bibliografia essenziale:

P.Charbel Gravand, Ordine Cistercense, Abbazia di Aiguebelle (Francia) "Stefano Harding: un santo medievale, un genio europeo" in Atti del "Convegno celebrativo per il IX centenario della fondazione di Citeaux 1098-1998" Citeau '98:Cantieri di Ideali per un'identità culturale Europea,Abbazia di Morimondo,5 maggio 1998-Fondazione Abbatia Sancte Marie de Morimundo

 

 


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