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(
tradotta e 'ritoccata'
da Massimo Taddei)
“O
principe”- disse
Lomasa rivolgendosi ad Arjuna -
contempla i
due fiumi sacri
Jala e Upajala su
entrambi i lati della Yamuna .
E’ qui che praticando astinenze e sacrifici il
re Usinara sorpassò in grandezza Indra stesso.
E , o discendente di Barata, desiderosi
di testare
i meriti
di Usinara e
altrettanto vogliosi di
elargirgli delle grazie , Indra e Agni
si presentarono in
fronte a lui
sul suo
terreno sacrificale.
Indra assunse la forma di
falco e Agni quella di una colomba e
si presentarono davanti al
re.
La
colomba in preda alla paura per l’arrivo del falco
si aggrappò alla
coscia del re in
cerca della sua protezione mentre
il re sedeva sul
suo splendido
seggio in sella a
un grande elefante bianco , e circondato
dalla schiera dei suoi
collaboratori fra cui
il brahmana , il sacerdote di
corte che disse : “Atterrita dalla paura di un
falco e
desiderosa della salvezza della propria vita questa colomba
è venuta da te per la salvezza . Gli istruiti hanno annunciato
che la caduta di una
colomba sul corpo
di chiunque
preannuncia un
grande pericolo .
Fai sì che il
re che intende questi presagi
doni delle ricchezze in
beneficenza per salvarsi
così da tale pericolo creandosi
protezione”.
Il
re gettò uno sguardo
interrogativo sull’uccello aggrappato
alle sue vesti .
“Cosa c’è di così
terribile?” chiese Sibi. “ . “ Scusa
o grande
re, “ disse tremolante la colomba , “ tu sei il
rinomato Sibi , il re il cui
compito è
quello di protettore di chi
ha bisogno di
protezione ? “ –
“
Sono io rispose
il re , ma non vedo
niente da temere nella
corretta vita da colomba”.
“
Adesso lo vedrai ” aggiunse
la colomba e di lì
a poco un veramente bello falco
si appollaiò
sull’albero davanti
al re , al suo elefante bianco e a tutti i
sudditi e personale reale che
lo accompagnava in questa
uscita fuori città , lungo
il fiume. La
colomba disse: “Timorosa per la
mia vita sono
venuta a te per
protezione .
Io sono un Muni
( saggio erudito e
silenzioso) . Ho assunto la forma di una colomba. Vengo
da te affinché
tu mi salvi
la vita . Riconoscimi come
uno in possesso della conoscenza vedica , uno
che conduce una vita
da brahmacharya, uno
che possiede
il controllo
dei sensi
e virtù ascetiche . Sappi anche
che io sono uno che
non ha mai parlato male del suo
maestro spirituale , in possesso delle
vere virtù, senza peccato, sono in grado
di ripetere a memoria i
Veda , con la appropriata metrica,
che ho
studiato parola per parola.
Non sono un piccione , non darmi
al falco. Donare un
erudito brahmana non può mai essere
un buon regalo”.
Il
falco disse : “ Tutti i re della terra ti rappresentano
come un pio
gestore della legge , percome quindi
o principe non
cessi di perpetrare una azione
non sanzionata dall’ordine prescritto
? Sono infiammato dalla fame, non mi
sottrarre ciò che è
stato designato dal dharma , dalla divinità , come essere
il mio cibo - sotto la apparenza che tu
qui serva l’interesse della virtù , in realtà
tu la stai trascurando
. O re
lasciami dire .
Le creature non
vengono su
questa terra nello
stesso particolare ordine . Nell’ordine
della creazione, tu potresti benissimo in una
precedente vita essere
stato generato da questo
piccione. Ognuno raggiunge la
forma che precedentemente è diventato ed
ha prodotto
con gli
effetti delle sue
azioni , dei suoi
desideri precedenti . Niente è
legato al
caso . Tu sei maestro nella
conoscenza della legge del karma
. Non ti
è adeguato , o re,
interferire sul mio cibo , anche se
esso potesse essere
stato tuo padre”.
Il
re, volgendosi a chi gli
stava intorno,
commentò ad alta
voce. “Chi ha mai visto uccelli come
questi, parlare un così
chiaro linguaggio umano? E
avendo ascoltato il piccione
e il
falco come
agire in modo
corretto?
Di
lì a poco il re
rispose al falco : “O
migliore dei piumati , afflitta da vera paura di te
e desiderosa di sfuggire
dalle tue mani, questo
uccello, frettolosamente, si è presentato a me chiedendomi di
salvarle la vita. Dato
che questa colomba ha
in tale maniera
cercata la mia protezione, perché
non riconosci
che il più alto
dei meriti è far sì che io non
te la conceda
? Sta tremando
dalla paura ed è
completamente agitata e
sta cercando di salvare la propria vita attraverso il mio
aiuto.
Quindi è certamente
biasimevole trascurarla .
Colui che abbatte un brahmana, o
che uccide
una mucca - la madre comune di
tutti i mondi - e
colui che trascura uno che cerca la sua protezione sono egualmente colpevoli.
Colui che non dà protezione
a chi gliela chiede nel
bisogno, a sua volta non la
riceverà quando sarà in
tale situazione , e le nubi non
gli daranno
la benedetta
pioggia e i
semi non cresceranno
nella sua terra , e i suoi bambini moriranno in tenera età, i suoi antenati
non saranno mai
sereni nei cieli ,
gli dei
non accetteranno le sue offerte ai sacrifici,
il suo cibo non
sarà santificato, e
anche se in paradiso,
tale uomo
di piccola anima cadrà presto
sulla terra”.
Al
che il falco replicò: “ O re della terra, è dal cibo che
tutte le creature derivano il loro sostentamento
, è il cibo
che le nutre e le
sostiene. Un uomo
può vivere
a lungo
anche trascurando ciò
che gli è più caro ,
ma non può fare questo se
si astiene
dal cibo.
Essendo privato
del cibo, la mia vita,
o reggitore
degli uomini, sicuramente lascerà questo corpo e otterrà
quelle regioni sconosciute
a questo tipo
di problemi. Ma alla
mia morte , o pio re , mia moglie e i
miei figli sicuramente
moriranno, e tutto
questo a causa della
tua protezione di un singolo piccione. O principe, così tu non proteggi
molte vite. La virtù
che si frappone nella via di
un’ altra virtù non è certamente
una virtù , ma in realtà è
ingiustizia. Ma o
re, colui la cui
abilità consiste nella verità, è
meritevole di tale nome in
quanto non configge e
crea danni ad altri. Dopo
avere effettuato le doverose comparazioni
fra virtù apparentemente opponenti
e pesando i comparati meriti uno , o grande principe,
dovrebbe sposare quella che non nuoce . Quindi o re,
usando le bilance fra le virtù,
adotta quella che predomina in
importanza. Il dharma di un re
è il benessere generale e non
quello particolare , la difesa e la conservazione dell’ordine generale ,
del dharma, come ben dovresti sapere . Comincio
a pensare che la tua fama di grande conoscitore della vera legge
sia sopravvalutata”.
A
questo punto il re disse:
“O migliore degli uccelli, da
come tu esponesti
parole piene di bontà e
giustizia io
sospetto che tu
sia Superna . il monarca degli
uccelli. Non ho nessuna
esitazione a dichiarare che
la tua conversazione è stata
condotta nella via della correttezza e della virtù .
Da
come tu hai parlato della
virtù ne derivo
che non ci sia niente connesso
ad essa che ti sia
sconosciuto. Quindi come puoi considerare
virtuoso ignorare
uno che ti sta chiedendo aiuto?
I problemi in questo
caso, o custode dei cieli, attengono alla
richiesta di cibo.
Pertanto tu
potresti calmare la fame con
altri tipi di cibo anche più
copiosi. Sono prontissimo a
fornirti ogni sorta di cibo che
possa sembrarti più gustoso,
sia esso un bove , un
cinghiale, un daino o un
bufalo”.
Al
che il falco rispose lentamente:
“ O re, io non sono
desideroso di mangiare la
carne di un
cinghiale , di un bove
o altre specie di bestie. Cosa
ho io a che fare con questi altri
tipi di
cibo? Quindi o toro
fra gli Kchatrya ( nobili), lasciami
la colomba che il
Cielo oggi
ha ordinato essere il
mio pasto dato che , o
legislatore della terra, i falchi
mangiano le colombe all’interno
dell’ordine generale, il dharma. O re,
non abbracciare un
grande albero per supportarlo non conoscendo
realmente di quanta forza egli abbia
bisogno. Non è compito di un
re fare gesti inutili”.
Il
re rispose : “ Guardiano dei
cieli, sono disposto
ad assegnarti questa grande provincia del mio contado, o ogni
altra cosa possa esserti desiderabile.
Con la sola eccezione di questa
colomba che mi
ha avvicinato bramosa della mia protezione. Sarò lietissimo
di darti
qualsiasi cosa possa esserti gradevole.
Fammi sapere cosa
debbo fare per la liberazione di questo
uccello ma non te lo consegnerò comunque per nessuna condizione”.
Il
falco disse: “ O grande governatore degli uomini,
dato che
tu hai sviluppato un
affetto speciale per questo uccello, tagliati un pezzo della tua stessa
carne e pesala sulle bilance
comparandola con il peso della
colomba. Quando lo hai
raggiunto in uguale,
dammelo e quello sarà
per me soddisfacente”.
Allora il re replicò : “
Questa tua richiesta, o
falco, io la considero
un favore per me e quindi
io ti darò anche la
mia carne una volta pesata
sulle bilance. “ Furono quindi chiamati
gli addetti reali alle bilance con i loro
strumenti che si
avvicinarono al re.
Lomasa
disse ad Arjuna: “ Dicendo
questo, o potente figlio
di Kunti, il virtuoso
re tagliò un pezzo della sua
stessa carne e la piazzò
sulle bilance e vedendo che
il peso della colomba eccedeva
il suo pezzo, poi ne
tagliò un altro
e ve lo
aggiunse. Dopo che furono
aggiunte porzione dopo porzione
per controbilanciare il
peso del piccione e non più
un pezzo di carne rimaneva
attaccato al corpo, egli
stesso montò sulla
bilancia palesemente privo di carne.
Immediatamente
il falco
disse: “Io sono
Indra, o re virtuoso,
e il piccione
è Agni, colui che
porta agli dei
il profumo del
ghee bruciato nel sacrificio
del fuoco.
Siamo personalmente
venuti su
questa terra sacra per verificare
i tuoi
meriti , che nei
nostri mondi sono decantati
essere maggiori dei nostri. A
seguito delle tue azioni
di oggi
la tua gloria sarà risplendente e sorpasserà quella di
chiunque altro su
questa terra. La tua gloria, o
re, durerà a lungo in
quanto tutti gli
uomini ne parleranno e tu
abiterai le regioni
divine”. E dicendo così
Indra scomparve e se ne tornò alla
sua dimora paradisiaca . Il
virtuoso Usinara, dopo avere
riempito la terra e il
paradiso con i
meriti delle sue azioni, ascese
alle regioni divine in una
forma radiante.
Lomasa
aggiunse: “O Arjuna, o re, ammira la residenza di tale
monarca dal cuore nobile. Questa, o re, è una terra ove risiedono
saggi, dei, grandi anime e
virtuosi bramani” .
(Massimo
Taddei)
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