- Un castello
assai particolare
La zona in cui
sorge questo singolarissimo maniero è a soli nove chilometri dalle
celeberrime Grotte di Postumia (Postojna in sloveno): Il territorio era
abitato già 150.000 anni fa (Paleolitico carsico) da una delle culture
più antiche dell'Europa centro-meridionale. Non distante dal mare e dalla
cosiddetta "Via degli Alberi", il luogo si trovava su una rete
viaria utilizzata da epoca pre-romana. I Romani avevano istituito uno dei
capisaldi del loro sistema di fortificazione a Bukovje, ultimo paese
prima di Predjama, definito "claustra alpium juliarum". Nel
Medioevo attraverso questa strada si trasportava il legname ed altro
materiale ai porti navali dell'Adriatico. La direttrice sale verso la
montagna, a Vrhe, sullo spartiacque naturale fatto di Flysh tra i fiumi
che da un versante si gettano dnell'Adriatico e sull'altro nel Mar Nero.
Rami di questi corsi d'acqua scorrono sotto le grotte del castello di
Predjama e anche in quelle di Postumia.
Come le foto
mostrano (per chi non c'è stato, perchè chi lo ha visitato ne avrà per
sempre il ricordo), siamo di fronte ad una costruzione spettacolare e
unica: probabilmente non esistono altri castelli come questo, arroccato
all'imboccatura di una caverna carsica. Lo strapiombo che domina è alto
123 metri sopra il punto dove si inabissa il torrente Lokva: arrivare in
loco e gettare lo sguardo lassù è davvero emozionante! Questa è
un'opera ingegneristica medievale di altissimo livello; c'è da chiedersi
perchè a qualcuno sia venuta e l'abbia finanziata. Ma non si sa con
precisione la risposta; si suppone che la sua forma originale risalga al
XII secolo e che sia servito come rifugio sicuro in tempi pericolosi. Le
prime fonti scritte che lo citano datano al XIII sec.
Ma è con il suo
proprietario più famoso, Erasmo, che il castello conobbe sicuramente una
storia intensa e segreta agli occhi di tutti. Erasmo visse nel 1400,
quando il maniero stava per essere trasformato nel nuovo stile. Per lui
rappresentava un rifugio in quanto era ricercato dall'imperatore
d'Ungheria Mattia Corvino, al quale aveva ucciso un parente. Era stata una
sorta di vendetta (o di legittima difesa?): Erasmo si era sempre schierato
con Mattia nella lotta con l'imperatore d'Austria Federico III, ma quando
Mattia fece decapitare un amico di Erasmo, quest'ultimo ebbe un alterco
con un parente del sovrano ungherese, che restò ucciso. Così Erasmo
dovette scappare; ma non contento si faceva burla delle carovane
dell'imperatore (ormai suo nemico) e le attaccava al loro passaggio. La
leggenda narra che ad un certo punto il castello, con Erasmo dentro, venne
assediato per un anno e un giorno; pallottole di pietra venivano
continuamente lanciate contro la fortezza ma Erasmo non si fece
intimidire; anzi chiamò i soldati a mangiare del bue arrosto e delle
ciliegie fresche, che si dice andasse sempre a raccogliere uscendo dalla
grotta che è una continuazione del castello stesso. Ma erano queste
ciliegie come le conosciamo? Alcune piante allucinogene producono
"frutti" simili a ciliegie, ma hanno tutt'altro effetto...
Erasmo sarebbe
stato salvo se un suo servitore infedele non lo avesse tradito. Infatti
costui si accordò con Gaspare Ravbar, il luogotenente triestino che
comandava i soldati appostati fuori dal castello, confidandogli che
l'unico punto dal quale avrebbero potuto colpire il padrone era la
finestra del bagno, che affacciava sullo strapiombo. Ad un segnale
luminoso fatto dal servitore, le truppe mirarono all'obbiettivo e
colpirono Erasmo, che morì. Era il 1484.
Il locale dove la tradizione vuole sia stato ucciso Erasmo. Curiosamente,
c'è un numero civico, il 13
La
leggenda racconta anche che la sua amata lo abbia voluto seppellire nella
piazza accanto alla chiesa di Santa Maria dei Sette Dolori (tutt'ora
visitabile), dove poi fu piantato un tiglio che ancora oggi è lì in
ricordo.
- Passaggi
segreti, grotte o livelli successivi di conoscenza?
Erasmo avevo
fatto realizzare un cunicolo segreto, una piccola grotta direttamente
dietro il ciglio della parete a strapiombo. Un passaggio che venne usato
dai...ladri (XVII secolo) per trafugare dal maniero molti oggetti
preziosi. Oggi è possibile visitarlo perchè gli speleologi ne hanno
esplorato il percorso e reso praticabile.
Un altro
proprietario importante fu Ivan Kobenzi che nel 1570 diede al maniero
l'odierno aspetto. In una nicchia della cantina è stato scoperto il
tesoro del castello (sembra una fiaba ma è vero) del XVI secolo (oggi
conservato al Museo Nazionale di Lubiana). Ha
poi avuto diversi proprietari ed è attualmente gestito da una società (Turizem
KRAS).
Non vogliamo
descrivere l'intero itinerario di visita perchè abbiamo realizzato un
video, anzitutto, e secondariamente si trovano guide molto dettagliate in
tal senso.
Ciò che vorremmo
far emergere è invece la straordinarietà della parte in grotta del
castello di Predjama. Vi si arriva dopo aver visitato praticamente tutti
gli altri piani (sono cinque).
Al quinto un ponte
levatoio immette lungo un percorso ricavato nella roccia, che sfocia nel
vivo della caverna, dove francamente si rimane senza parole dallo stupore.
Il sentiero interno che conduce alla parte in grotta del Castello
E' una grotta enorme
e altissima, con alcune strutture create dall'uomo (forse alcune sono
tombe?), come un pozzo al centro della sala superiore. Osservando al
meglio ci è stato possibile scorgere tra le masse rocciose delle forme:
si tratta di artefatti delle rocce, illusioni ottiche nostre o sono volute
sculture modellate nella roccia, sapientemente occultate tra tutto il
resto?
Guardate voi e
giudicate (fateci sapere il vostro parere):
Sculture di
volatili o illusione ottica?
Una recinzione in
legno impedisce di salire la grande scalinata intagliata nella roccia che
prosegue verso una galleria all'aperto, fino alla soleggiata Vipava, dove
si narra che Erasmo, appunto, andasse a raccogliere le ciliegie.
La scala
intagliata nella roccia (inaccessibile) che portava Erasmo all'aperto
Riteniamo
improbabile che egli usasse questa enorme e suggestiva grotta come
semplice "strada di transito".
Cosa accadeva in questo antro, paragonabile al ventre della Madre Terra?
Al contempo però era la via per la libertà, perchè consentiva di uscire
(non visto) dal castello. Si riscontrano qui due aspetti: quello
prettamente materiale e pratico, e quello più profondo ed ermetico, l'
uscita dalla grotta intesa come ascesa al cielo, redenzione e
spiritualizzazione.E' possibile che in questo straordinario ambiente
avvenissero rituali, cerimonie? La presenza di acqua che continuamente
stilla dalle rocce da milioni di anni aveva sicuramente un significato che
andava al di là della sopravvivenza materiale.
Erasmo (ma forse
anche gli altri proprietari) molto probabilmente si raccoglieva in quel
ventre materno, forse solo o con pochi invitati, per ipotetiche
iniziazioni. L'impressione che suscita la posizione di questo castello è
che la parte architettonica (cioè il corpo dell'edificio) sia nata come
un espediente per occultare la grotta (forse per proteggerla?), ma per
dire questo bisognerebbe conoscere meglio sia i primi committenti che
Erasmo stesso. A noi ha dato l'impressione di essere un passaggio, un
mezzo di collegamento tra un livello materiale e uno più spirituale.
Sicuramente giocava un ruolo fondamentale anche la presenza di un sistema
di grotte sotterranee al fortilizio, sulla parte rocciosa a strapiombo.
Nella filosofia medievale ma anche posteriore e nella Tradizione,
l'evoluzione umana passava attraverso una serie di prove che
metaforicamente (ma anche fisicamente) cominciavano nel buio di se stessi
(sul piano materiale corrisponde alle grotte ipogee, alla materia nera
alchemica). La grotta era il luogo dove si trovava la luce,
l'illuminazione necessaria alla realizzazione dell'Opera; già in epoca
arcaica tutti i riti misterici erano celebrati nei sotterranei e chiusi al
volgo.
Si pensi un
attimo a quanti livelli (=passaggi) successivi ci sono in questa
mastodontica struttura. Metaforicamente potrebbero corrispondere a livelli
successivi di conoscenza, che i castellani eruditi amavano molto
perseguire. E' plausibile che Erasmo conoscesse gli strati delle grotte
carsiche sotto il suo castello, che poi andavano a collegarsi con la
grande grotta che si raggiunge dal quinto piano del castello tramite il
ponte levatoio. Da essa, egli arrivava ai prati e al cielo
(=spirito). Ma il castello stesso è su cinque piani, assolutamente
necessari per approdare agevolmente nella grande caverna con il pozzo.
All'interno del maniero poi bisognerebbe approfondire l'uso di certe sale
(grezze, quasi piccole cavernette), la funzione di certi anfratti, di
paurose voragini (opportunamente coperte dal vetro), l'eventuale
orientazione astronomica, cosa che non abbiamo potuto fare in poche ore di
visita. Il castello come edificio era visibile a tutti, ma non la parte in
grotta e nessuno poteva immaginare cosa nascondesse.. E chi poteva
accedervi, se non esclusivamente i proprietari del maniero? Ancora oggi,
per quello che abbiamo constatato, la parte in grotta del castello di
Predjama è carica di atmosfere particolarmente intense e la presenza
dell'acqua sembra far vibrare una indefinibile energia.
Abbiamo potuto
visitare anche le grotte sotto il castello per renderci conto di alcune
cose. Ci sono scritte antiche (Galleria dei nomi antichi), risalenti ad
almeno il 1500. I cunicoli sono dislocati su più livelli; è stato
calcolato che l'intreccio di queste gallerie è profondo circa 140 metri.
Le grotte hanno un percorso lunghissimo, per ora sono stati esplorati 13
Km (visitabili 800 metri). E' il secondo sistema di grotte per grandezza
della Slovenia, dopo Postumia. Questo sottosuolo è stato plasmato
attraverso milioni di anni dal torrente a scomparsa Lokva che, negli
strati calcarei corrosi e pieni di spaccature dei monti Nanos e Hrušica,
ha creato un sistema simile a quello del formaggio groviera. L'ingresso a
queste grotte avviene 25 metri più in basso rispetto all'entrata del
castello. Un tempo nell'atrio delle grotte c'erano le Scuderie. Resti
umani scoperti qui dentro risalgono al Neolitico.
Sulla sinistra c'è
un punto panoramico che permette di apprezzare l'abisso del Lokva, 28
metri sotto di noi. Siamo ancora nel mondo, in questo tratto
iniziale, ma procedendo nell'esplorazione dei cunicoli scompaiono
luci e rumori e si piomba nel buio e nel silenzio, interrotto solo dallo
stillicidio delle gocce d'acqua e - in certi tratti- dallo scorrere del
torrente (due livelli più in basso). Interessante la Sala grande (Velika
dvorana), in cui sono franati dei massi in seguito ad una frattura
rocciosa. Non sono visitabili i due più bassi livelli, quindi ci si trova
al terzo e si deve salire una scaletta movibile per portarsi al secondo,
nella cosiddetta Grotta del Pipistrello; dal primo livello (Fiženca) poi
si esce (" e infine uscimmo a riveder le stelle"...).
L'ingresso
alle grotte sotterranee, 25 metri sotto l'entrata del castello
Un tratto
della Grotta principale
- La visita è
molto emozionante, e anche se avevamo già visitato alcune grotte di
tipo carsico in passato, riteniamo sia utile compierla per completare
il quadro d'insieme del complesso sistema (non solo architettonico) di
Predjama, che nasconde ancora molti misteri.
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