Nonostante abbiamo
cercato di sapere di più riguardo questa attraente chiesa,non siamo
riusciti a carpire molto dei suoi segreti.Li conserva come una fortezza
custodisce i suoi abitanti, proteggendoli dagli estranei. E quasi ci si
sente tali.Se non fosse che l'Arte ci è familiare,quella pura
essenzialità che lascia parlare le pietre,rese vive per sempre dal fuoco
che arde nel rosone centrale.
Siamo arrivati prima dell'apertura pomeridiana e
Santa Maria si mostrava inaccessibile,con tutti i portali chiusi e quella
mole maestosa che quasi soffoca tra gli edifici del non lontano Barrio
Gotico. Si deve incrociare la Via(Calle)
Layetana all'altezza della Calle Gignas, un poco oltre dove
termina la muraglia. La chiesa fu infatti costruita extramuros
quando la città cominciò a crescere,nel XIV sec. E' considerata, con
merito, l'edificio più caratteristico dell'architettura catalana, per la
pianta, i volumi e per l'organizzazione interna dello spazio.
Qui venivano a prendere la benedizione tutti
coloro che partivano alla volta delle rotte disseminate nel Mare Magnum.
Abbiamo potuto ammirarla dapprima in lontananza,
con la sua facciata squadrata, quasi innaturale, che dà quel senso di eternamente
plasmabile. Avvicinandoci, abbiamo visto la semplicità e insieme
la ricchezza delle sculture del portale principale, del rosone
centrale, la bella pietra chiara che un tempo doveva essere ancora più
chiara e fantasiosa. La si può aggirare comodamente su tutti e quattro i
lati, facendo un giro dell'isolato,in attesa del fatidico 'clic'
dall'interno del portale; così si apprezzeranno altri dettagli e si
vedrà meglio la sua ubicazione, immediatamente vicina al Museo Picasso.
Attorno, bar, negozi, barcellonesi riuniti in crocicchi, e qualche
turista. L'ora è particolarmente calda, di luglio,e la gente forse
preferisce attendere l'orario in cui aprirà e si potrà godere un po' di
fresco.
Mai speranza fu più vana! Una volta aperta, ci
siamo accorti che il caldo era impressionante; si era impossessato anche
della chiesa ma per fortuna la nostra attenzione era presa da ben altro.
Ammaliati dal profondo senso di severità che
incute, abbiamo iniziato la visita, immersi nel piacevole silenzio che si
addice ad un luogo sacro. Santa Maria del Mar va vista e rivista, perchè
se abbiamo trovato dei 'misteri' sottoforma di innumerevoli simboli
interessanti sul pavimento, durante il nostro sopralluogo, vorremmo
ora saperne sicuramente di più e siamo certi che-tornandovi-ne
troveremmo altri, altrettanto curiosi e in attesa di essere scoperti.