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( come VISWAMITRA ottenne lo stato di Brahmana e l’amicizia di Vasishta)

(dal  XXXV capitolo del Balakanda del Ramayana di Valmiky )

                                           ( traduzione dall’inglese Massimo Taddei)

……….Quindi Rama e Lakshmana con Viswamitra procedettero verso  nord est  e arrivarono al luogo ove il re Janaka teneva  il sacrificio. Rama rimase colpito dallo splendore del sacrificio  di Janaka.  Molti Brahmana e asceti  erano  colà riuniti  provenienti dalle  quattro  direzioni cardinali lontani . Janaka era un Rajarishi ( re con le doti di un brahmana, colui che  unisce le due saggezze)  e quando udì dell’arrivo  di Viswamitra si  affrettò a riceverlo  insieme al  suo sacerdote della casa reale Satananda e altri Brahmana  ben versati nella conoscenza dei Veda e offrendo Arghya  a Viswamitra disse:  Oggi per la grazia degli  dei il mio sacrificio  è stato  coronato  con  successo dato  che tu hai reso grazia alla occasione permettendo la tua presenza. Poi Janaka rispettosamente chiese a Viswamitra , “ Chi sono  questi  due giovani con  sembianze divine , armati di spada , arco e faretra ? Essi appaiono potenti  come dei ! Così come  il sole e la  luna brillano e riempiono  di luce  i  cieli  così  essi hanno illuminato questo posto. E c’è una grande somiglianza fra  i  due . Di chi  sono  figli  questi giovani  dai  capelli come penne del  corvo ,  e come mai hanno intrapreso un tale faticoso  viaggio? Viswamitra rispose: “ O re sono i  figli  di Dasaratha” . Poi Viswamitra narrò tutto ciò che era avvenuto  durante il lungo  viaggio  e  la prodezza che essi dimostrarono nell’annientamento  dei Rakshasas  e nella rimozione della maledizione di Ahalya.

Allora  il  virtuoso Satananda  , il più anziano  dei  figli  di  di Maharishi Gautama , osservò “ Sono estremamente gratificato nell’apprendere della rimozione della maledizione di mia madre. Ma ella vi onorò adeguatamente con  frutta e fiori?  E voi  accettaste la  ospitalità di mio padre? “

Viswamitra replicò eloquente “ niente è stato lasciato incompiuto . Tua madre  è stata riunita con  tuo padre  come Renuka con Jamadagni”.

 

A questo punto Satananda rivolgendosi  a Rama disse: “ Dato che  il potente Viswamitra , il migliore degli  asceti  è il vostro protettore voi  siete gli uomini più fortunati   nei tre mondi .  Adesso io vi narro come questo grande asceta di azioni meravigliose , Viswamitra, ottenne il più alto  stato di  Brahmana. Nei tempi  antichi  c’era un re di nome Kusha. Suo figlio fu Kushanabha. Il figlio di Kushanabha fu Gadhi. Questo sacro  e  potente Viswamitra  è  il figlio di  Gadhi.  Questo santo molto istruito regnava sopra  il  suo  regno in  qualità di  re  ed appartenente alla sua nobile casta kshatrya . Una volta questo  re si avviò per  un lungo  soggiorno insieme con il suo esercito  in giro per la terra. Dopo molto tempo il  potente conquistatore Viswamira raggiunse l’eremo  di Vasishtha  , verde ,  con piante  e alberi , adornato  di  frutti  e fiori  e visitato da uccelli  e cerbiatti.

Pii asceti  vivevano in  tale santo  eremo , alcuni  solo  di  acqua , altri vivevano  solo  di aria  altri solo di  foglie ,  e altri  di  frutta e radici.  Viswamitra fu  intimamente compiaciuto a tale vista.

Viswamitra si recò presso il brahmana  e i due si scambiarono il benvenuto in modo adeguato alle  loro personalità .

 

Viswamitra disse : “ O migliore fra i Brahmana ,  appartenente alla casta brahmana la cui   mancanza priverebbe gli uomini  della conoscenza dello scopo della vita lasciandoli  trascorrere il periodo dalla nascita alla morte come ciechi  guidati da altri  ciechi , ti porgo i miei  omaggi  “ .

 Vasishtha disse: “ O grande Re  appartenente alla casta kshatrya che garantisce  il mantenimento  dell’ordine sociale  senza la quale i Vaisya ( casta commercianti  e  imprenditori) prenderebbero il potere e per la loro natura nella foga di  accumulare distruggerebbero tutto  come  il  fuoco che  dopo  avere bruciato tutto intorno  a se , brucia se stesso ,  ti porgo i miei omaggi .” 

Viswamitra  chiese :  “ O grande saggio le attività  religiose dell’eremo  si  svolgono  come dovuto o  qualcuno  ne disturba  il  corretto  andamento ? In tal caso il  re ha  il  dovere di proteggerti  e ristabilire  il naturale corso  della vita. “ Dal canto  suo  Vasishtha  rispose  che tutto procedeva regolarmente per l’eremo  e  poi chiese :” Va tutto bene per te ? Stai proteggendo il tuo popolo , aderendo al Dharma ? Sono fedeli i  tuoi  servi ?  I tuoi nemici sono  sotto  controllo? L’esercito , le finanze , gli  amici e la famiglia ? Riesci a far si  che il Dharma informi la vita economica ( artha)  e che essa generi il piacere ( kama ) che  poi  porta alla voglia di conoscenza  e al desiderio  della liberazione ( moksha) ?  Oppure la esagerazione dell’uno condiziona lo svolgimento  degli  altri  e viceversa ? “ Il re Viswamitra rispose che anche per  lui  tutto  era  in  un piacevole equlibrio . 

A questo punto Vasishtha pressò il re che accettasse la sua ospitalità e Viswamitra disse che sufficiente  ospitalità  era già stata offerta tramite le sue gentili  parole  e che con lui  c’era  una grande armata  per la quale preparare la cena e la notte e che quindi  sarebbe stato più facile che  il  re offrisse la sua ospitalità  a Vasishtha e i  suoi amici . Ma Vasishtha insistette  con Viswamitra  che egli  ricevesse la sua ospitalità con  tutti i  suoi  uomini  e  il  suo  esercito. Viswamitra alla fine acconsentì. A questo punto il saggio Vasishtha convocò la sua mucca sacrificale ,  colorata con toppe bianco-nere , senza peccato , Savala , e rivolgendosi  a lei disse , “ il re con  il suo esercito è mio ospite  , quindi intrattienili con appropriati cibi e bevande .Esaudisci i miei desideri  e gratificali con tutte le delicatezze. Quindi procuragli il cibo  appena possibile.” 

A queste parole di Vasishtha , la mucca Savala produsse varie  pietanze che  gratificano il palato. Zucchero di canna, riso fritto,  eccellente vino Gani, bevande costose, vari tipi di cibo , di riso, Payasa, zuppe, vino Dadhikulya, e altre  portate appetibili con relativi vassoi di  argento.

Viswamitra fu molto  compiaciuto di fronte a questa  ospitalità  e dopo avere espresso i suoi ringraziamenti  chiese di  avere per se la mucca dicendo: “ Ti darò un milione di mucche  ordinarie, per favore dammi in cambio Savala. La tua mucca sacrificale  è veramente  una rarissima gemma , il re è per diritto il proprietario di tutte le gemme del regno pertanto concedimi Savala. In accordo con la legge io ne sono  legittimato. A questo Vasishtha disse : ” Io non posso  dare via Savala per  milioni e  milioni di mucche, né per tutto l’oro o l’argento che  tu puoi proporre di offrire. Questa mucca segue me come  la reputazione segue  un uomo di nobili valori .  Io vivo  con lei  e eseguo i sacrifici con il suo aiuto . Ti dico  sinceramente che Savala  è tutto me stesso  e la sua stessa vista  mi riempie di gioia. Di conseguenza non posso darti la mucca.” Viswamitra allora implorò per la mucca e promise  intere province  , migliaia di elefanti, cavalli, carri dorati, e varie specie di gioielli in cambio.  Ma Vasishtha rifiutò di nuovo, risolutamente .  Viswamitra trovando  l’asceta così difficile da conquistare  allora prese la mucca di  forza. Quindi la  mucca iniziò a pensare  e a piangere “ ma  il santo veramente  mi ha dimenticato? Perché i servitori del re  mi portano via  in questo modo? “

Savala si liberò facilmente dalla presa dei servi del re , corse da Vasishtha e disse :” Mi hai dimenticato ? Mi stanno portando via con la forza! “  Tristemente Vasishtha rispose: “No Savala, non ti ho dimenticato. Mai tu mi hai portato il minimo danno. Il re ti sta prendendo  con la forza . 

E il mio potere non eguaglia  il suo . Vedi , lui ha elefanti , cavalli , carri e  un vasto esercito . 

Egli è un kshatrya e uno dei governanti della terra , un legislatore . Per di più è mio ospite  è non è corretto  ingiuriare  l’ospite.” Savala quindi , umilmente, disse:” O santo , il potere degli kshatrya è ovviamente  molto , ma più grande  è il potere di un brahmana; il potere del brahmana è sovrannaturale , trascendentale e  eccede quello temporale dello kshatrya . Così Viswamitra  è  eccezionalmente  potente ma non altrettanto quanto te. Io ,tu lo sai , posso produrre meraviglie come  lo spiritò può , il Brahman. Permettimi , e io neutralizzerò tutti i tentativi di questo perfido re

E umilierò il suo orgoglio riducendolo in polvere. “ Quindi  Vasishtha disse a Savala di produrre soldati per distruggere l’esercito di Viswamitra . E Savala quindi produsse una quantità di Palhavas

dalla sua pancia. E Viswamitra  iniziò a distruggerli  con  veemenza. E Savala produsse i terribili Yavanas  insieme con i  Sakas. Essi erano formidabili nel loro potere e armati con  affilate spade e asce.Colorati di giallo  e addobbati in armature   gialle.  Viswamitra  rabbiosamente cominciò a lanciare ordigni contro di loro. Allorché gli Yavanas i Kambojeans  e i Barbarians si fecero  seriamente preoccupati. Quindi Savala creò un nuovo fresco  esercito.  Dai suoi ruggiti  roboanti  vennero  all’esistenza i Kambojeans , risplendenti  come  il  sole , dalle mammelle  uscirono i  Barbarians , dalle sue parti private apparvero  gli Yavanas , dall’ano i  Sakas ,  dai pori  dei  suoi peli fuoriuscirono gli Haritas  e  i  Kiratas. E tutti  cominciarono  a distruggere l’esercito  di  Viswamitra.  Adesso i cento figli di Viswamitra si scagliarono  contro  Vasishtha  e Vasishtha lanciò un terribile  urlo  e tutti i figli  di Viswamitra furono  ridotti in cenere. Vedendo i  suoi  figli ridotti in cenere Viswamitra fu  sopraffatto  dalla sensazione di vergogna e sgomento insieme.

Tornò alla capitale con il cuore infranto e dopo  avere  installato  sul trono l’unico figlio  rimasto si ritirò sull’Himalaya e cominciò  a praticare  grandi  austerità per compiacere Vyomkesha ( Shiva) al fine di farsi  concedere  una grazia.  Dopo molto tempo  Shiva apparve . Viswamitra quindi chiese la sua grazia  . Arco e frecce con i loro misteriosi mantra . Così li ottenne e equipaggiato con queste armi divine  così altezzosamente attaccò di nuovo l’eremo  di  Vasishtha.  All’arrivo di Viswamitra che lanciò le prime armi generando incendi gli  asceti  gli uccelli  e le bestie  che vivevano nella foresta cominciarono  a fuggire  impauriti benché Vasishtha dicesse  loro  di  starsene calmi.  Quindi Viswamitra lanciò uno dopo l’altra le sue formidabili armi contro Vasishtha. Vasishtha aveva con sé l’uniche cose che solitamente  un brahmana possiede  , una sacca , un bastone  , una coppa per  l’acqua. Viswamitra usò i missili rivelati dal signore Shiva. Il missile soporifero, l’inebriante, quelli che  producono un calore  insopportabile, quello che secca tutto,  il missile che disintegra ogni cosa,  quello che  infrange tutto come  il fulmine,  e  uno fatale come la morte  . Vasishtha arrabbiato distrusse tutte le armi  di  Viswamitra  che entravano tramite  il bastone  una dopo l’altra  inoffensivamente nella sacca . Viswamitra a questo punto usò la più potente arma conosciuta il brahma- astra ( l’energia nucleare) . Dei e esseri celesti  accorsi  a vedere rimasero  con il fiato sospeso.  Vasishtha emise da  ogni poro  della pelle una inarrestabile energia divina tanto  che gli  dei presenti  gli  chiesero  di  arrestare questo  flusso. Il saggio  si  fermò dopo  avere annientato  anche  l’ultima arma del re .  E così vanificato dal potere brahmanico  Viswamitra dichiarò :” Vergogna  sia sul potere degli  kshatrya , in tutti i modi  devo ottenere  lo status di  brahmana ! .    Così il grande Viswamitra fu  profondamente mortificato a causa di  questa sconfitta  e si  risolse nella decisione di effettuare severe austerità , riparò al sud questa volta  ,  con la regina . Là passava  i  suoi giorni  in meditazione religiosa  vivendo  di  frutta e radici.  Durante questo periodo  gli nacquero  quattro figli chiamati Habispanda, Madhuspanda, Drihanetra  e Maharatra.  Così migliaia di  anni  volarono via  fino  a che Brahma  , il grande signore di  tutte le cose create ,  dio della creazione e della conoscenza la cui  signora è  Sarasvati dea della conoscenza e delle arti , apparve e disse :” o re , tu sarai  annoverato fra  i  re santi  e di  conseguenza  conosciuto  come Rajarishi.” Allora Viswamitra rotolò la sua testa  in segno  di  vergogna e  sconforto  e  pensò:” anche dopo  tali austerità  gli dei mi considerano  solo un Rajarishi , santo ma pur sempre  un re ! , casta kshatrya . Praticherò maggiori severe austerità per  ottenere lo status di brahmana.” . Essendosi  così determinato  si reimmerse  in rigide discipline.

 

A quel tempo viveva  un re di nome Trisanku della schiatta di Ikswaku . Tale re pensò di  effettuare  un importante sacrificio  al fine di ottenere di recarsi in paradiso anche con il suo corpo fisico  e ne fece richiesta  a Vasishtha .  Ma Vasishtha rifiutò di officiare tale cerimonia  dato che  l’idea era religiosamente assurda. Così il re Trisanku provò con i figli  di  Vasishtha chiedendo loro  di  aiutarlo in tale  obbiettivo. I figli  di  Vasishtha si  arrabbiarono  e  lo maledissero dicendogli  che egli  sarebbe divenuto un  chandala. ( casta sudra , mangiatori di carne in particolare anche di  cane  - nella società vedica il mangiare carne era  un segno  degenerativo di appartenenza  a bassa casta e non  di ricchezza)-   E appena si fece notte  il re  ottenne lo status di chandala. Divenne blu e scuro  di pelle,  e  ruvido , capelli corti  e irregolari, il corpo spalmato di cenere  e  indossò una ghirlanda di  boccioli appassiti , morti ,  raccolti da terra nel luogo  delle cremazioni. Si accorse che tutto  quello che toccava degenerava .  E trovandolo in  questa condizione i suoi ministri  e  i suoi seguaci se ne fuggirono .  Allora Trisanku andò da Viswamitra.  Vedendo il re così ridotto  a tale miserabile stato Viswamitra fu mosso da pietà  e gli  fece domande riguardo a se stesso. Trisanku narrò che  invece di ottenere l’oggetto  dei  suoi  desideri  dopo la morte  era riuscito  ad  incontrare in  vita tale calamità  e concluse dicendo:

  O migliore degli  asceti intendendo  di effettuare cento riti sacrificali  per fini non congrui ho fallito  di avere la simpatia del mio guru . Adesso vedo  chiaramente che  il  destino   è sempre  supremo   e  il  valore è niente. Destino sovrasta tutto. Per favore accorda  il tuo favore a colui   a cui tutti i  tentativi sono  risultati frustrati dal Destino stesso.   Non ho altro  rifugio. “ Avendo sentite queste parole dal re  il cuore di  Viswamitra  fu  toccato dalla  pietà  e  si prese cura della sua causa.  Quindi chiese ai  suoi ragazzi di  convocare  tutti  gli  asceti  e  i  santi  inclusi   i  figli  di  Vasishta. Ma Madodaya e gli  altri  figli  di  Vasishta dissero : “ come possono  gli  dei  e  i  rishi prendere parte al sacrificio  di  colui  che è un  chandala   e ha uno kshatrya come suo officiante ?”  Sentendo  questo  dai  suoi  discepoli Viswamitra si infiammò di  rabbia , lanciò una terribile maledizione che quegli insolenti  figli  di  Vasishta  fossero  ridotti in cenere e per settecento  rinascite  avrebbero vagato nel mondo come chandala   nutrendosi  di  carne di  cane  e  raccogliendo abiti dai morti .  Saranno  conosciuti  come  i  Musthikas , spregevoli e dalle pratiche malvagie  e  poi  rivolgendosi  agli eremiti     riuniti    ,  disse :”  Questo discendente di Ikshwaku è  virtuoso  e generoso. E’ venuto  da me cercando uno  scuso.  E vuole raggiungere  il paradiso  con il  suo  corpo fisico. Per favore unitevi a me nel  rito. “ Quindi il sacrificio  ebbe  inizio  e  Viswamitra dopo un bel po’ di tempo invocò  gli Dei a ricevere  la  loro parte di  di  sacrificio  ma essi rifiutarono  di presentarsi.   A quel punto Viswamitra   andò in collera e disse a Trisanku , “ o signore fra gli uomini , io , per  il potere dei miei  ascetismi,  ti mando  fisicamente  in paradiso  e  quindi  adesso per  il mezzo delle  mie virtù  ascendi al paradiso”. A quste parole Trisanku iniziò  ad ascendere con il corpo  verso il paradiso. Vedendo Trisanku  così salire verso il paradiso ,  Indra disse :” O trisanku vattene  indietro. Sei stato maledetto  dal  tuo maestro  spirituale , quindi, precipita a testa  in  giù da qui. “ Trisanku iniziò a  a cadere  dal paradiso  piangendo  verso Viswamitra chiedendo  di  essere salvato. Udendo  questi pianti  strazianti  Viswamitra urlò:

 “ fermati” . Così come  un  secondo Prajapati  egli creò un’altra costellazione  dei  Sette Rishi  e altre stelle nei  cieli  del sud. “ Io creerò un  altro Indra “ esclamò Viswamitra preso dalla collera “ oppure  l’universo  ne rimarrà privo ! “ -  A tal punto gli dei  e  i santi umilmente gli  si  rivolsero : “ O saggio  elevatissimo ,  questo  re è stato maledetto  dal  suo  guru  quindi   non merita di salire ai  mondi  celesti nella forma mortale.” Viswamitra replicò :”  O Dei ,  Io ho promesso  di  mandarlo in paradiso di persona. Non posso permettere che  i miei voti  si  rivelino falsi. Così  sia Trisanku deve dimorare  in   cielo  in persona sia le stelle che  ho  create  continueranno a esistere.” – Gli dei dissero :” così sia. Le stelle  create da te splenderanno nei cieli fuori  dal  circolo  dello  Zodiaco e Trisanku  con la testa piegata vivrà là come  un immortale  , e  tutti questi  corpi luminosi  seguiranno Trisanku  quando  egli  raggiungerà il paradiso. “ Il virtuoso Viswamitra acconsentì  e dopo che gli  Dei se ne erano  andati  si rivolse agli  asceti  dicendo:” Ecco. Trisanku  ha creato una  interruzione al mio periodo  di  esercizi  ascetici nel  sud , ripariamo  all’ovest e  continuiamo i  nostri  riti  nel sacro luogo  di pellegrinaggio di Pushkar. “ Quindi  andò  a ovest e iniziò un altro periodo  di  grandi  austerità.

In quel tempo Amabarisha  , il re di Ayodia  ( la città  di  Rama) , stava eseguendo  un sacrificio  e Indra rubò il cavallo  che era  oggetto  del grande rito che durava  un  anno. A ciò il  suo officiante disse al  re  i trovare  il cavallo  o  di  sostituirlo con un  essere  umano.  Amabarisha andò in cerca del  cavallo  arrivando  alle colline Bhrigutunga. Là trovò il figlio del Maharishi Richika con moglie e figli e dopo  avere raccontato tutto  chiese  uno  dei  figli  promettendo in cambio milioni  di  mucche.  Richika replicò : “  o  re  non posso  vendere  il più vecchio   in nessun modo. “ E la  moglie aggiunse “ Il  più giovane  è il mio tesoro non posso spartirlo con nessuno “ .  Sentendo i genitori  parlare  in  questo modo ,  il secondo  Shunashefa  disse : “ Il figlio maggiore  è indispensabile al padre e  il minore  è  il tesoro  della madre. Quindi  sembra che  io  sia  l’unico  disponibile  , prendimi  con  te. “  Ambarisha  lo prese sul  suo  carro  dando milioni  di  mucche  e oro  sufficiente. A mezzogiorno  il re Ambarisha raggiunse Pushkara.  E là Shunashefa trovò il suo  zio materno Viswamitra impegnato in meditazione.  A questa vista Shunashefa  afflitto da fame e sete pregò Viswamitra di  dargli  protezione e  il  saggio  lo  rassicurò  e   chiese ai propri figli di  assumere la forma di un  cavallo  sacrificale  con l’intento  di  salvare il nipote dal  sacrificio  di Ambarisha.  I figli  di Viswamitra aspramente reagirono : “ tu vuoi  salvare  i  figli  di un  altro  a scapito  dei  tuoi. E’ come nutrire con  carne  propria altri  che si  commiserano. “

A questo Viswamitra  si agitò e li maledisse come aveva fatto  con i  figli  di Vasishta. 

Poi rivolgendosi a Shunashefa gli  disse : indossa un vestito  di  erba Kusha, una     ghirlanda di  fiori  rossi, spalma  il tuo  corpo  con pasta di sandalo rosso,  e prega Agni nei pressi  dell’altare sacrificale vaishnava  ( rito  di Vishnu) .  Io ti darò due  mantra  che canterai  al momento  del  tuo  sacrificio  e la tua vita sarà salva e tu  ti sentirai purificato  e forte.  Shunashefa con  cuore devoto  imparò  i  due  inni Vedici  e quando il  re arrivò  era già legato al luogo  sacrificale. Shunashefa  iniziò a cantare   e  a pregare Indra , Agni e Vishnu.  Indra fu immediatamente compiaciuto  , gli benedisse  una  lunga vita  e  Shunashefa fu immediatamente salvo.  Dopo avere salvato  anche  la vita di Shunashefa , Viswamitra  si dedicò di  nuovo a meditazioni  e austerità  a Puskara e dopo un lasso  di tempo apparve Brahma e disse : “  da adesso sarai riconosciuto  come  un  santo” . Ma Viswamitra continuò  il suo  rigido  stile di  vita.  A un certo punto  la ninfa  Menaka ( apsara)  si bagnò nelle acque del lago in  fronte a  lui ed egli  fu stregato  dalla sua bellezza affascinante  e se la portò  all’eremo  e passò con lei  dieci anni . Presto  si  rese conto  che  la sua concentrazione sulle cose spirituali era diminuita  e preso  dal  rimorso e vergogna  pensò che fosse  un  subdolo  gioco  degli  dei. Menaka fu spaventata dal  brusco  cambiamento del santo  e  rimase  in  fronte a  lui  a mani  giunte.   Viswamitra la rassicurò , la salutò  con parole dolci  e di nuovo  tornò alle austerità.   Brahma apparve di  nuovo  e  lo salutò come  un  maharishi . Allora  Viswamitra rispettosamente ,  con  voce  lenta e dolce  disse: “ non mi hai  assegnato la stato  di brahmana  perché non sono  ancora riuscito  a  possedere completamente  i miei  sensi: “ Brahma rispose “ Se la tua mente non è disturbata neanche  in presenza  di tentazioni tu saprai di  avere sottomesso i  sensi. Quindi lavora per questo. “  Viswamitra  si  dedicò  a severe austerità. Pregò con le braccia alzate in  aria ; in estate  si  circondava con i  cinque fuochi ; durante le  piogge stava all’aperto; in inverno giorno  e  notte  in  acqua. E così passarono migliaia di  anni.  A questo punto  Indra , il  re degli  dei ,  fu  molto  allarmato  dalla energia  potente che Viswamitra accumulava con il  suo  stile di  vita  e  pianificò qualche  trabocchetto  al  fine di  fermarlo  o  diminuirlo ,  e convocò Rambha .

Rambha , comprendendo le  intenzioni  di Indra chiese di   essere scusata  del  fatto  che  ella  non  avrebbe  osato  fare questo  al  santo. Indra  la rassicurò che anche Primavera con i  suoi profumi  e delizie e  Kama ( dio  dell’amore) l’avrebbero  aiutata nella missione. Così la bellissima apsara

( ninfa)  , Rambha  discesa sulla terra cominciò a cantare attraenti  canzoni accompagnata dagli uccelli  cuckoo. Viswamitra fu ,  all’inizio,  deliziato  al  sentire questo , ma  immediatamente  vide  in  ciò un raggiro  di  Indra  e maledisse Rambha  con rabbia  condannandola a divenire marmo e rimanere immobile  migliaia di  anni.   Ma Viswamitra fu  colto  da rimorso per avere perso la pazienza  e capì che era a causa dei suoi  attaccamenti  e delle sue collere  che non poteva ottenere a pieno il suo risultato.  Così lasciò le zone del nord e dell’ovest  e si diresse a quelle est  e si immerse  in  austerità  e semplicità di  vita e meditazioni  e studio  delle scritture , esecuzione dei  riti. Rimase distaccato ,  e  silenzioso come  una collinetta  per  migliaia di  anni  indifferente alla collera che  oramai  era  una qualità che  non  gli  apparteneva . Poi sentì che  il  suo periodo  di  digiuno  era finito  e si  apprestò  a consumare  un pasto.  Indra venne sottoforma di un  brahmana  e chiese del  cibo . Il saggio Kaushika ( altro nome di  Viswamitra)  con sincera volontà interiore dette tutto  a  lui  rimanendo  senza cibo. Viswamitra poi  reiniziò un periodo in  cui riuscì a sospendere  il  respiro  a  lungo  per  migliaia di  anni in meditazione .  Quindi  i  celesti e gli  altri immortali approcciarono  Brahma e dissero: “ il mondo sarà  arso dal  fuoco delle sue austerità , dalla sua energia , se la sua preghiera  non  sarà  esaudita. Anche  il paradiso  deve essergli  dato  se lui lo vuole  o la  intera creazione sarà  distrutta.” Allora Brahma e gli  altri dei  apparvero  davanti  a Viswamitra  e dissero :” siamo  enormemente compiaciuti dalle tue ascesi   e hai  ottenuto lo stato di brahmana tramite di esse  .  Vivrai a  lungo e da adesso tu sei un brahmana. “ Viswamitra allora disse:” Se veramente  ho ottenuto la brahmanità  , così come la longevità,  lascia che  io  sia  dovutamente  riconosciuto  anche da Omkar , Bashatkar,  i Veda, i figli di Brama ( che hanno  ricevuto  e distribuito i  Veda , i migliori fra coloro istruiti nei Veda e nella  Dhanur Vidya ( la scienza dell’ uso dell’arco )  o io riprenderò  meditazioni  e ascesi. 

Quindi  su  richiesta degli  dei l' amicizia sgorgò  fra Vasishta e Viswamitra  e  gli Dei  dichiararono immediatamente Viswamitra  un  Brahmana.  Sabala gli  disse di  darle qualsiasi ordine che lo avrebbe eseguito  e che  lo  avrebbe assistito  nei  riti vedici.

Così Viswamitra  ottenne la brahmanità . Egli è il migliore dei  Rishi  ed è la personificazione della religione stessa. 

 

Re Janaka quindi  espresse la sua gratitudine  per la presenza di Viswamitra  nell' arena del  suo  sacrificio e gli  accordò  calda  ospitalità …………….

 

(traduzione dall’inglese Massimo Taddei)

 

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                                                                  ottobre 2007