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come VISWAMITRA ottenne lo stato di Brahmana e l’amicizia di Vasishta) (dal
XXXV capitolo del Balakanda del Ramayana di Valmiky ) ( traduzione dall’inglese Massimo Taddei) ……….Quindi Rama e Lakshmana con Viswamitra procedettero verso nord est e arrivarono al luogo ove il re Janaka teneva il sacrificio. Rama rimase colpito dallo splendore del sacrificio di Janaka. Molti Brahmana e asceti erano colà riuniti provenienti dalle quattro direzioni cardinali lontani . Janaka era un Rajarishi ( re con le doti di un brahmana, colui che unisce le due saggezze) e quando udì dell’arrivo di Viswamitra si affrettò a riceverlo insieme al suo sacerdote della casa reale Satananda e altri Brahmana ben versati nella conoscenza dei Veda e offrendo Arghya a Viswamitra disse: Oggi per la grazia degli dei il mio sacrificio è stato coronato con successo dato che tu hai reso grazia alla occasione permettendo la tua presenza. Poi Janaka rispettosamente chiese a Viswamitra , “ Chi sono questi due giovani con sembianze divine , armati di spada , arco e faretra ? Essi appaiono potenti come dei ! Così come il sole e la luna brillano e riempiono di luce i cieli così essi hanno illuminato questo posto. E c’è una grande somiglianza fra i due . Di chi sono figli questi giovani dai capelli come penne del corvo , e come mai hanno intrapreso un tale faticoso viaggio? Viswamitra rispose: “ O re sono i figli di Dasaratha” . Poi Viswamitra narrò tutto ciò che era avvenuto durante il lungo viaggio e la prodezza che essi dimostrarono nell’annientamento dei Rakshasas e nella rimozione della maledizione di Ahalya. Allora il virtuoso Satananda , il più anziano dei figli di di Maharishi Gautama , osservò “ Sono estremamente gratificato nell’apprendere della rimozione della maledizione di mia madre. Ma ella vi onorò adeguatamente con frutta e fiori? E voi accettaste la ospitalità di mio padre? “ Viswamitra replicò eloquente “ niente è stato lasciato incompiuto . Tua madre è stata riunita con tuo padre come Renuka con Jamadagni”. A questo punto Satananda rivolgendosi a Rama disse: “ Dato che il potente Viswamitra , il migliore degli asceti è il vostro protettore voi siete gli uomini più fortunati nei tre mondi . Adesso io vi narro come questo grande asceta di azioni meravigliose , Viswamitra, ottenne il più alto stato di Brahmana. Nei tempi antichi c’era un re di nome Kusha. Suo figlio fu Kushanabha. Il figlio di Kushanabha fu Gadhi. Questo sacro e potente Viswamitra è il figlio di Gadhi. Questo santo molto istruito regnava sopra il suo regno in qualità di re ed appartenente alla sua nobile casta kshatrya . Una volta questo re si avviò per un lungo soggiorno insieme con il suo esercito in giro per la terra. Dopo molto tempo il potente conquistatore Viswamira raggiunse l’eremo di Vasishtha , verde , con piante e alberi , adornato di frutti e fiori e visitato da uccelli e cerbiatti. Pii asceti vivevano in tale santo eremo , alcuni solo di acqua , altri vivevano solo di aria altri solo di foglie , e altri di frutta e radici. Viswamitra fu intimamente compiaciuto a tale vista. Viswamitra si recò presso il brahmana e i due si scambiarono il benvenuto in modo adeguato alle loro personalità . Viswamitra disse : “ O migliore fra i Brahmana , appartenente alla casta brahmana la cui mancanza priverebbe gli uomini della conoscenza dello scopo della vita lasciandoli trascorrere il periodo dalla nascita alla morte come ciechi guidati da altri ciechi , ti porgo i miei omaggi “ . Vasishtha disse: “ O grande Re appartenente alla casta kshatrya che garantisce il mantenimento dell’ordine sociale senza la quale i Vaisya ( casta commercianti e imprenditori) prenderebbero il potere e per la loro natura nella foga di accumulare distruggerebbero tutto come il fuoco che dopo avere bruciato tutto intorno a se , brucia se stesso , ti porgo i miei omaggi .” Viswamitra chiese : “ O grande saggio le attività religiose dell’eremo si svolgono come dovuto o qualcuno ne disturba il corretto andamento ? In tal caso il re ha il dovere di proteggerti e ristabilire il naturale corso della vita. “ Dal canto suo Vasishtha rispose che tutto procedeva regolarmente per l’eremo e poi chiese :” Va tutto bene per te ? Stai proteggendo il tuo popolo , aderendo al Dharma ? Sono fedeli i tuoi servi ? I tuoi nemici sono sotto controllo? L’esercito , le finanze , gli amici e la famiglia ? Riesci a far si che il Dharma informi la vita economica ( artha) e che essa generi il piacere ( kama ) che poi porta alla voglia di conoscenza e al desiderio della liberazione ( moksha) ? Oppure la esagerazione dell’uno condiziona lo svolgimento degli altri e viceversa ? “ Il re Viswamitra rispose che anche per lui tutto era in un piacevole equlibrio . A questo punto Vasishtha pressò il re che accettasse la sua ospitalità e Viswamitra disse che sufficiente ospitalità era già stata offerta tramite le sue gentili parole e che con lui c’era una grande armata per la quale preparare la cena e la notte e che quindi sarebbe stato più facile che il re offrisse la sua ospitalità a Vasishtha e i suoi amici . Ma Vasishtha insistette con Viswamitra che egli ricevesse la sua ospitalità con tutti i suoi uomini e il suo esercito. Viswamitra alla fine acconsentì. A questo punto il saggio Vasishtha convocò la sua mucca sacrificale , colorata con toppe bianco-nere , senza peccato , Savala , e rivolgendosi a lei disse , “ il re con il suo esercito è mio ospite , quindi intrattienili con appropriati cibi e bevande .Esaudisci i miei desideri e gratificali con tutte le delicatezze. Quindi procuragli il cibo appena possibile.” A queste parole di Vasishtha , la mucca Savala produsse varie pietanze che gratificano il palato. Zucchero di canna, riso fritto, eccellente vino Gani, bevande costose, vari tipi di cibo , di riso, Payasa, zuppe, vino Dadhikulya, e altre portate appetibili con relativi vassoi di argento. Viswamitra fu molto compiaciuto di fronte a questa ospitalità e dopo avere espresso i suoi ringraziamenti chiese di avere per se la mucca dicendo: “ Ti darò un milione di mucche ordinarie, per favore dammi in cambio Savala. La tua mucca sacrificale è veramente una rarissima gemma , il re è per diritto il proprietario di tutte le gemme del regno pertanto concedimi Savala. In accordo con la legge io ne sono legittimato. A questo Vasishtha disse : ” Io non posso dare via Savala per milioni e milioni di mucche, né per tutto l’oro o l’argento che tu puoi proporre di offrire. Questa mucca segue me come la reputazione segue un uomo di nobili valori . Io vivo con lei e eseguo i sacrifici con il suo aiuto . Ti dico sinceramente che Savala è tutto me stesso e la sua stessa vista mi riempie di gioia. Di conseguenza non posso darti la mucca.” Viswamitra allora implorò per la mucca e promise intere province , migliaia di elefanti, cavalli, carri dorati, e varie specie di gioielli in cambio. Ma Vasishtha rifiutò di nuovo, risolutamente . Viswamitra trovando l’asceta così difficile da conquistare allora prese la mucca di forza. Quindi la mucca iniziò a pensare e a piangere “ ma il santo veramente mi ha dimenticato? Perché i servitori del re mi portano via in questo modo? “ Savala si liberò facilmente dalla presa dei servi del re , corse da Vasishtha e disse :” Mi hai dimenticato ? Mi stanno portando via con la forza! “ Tristemente Vasishtha rispose: “No Savala, non ti ho dimenticato. Mai tu mi hai portato il minimo danno. Il re ti sta prendendo con la forza . E il mio potere non eguaglia il suo . Vedi , lui ha elefanti , cavalli , carri e un vasto esercito . Egli è un kshatrya e uno dei governanti della terra , un legislatore . Per di più è mio ospite è non è corretto ingiuriare l’ospite.” Savala quindi , umilmente, disse:” O santo , il potere degli kshatrya è ovviamente molto , ma più grande è il potere di un brahmana; il potere del brahmana è sovrannaturale , trascendentale e eccede quello temporale dello kshatrya . Così Viswamitra è eccezionalmente potente ma non altrettanto quanto te. Io ,tu lo sai , posso produrre meraviglie come lo spiritò può , il Brahman. Permettimi , e io neutralizzerò tutti i tentativi di questo perfido re E umilierò il suo orgoglio riducendolo in polvere. “ Quindi Vasishtha disse a Savala di produrre soldati per distruggere l’esercito di Viswamitra . E Savala quindi produsse una quantità di Palhavas dalla sua pancia. E Viswamitra iniziò a distruggerli con veemenza. E Savala produsse i terribili Yavanas insieme con i Sakas. Essi erano formidabili nel loro potere e armati con affilate spade e asce.Colorati di giallo e addobbati in armature gialle. Viswamitra rabbiosamente cominciò a lanciare ordigni contro di loro. Allorché gli Yavanas i Kambojeans e i Barbarians si fecero seriamente preoccupati. Quindi Savala creò un nuovo fresco esercito. Dai suoi ruggiti roboanti vennero all’esistenza i Kambojeans , risplendenti come il sole , dalle mammelle uscirono i Barbarians , dalle sue parti private apparvero gli Yavanas , dall’ano i Sakas , dai pori dei suoi peli fuoriuscirono gli Haritas e i Kiratas. E tutti cominciarono a distruggere l’esercito di Viswamitra. Adesso i cento figli di Viswamitra si scagliarono contro Vasishtha e Vasishtha lanciò un terribile urlo e tutti i figli di Viswamitra furono ridotti in cenere. Vedendo i suoi figli ridotti in cenere Viswamitra fu sopraffatto dalla sensazione di vergogna e sgomento insieme. Tornò alla capitale con il cuore infranto e dopo avere installato sul trono l’unico figlio rimasto si ritirò sull’Himalaya e cominciò a praticare grandi austerità per compiacere Vyomkesha ( Shiva) al fine di farsi concedere una grazia. Dopo molto tempo Shiva apparve . Viswamitra quindi chiese la sua grazia . Arco e frecce con i loro misteriosi mantra . Così li ottenne e equipaggiato con queste armi divine così altezzosamente attaccò di nuovo l’eremo di Vasishtha. All’arrivo di Viswamitra che lanciò le prime armi generando incendi gli asceti gli uccelli e le bestie che vivevano nella foresta cominciarono a fuggire impauriti benché Vasishtha dicesse loro di starsene calmi. Quindi Viswamitra lanciò uno dopo l’altra le sue formidabili armi contro Vasishtha. Vasishtha aveva con sé l’uniche cose che solitamente un brahmana possiede , una sacca , un bastone , una coppa per l’acqua. Viswamitra usò i missili rivelati dal signore Shiva. Il missile soporifero, l’inebriante, quelli che producono un calore insopportabile, quello che secca tutto, il missile che disintegra ogni cosa, quello che infrange tutto come il fulmine, e uno fatale come la morte . Vasishtha arrabbiato distrusse tutte le armi di Viswamitra che entravano tramite il bastone una dopo l’altra inoffensivamente nella sacca . Viswamitra a questo punto usò la più potente arma conosciuta il brahma- astra ( l’energia nucleare) . Dei e esseri celesti accorsi a vedere rimasero con il fiato sospeso. Vasishtha emise da ogni poro della pelle una inarrestabile energia divina tanto che gli dei presenti gli chiesero di arrestare questo flusso. Il saggio si fermò dopo avere annientato anche l’ultima arma del re . E così vanificato dal potere brahmanico Viswamitra dichiarò :” Vergogna sia sul potere degli kshatrya , in tutti i modi devo ottenere lo status di brahmana ! . “ Così il grande Viswamitra fu profondamente mortificato a causa di questa sconfitta e si risolse nella decisione di effettuare severe austerità , riparò al sud questa volta , con la regina . Là passava i suoi giorni in meditazione religiosa vivendo di frutta e radici. Durante questo periodo gli nacquero quattro figli chiamati Habispanda, Madhuspanda, Drihanetra e Maharatra. Così migliaia di anni volarono via fino a che Brahma , il grande signore di tutte le cose create , dio della creazione e della conoscenza la cui signora è Sarasvati dea della conoscenza e delle arti , apparve e disse :” o re , tu sarai annoverato fra i re santi e di conseguenza conosciuto come Rajarishi.” Allora Viswamitra rotolò la sua testa in segno di vergogna e sconforto e pensò:” anche dopo tali austerità gli dei mi considerano solo un Rajarishi , santo ma pur sempre un re ! , casta kshatrya . Praticherò maggiori severe austerità per ottenere lo status di brahmana.” . Essendosi così determinato si reimmerse in rigide discipline. A quel tempo viveva un re di nome Trisanku della schiatta di Ikswaku . Tale re pensò di effettuare un importante sacrificio al fine di ottenere di recarsi in paradiso anche con il suo corpo fisico e ne fece richiesta a Vasishtha . Ma Vasishtha rifiutò di officiare tale cerimonia dato che l’idea era religiosamente assurda. Così il re Trisanku provò con i figli di Vasishtha chiedendo loro di aiutarlo in tale obbiettivo. I figli di Vasishtha si arrabbiarono e lo maledissero dicendogli che egli sarebbe divenuto un chandala. ( casta sudra , mangiatori di carne in particolare anche di cane - nella società vedica il mangiare carne era un segno degenerativo di appartenenza a bassa casta e non di ricchezza)- E appena si fece notte il re ottenne lo status di chandala. Divenne blu e scuro di pelle, e ruvido , capelli corti e irregolari, il corpo spalmato di cenere e indossò una ghirlanda di boccioli appassiti , morti , raccolti da terra nel luogo delle cremazioni. Si accorse che tutto quello che toccava degenerava . E trovandolo in questa condizione i suoi ministri e i suoi seguaci se ne fuggirono . Allora Trisanku andò da Viswamitra. Vedendo il re così ridotto a tale miserabile stato Viswamitra fu mosso da pietà e gli fece domande riguardo a se stesso. Trisanku narrò che invece di ottenere l’oggetto dei suoi desideri dopo la morte era riuscito ad incontrare in vita tale calamità e concluse dicendo: ” O migliore degli asceti intendendo di effettuare cento riti sacrificali per fini non congrui ho fallito di avere la simpatia del mio guru . Adesso vedo chiaramente che il destino è sempre supremo e il valore è niente. Destino sovrasta tutto. Per favore accorda il tuo favore a colui a cui tutti i tentativi sono risultati frustrati dal Destino stesso. Non ho altro rifugio. “ Avendo sentite queste parole dal re il cuore di Viswamitra fu toccato dalla pietà e si prese cura della sua causa. Quindi chiese ai suoi ragazzi di convocare tutti gli asceti e i santi inclusi i figli di Vasishta. Ma Madodaya e gli altri figli di Vasishta dissero : “ come possono gli dei e i rishi prendere parte al sacrificio di colui che è un chandala e ha uno kshatrya come suo officiante ?” Sentendo questo dai suoi discepoli Viswamitra si infiammò di rabbia , lanciò una terribile maledizione che quegli insolenti figli di Vasishta fossero ridotti in cenere e per settecento rinascite avrebbero vagato nel mondo come chandala nutrendosi di carne di cane e raccogliendo abiti dai morti . Saranno conosciuti come i Musthikas , spregevoli e dalle pratiche malvagie e poi rivolgendosi agli eremiti lì riuniti , disse :” Questo discendente di Ikshwaku è virtuoso e generoso. E’ venuto da me cercando uno scuso. E vuole raggiungere il paradiso con il suo corpo fisico. Per favore unitevi a me nel rito. “ Quindi il sacrificio ebbe inizio e Viswamitra dopo un bel po’ di tempo invocò gli Dei a ricevere la loro parte di di sacrificio ma essi rifiutarono di presentarsi. A quel punto Viswamitra andò in collera e disse a Trisanku , “ o signore fra gli uomini , io , per il potere dei miei ascetismi, ti mando fisicamente in paradiso e quindi adesso per il mezzo delle mie virtù ascendi al paradiso”. A quste parole Trisanku iniziò ad ascendere con il corpo verso il paradiso. Vedendo Trisanku così salire verso il paradiso , Indra disse :” O trisanku vattene indietro. Sei stato maledetto dal tuo maestro spirituale , quindi, precipita a testa in giù da qui. “ Trisanku iniziò a a cadere dal paradiso piangendo verso Viswamitra chiedendo di essere salvato. Udendo questi pianti strazianti Viswamitra urlò: “ fermati” . Così come un secondo Prajapati egli creò un’altra costellazione dei Sette Rishi e altre stelle nei cieli del sud. “ Io creerò un altro Indra “ esclamò Viswamitra preso dalla collera “ oppure l’universo ne rimarrà privo ! “ - A tal punto gli dei e i santi umilmente gli si rivolsero : “ O saggio elevatissimo , questo re è stato maledetto dal suo guru quindi non merita di salire ai mondi celesti nella forma mortale.” Viswamitra replicò :” O Dei , Io ho promesso di mandarlo in paradiso di persona. Non posso permettere che i miei voti si rivelino falsi. Così sia Trisanku deve dimorare in cielo in persona sia le stelle che ho create continueranno a esistere.” – Gli dei dissero :” così sia. Le stelle create da te splenderanno nei cieli fuori dal circolo dello Zodiaco e Trisanku con la testa piegata vivrà là come un immortale , e tutti questi corpi luminosi seguiranno Trisanku quando egli raggiungerà il paradiso. “ Il virtuoso Viswamitra acconsentì e dopo che gli Dei se ne erano andati si rivolse agli asceti dicendo:” Ecco. Trisanku ha creato una interruzione al mio periodo di esercizi ascetici nel sud , ripariamo all’ovest e continuiamo i nostri riti nel sacro luogo di pellegrinaggio di Pushkar. “ Quindi andò a ovest e iniziò un altro periodo di grandi austerità. In quel tempo Amabarisha , il re di Ayodia ( la città di Rama) , stava eseguendo un sacrificio e Indra rubò il cavallo che era oggetto del grande rito che durava un anno. A ciò il suo officiante disse al re i trovare il cavallo o di sostituirlo con un essere umano. Amabarisha andò in cerca del cavallo arrivando alle colline Bhrigutunga. Là trovò il figlio del Maharishi Richika con moglie e figli e dopo avere raccontato tutto chiese uno dei figli promettendo in cambio milioni di mucche. Richika replicò : “ o re non posso vendere il più vecchio in nessun modo. “ E la moglie aggiunse “ Il più giovane è il mio tesoro non posso spartirlo con nessuno “ . Sentendo i genitori parlare in questo modo , il secondo Shunashefa disse : “ Il figlio maggiore è indispensabile al padre e il minore è il tesoro della madre. Quindi sembra che io sia l’unico disponibile , prendimi con te. “ Ambarisha lo prese sul suo carro dando milioni di mucche e oro sufficiente. A mezzogiorno il re Ambarisha raggiunse Pushkara. E là Shunashefa trovò il suo zio materno Viswamitra impegnato in meditazione. A questa vista Shunashefa afflitto da fame e sete pregò Viswamitra di dargli protezione e il saggio lo rassicurò e chiese ai propri figli di assumere la forma di un cavallo sacrificale con l’intento di salvare il nipote dal sacrificio di Ambarisha. I figli di Viswamitra aspramente reagirono : “ tu vuoi salvare i figli di un altro a scapito dei tuoi. E’ come nutrire con carne propria altri che si commiserano. “ A questo Viswamitra si agitò e li maledisse come aveva fatto con i figli di Vasishta. Poi rivolgendosi a Shunashefa gli disse : indossa un vestito di erba Kusha, una ghirlanda di fiori rossi, spalma il tuo corpo con pasta di sandalo rosso, e prega Agni nei pressi dell’altare sacrificale vaishnava ( rito di Vishnu) . Io ti darò due mantra che canterai al momento del tuo sacrificio e la tua vita sarà salva e tu ti sentirai purificato e forte. Shunashefa con cuore devoto imparò i due inni Vedici e quando il re arrivò era già legato al luogo sacrificale. Shunashefa iniziò a cantare e a pregare Indra , Agni e Vishnu. Indra fu immediatamente compiaciuto , gli benedisse una lunga vita e Shunashefa fu immediatamente salvo. Dopo avere salvato anche la vita di Shunashefa , Viswamitra si dedicò di nuovo a meditazioni e austerità a Puskara e dopo un lasso di tempo apparve Brahma e disse : “ da adesso sarai riconosciuto come un santo” . Ma Viswamitra continuò il suo rigido stile di vita. A un certo punto la ninfa Menaka ( apsara) si bagnò nelle acque del lago in fronte a lui ed egli fu stregato dalla sua bellezza affascinante e se la portò all’eremo e passò con lei dieci anni . Presto si rese conto che la sua concentrazione sulle cose spirituali era diminuita e preso dal rimorso e vergogna pensò che fosse un subdolo gioco degli dei. Menaka fu spaventata dal brusco cambiamento del santo e rimase in fronte a lui a mani giunte. Viswamitra la rassicurò , la salutò con parole dolci e di nuovo tornò alle austerità. Brahma apparve di nuovo e lo salutò come un maharishi . Allora Viswamitra rispettosamente , con voce lenta e dolce disse: “ non mi hai assegnato la stato di brahmana perché non sono ancora riuscito a possedere completamente i miei sensi: “ Brahma rispose “ Se la tua mente non è disturbata neanche in presenza di tentazioni tu saprai di avere sottomesso i sensi. Quindi lavora per questo. “ Viswamitra si dedicò a severe austerità. Pregò con le braccia alzate in aria ; in estate si circondava con i cinque fuochi ; durante le piogge stava all’aperto; in inverno giorno e notte in acqua. E così passarono migliaia di anni. A questo punto Indra , il re degli dei , fu molto allarmato dalla energia potente che Viswamitra accumulava con il suo stile di vita e pianificò qualche trabocchetto al fine di fermarlo o diminuirlo , e convocò Rambha . Rambha , comprendendo le intenzioni di Indra chiese di essere scusata del fatto che ella non avrebbe osato fare questo al santo. Indra la rassicurò che anche Primavera con i suoi profumi e delizie e Kama ( dio dell’amore) l’avrebbero aiutata nella missione. Così la bellissima apsara (
ninfa) , Rambha
discesa sulla terra cominciò a cantare attraenti
canzoni accompagnata dagli uccelli cuckoo.
Viswamitra fu , all’inizio,
deliziato al
sentire questo , ma immediatamente vide in
ciò un raggiro di Indra
e maledisse Rambha con rabbia condannandola
a divenire marmo e rimanere immobile migliaia
di anni.
Ma Viswamitra fu colto da rimorso
per avere perso la pazienza e capì
che era a causa dei suoi attaccamenti
e delle sue collere che non
poteva ottenere a pieno il suo risultato. Così
lasciò le zone del nord e dell’ovest e
si diresse a quelle est e si
immerse in
austerità e semplicità di
vita e meditazioni e studio delle
scritture , esecuzione dei riti.
Rimase distaccato , e
silenzioso come una collinetta per
migliaia di anni
indifferente alla collera che oramai era una qualità
che non
gli apparteneva . Poi sentì
che il
suo periodo di
digiuno era finito
e si apprestò
a consumare un pasto.
Indra venne sottoforma di un brahmana
e chiese del cibo . Il
saggio Kaushika ( altro nome di Viswamitra)
con sincera volontà interiore dette tutto
a lui rimanendo
senza cibo. Viswamitra poi reiniziò
un periodo in cui riuscì a
sospendere il
respiro a
lungo per
migliaia di anni in
meditazione . Quindi
i celesti e gli
altri immortali approcciarono Brahma
e dissero: “ il mondo sarà arso
dal fuoco delle sue austerità ,
dalla sua energia , se la sua preghiera non
sarà esaudita. Anche
il paradiso deve essergli
dato se lui lo vuole o la intera
creazione sarà distrutta.”
Allora Brahma e gli altri dei apparvero davanti
a Viswamitra e dissero :” siamo enormemente
compiaciuti dalle tue ascesi e hai ottenuto
lo stato di brahmana tramite di esse .
Vivrai a lungo e da adesso
tu sei un brahmana. “ Viswamitra allora disse:” Se veramente
ho ottenuto la brahmanità ,
così come la longevità, lascia
che io
sia dovutamente riconosciuto
anche da Omkar , Bashatkar, i
Veda, i figli di Brama ( che hanno ricevuto
e distribuito i Veda , i
migliori fra coloro istruiti nei Veda e nella
Dhanur Vidya ( la
scienza dell’ uso dell’arco ) o
io riprenderò meditazioni
e ascesi. Quindi su richiesta degli dei l' amicizia sgorgò fra Vasishta e Viswamitra e gli Dei dichiararono immediatamente Viswamitra un Brahmana. Sabala gli disse di darle qualsiasi ordine che lo avrebbe eseguito e che lo avrebbe assistito nei riti vedici. Così Viswamitra ottenne la brahmanità . Egli è il migliore dei Rishi ed è la personificazione della religione stessa. Re Janaka quindi espresse la sua gratitudine per la presenza di Viswamitra nell' arena del suo sacrificio e gli accordò calda ospitalità …………….
(traduzione dall’inglese Massimo Taddei)
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