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INTERPRETAZIONE ESOTERICA DELLA PORTA ERMETICA (di Alessandro Bardi)
(foto tratta da www.angolohermes.com)
In questo articolo esamineremo il senso alchemico della Porta Ermetica o Alchemica o Magica o dei Cieli, la cui edificazione avvenne tra il 1655 e il 1680 e fu voluta da Massimiliano Palombara marchese di Pietraforte (1614-1680) nella villa che prende il suo nome situata sul colle Esquilino. Epigrafi scomparse della villa VILLAE IANUAM TRANANDO RECLUDENS IÀSON OBTINET LOCUPLES VELLUS MEDEAE. 1680 Oltrepassando la porta di questa villa, lo scopritore Giasone (cioè il pellegrino alchimista) ottiene vello di Medea (oro) In gran copia 1680. Giasone é l' alchimista certamente ma più precisamente, nei termini dell' Arte, é il mercurio che é materia e artefice dell' opera. E' l' anima, manas o sé inferiore che é ciò che va digrezzato ovvero liberato dalla componente materiale, essendo esso miscela di luce e tenebre, e reintegrato nella luce (vello aureo). Vi é il mercurio volgare e vi é il mercurio dei filosofui che si ottiene, appunto, con una sublimazione di quello volgare o comune o profano. Nel 1680 evidentemente il marchese ottenne lo stato perfetto e finale dell' iniziazione. AQUA A QUA HORTI IRRIGANTUR NON EST AQUA A QUA HORTI ALUNTUR L'acqua con la quale i giardini sono annaffiati non è acqua dalla quale sono alimentati. Questa acqua é la corrente celeste delle piogge simbolizzate dal drago. Si tratta dell' influsso spirituale comunicato dall' iniziatore. Infatti é estranea e "straniera", trascendente, rispetto alla forza vitale che alimenta i "giardini" ovvero l' individualità naturale immanente mossa dalla brama. CUM SOLO SOPHORUM LAPIS NON SALE ET DATUR SOLE SILE LUPIS Accontentati (sile) del solo sale e del sole. Con la cultura profana o la sola dottrina iniziatica senza pratica occulta rituale non avviene il risveglio o sorgere del sole (Sé), non avviene la sublimazione della pietra che non ascende e il sole vien fagocitato dal lupo ovvero il principio oppositivo. Il lupo nei miti nordici era il demone delle tenebre che divorava il sole al tramonto. Sembra alludere o ad una mera sterilità e impotenza a generare la liberazione o addirittura ad un aborto iniziatico nel senso dell' "arte nera". Quei probanti sviati che finiscono per seguire la "mano sinistra". QUI POTENTI HODIE PECUNIA NATURAE ARCANA EMITUR SPURIA REVELAT NOBILITAS SED MORTEM NON LEGITIMA QUAERIT SAPIENTIA Colui che svela gli arcani della natura al potente (alla persona influente), cerca da se stesso la morte. Si tratta del segreto ermetico. Anticamente la sua rivelazione veniva punita con la morte. Si suppone che le corporazioni e gli ordini pagani sopravvissuti clandestinamente all' inquisizione avessero al loro interno il costume di perpetuare l' antica legge dei pitagorici. D' altronde chi rende cosciente il potente, ovvero il principe del mondo, della sua natura ingannevole lo uccide, e con esso la sua manifestazione in sé stesso che é l' individualità vivificata dalla brama vitale, nella morte iniziatica. Gli "arcani della natura" sono gli "arké" o principi occulti ovvero immanifesti della manifestazione o natura. Rivelare i misteri alle potenze equivale ad annientarle. E questi misteri non sono che il risveglio del Sé che dissipa le tenebre dell' ignoranza o inconsapevolezza come una torcia e si parla infatti di dadofori o portatori di torce nei misteri. HOC IN RUBE, CAELI RORE, FUSIS AEQUIS, PHYSIS AQUIS, SOLUM FRACTUM, REDDIT FRUCTUM, DUM CUM SALE NITRI, AC SOLE, SURGUNT FUMI SPARSI FIMI. ISTUD NEMUS, PARVUS NUMUS, TENET FORMA SEMPER FIRMA, DUM SUNT ORTAE SINE ARTE VITES, PYRA, ET POMA PURA. HABENS LACUM, PROPE, LUCUM, UBI LUPUS NON, SED LUPUS SEPE LUDIT; DUM NON LAEDIT MITES OVES, ATQUE AVES; CANIS CUSTOS INTER CASTOS AGNOS FERAS MITTIT FORAS, ET EST AEGRI HUJUS AGRI AER SOLUS VERA li SALUS, REPLENS HERBIS VIAS URBIS. SULCI SATI DANT PRO SITI SCYPHOS VINI. [2] INTROVENI, VIR NON VANUS. EXTRA VENUS. VOBIS, FURES, CLANDO FORES. LABE LOTUS, BIBAS LAETUS MERI MARE, BACCHI MORE. INTER UVAS, Sl VIS, OVAS, ET QUOD CUPIS, GRATIS CAPIS. TIBI PARO, CORDE PURO, QUICQUID PUTAS, A ME PETAS. DANT HIC APES CLARAS OPES DULCIS MELLIS, SEMPER MOLLIS. HIC IN SILVAE UMBRA SALVE TU, QUI LUGES, NUNC SI LEGES NOTAS ISTAS, STANS HIC AESTAS, VERA MISTA; FRONTE MOESTA NUNQUAM FLERES, INTER FLORES SI MANERES, NEC MANARES INTER FLETUS, DUM HIC FLATUS AURAE SPIRANT, UNDE SPERANT MESTAE MENTES INTER MONTES, INTER COLLES, INTER GALLES, ET IN VALLE HUJUS VILLAE, UBI VALLUS CLAUDIT VELLUS. [3] BONUM OMEN, SEMPER AMEN ETIAM PETRAE DUM A PUTRE SURGUNT PATRE, ITA NOTAS, HIC VIX NATUS, IN HAC PORTA, LUTO PARTA, TEMPUS RIDET, BREVI RODET. In questa villa dalla rugiada celeste, dai piani arati e dalle acque correnti, il suolo dissodato dà frutto; La rugiada celeste é quel nugolo di goccioline che costituisce le "particelle di luce" perse nel mondo. I "piani arati" e le "acque correnti", sono gli stessi iniziati che, con lavoro e irrigazione, devono dissodare la materia per far germogliare in essa la vita superiore (frutto). Mentre che, nel salnitro e pel sole, dallo sparso letame s'alza fumo. Il letame é la materia (le scorie dell' opera) dall' azione del salnitro e del sole il fumo é l' anima che si libera come per una mistica distillazione. Questo bosco, di poca entità, conserva sempre identico il suo aspetto; mentre sono nati spontaneamente i tralci delle viti, i peri e i meli sinceri. E' la materia prima di natura vile (piccola Sophia o natura inferiore tenebrosa) ma produttiva e laboriosa e utile all' Opera e immutabile in sé stessa (conserva sempre identico il suo aspetto) da cui si sviluppano diverse generazioni di "seità" (uva, pere, mele) che occupano un diverso posto nei "cieli". Dalla piccola corporazione (poca entità), fedele alla tradizione (conserva il suo aspetto), sono sorti buoni iniziati per lavoro interiore autonomo e propria virtù (nati spontaneamente). Vicino al lago v'e un boschetto, dove spesso scherza non già il lupo, ma la lepre ; scherza senza offendere le miti pecorelle e gli uccelletti. Questo scherzo é l' allegoria ironicamente ingannevole della "gaia scienza" rivolto da chi é "lepre" e non "lupo" ovvero nonostante il suo status spirituale é vittima e non carnefice. Allude all' inquisizione. Se si aguzza l' ingegno si vedrà che le "pecorelle" sono il "gregge" cristiano e gli "uccelletti" un' allusione al clero ispirato dallo Spirito santo simbolizzato dalla colomba. Questo alludere ad una loro natura infantile riporta al loro carattere di scarsa intelligenza delle cose divine. Si tratta di non pretendere troppo e di evitare un inutile linguaggio aggressivo verso chi non può capire per il suo scarso progresso spirituale. Il cane custode de' casti agnelli, mette in fuga le fiere; Il maestro veglia sul probando e allontana da lui i pericoli del mondo sottile. e la sola aria di questa campagna ridà la salute all'infermo. L' infermo é il probante che "guarisce" dallo stato caduco e miserabile della materia col farmaco universale dell' iniziazione la quale introduce nel mondo sottile che rivifica l' anima nei piccoli misteri. O anche l' egregoro corporativo. Questa tenuta riempie d'erbaggi le vie della città. I solchi coltivati danno, per la sete, coppe di vino. Entra, uomo modesto! Che Venere stia lontana! A voi, ladri, chiudo le porte. Bevi allegramente, a profusione, vino puro, a mo' di Bacco. Che Venere stia lontana é un' allusione anche troppo cara alla castità o alla temperanza del probando che deve uccidere la brama. I ladri son coloro che senza lavoro o dignità vorrebbero rubare i frutti iniziatici. Questo vino non é la bevanda delle taverne ma il sacro nettare di Dioniso che é Dio dei misteri. Gioisci (a stare) tra i vigneti e prendi liberamente ciò che più ti aggrada. A te preparo schiettamente quanto mi chiedi. I vigneti simbolizzano la corporazione che genera viti portatrici di uva e vino obevanda inebriante dell' illuminazione. Schiettamente vuol dire senza segreti. Vien dato al degno sia quanto a verità sacre e quanto a riti. Qui le api producono a dovizia dolce miele, sempre tenero. Le api operose sono il lavoro dei piccoli misteri che preparano lo stato finale. Salute a te, che piangi all'ombra della selva! Ora, se tu comprendessi questo, che qui l'estate é mista alla primavera, non piangeresti mestamente. L' estate é la stagione del sole e dunque il Sé mentre la primavera della natura, il sé inferiore. Esse si mischiano ovvero identificano. Il probante ancora soffre dello stato di sofferenza e anelito perché non "comprende" ovvero non é epopte ovvero avente vista e luce superiore. Egli ancora soffre dell' "ombra della selva", delle ombre del mondo sottile intermedio, quella selva da cui si intravederà la luce. Pensate all' affresco del Botticelli con Ermete, le Grazie e le altre figure ermetiche e soprattutto alla foresta oscura. Se tu restassi qui, in mezzo ai fiori, non staresti a piangere, perché qui spira l'effluvio dell'aria. Il riferimento ai "fiori" allude ai Campi Elisi. Pensate allo "Spirito che soffia dove vuole". Perciò le anime melanconiche sperano tra i monti, tra i colli, tra i sentieri e nella valle di questa villa, dove l'ovile recinge le pecore. Vi sono aspiranti che anelano l' iniziazione e sono "malinconici" per la mestizia dello stato di estraneità al mondo. Essi bramano restando nell' atrio. Ti faccio buon augurio: Che sia sempre così! Ma tu, appena ti sarai levato, segna qui, su questa [soglia di] porta, che il fango (la malta) ha generata [la porta del casino], - perché le pietre (i minerali) nascono dalla putrefazione, - che il tempo scherza noncurantemente, ma che in brev'ora tutto distrugge. Affrettati a "segnare" non appena "levato" ovvero il sole del Sé si sarà levato a fissare o stabilizzare (pietra) questo stato perché é un lavoro molto lento e i pericoli lo distruggono in poco tempo. La putrefazione corrisponde al nigredo, é lo stato in cui ci si spoglia dello spirito oppositivo e i "minerali" nascono ovvero se ne liberano il probando guada il fiume delle passioni e si fissa agli anelli della porta luminosa. TRIA SUNT MIRABILIA DEUS ET HOMO MATER ET VIRGO TRINUS ET UNUS Tre son le cose mirabili: Dio e uomo, Madre e vergine, trino e uno Qui i dogmi cattolici vengono reinterpretati per significare il primo la dualità apparente di Sé divino e sé umano, il secondo la materia prima o natura plastica e il candidato qualificato all' iniziazione, il terzo la "trinità" spirito, anima e corpo dove gli ultimi due principi costituiscono l' individualità fenomenica del sé umano mentre il primo l' essenza o natura occulta del Sé divino. CENTRUM IN TRIGONO CENTRI Il centro (è) nel trigono del centro. Il centro o Sé si trova nel punto sacro dove la materia (triangolo capovolto) incontra lo spirito (triangolo volto verso l' alto) e ne sorge la terra simbolizzata dal cerchio sormontato dalla croce. Epigrafi sull'architrave ??? ????? (RUACH ELOHIM) Spirito divino Si tratta dello Spirito degli Déi (elohim), il principio che costituisce la loro natura immortale, quella luce intelligibile che trascende le ombre del mondo che loro trasmettono ai degni dando così il mezzo del loro annientamento. E' Nettare e Ambrosia, é Ankh di immortalità. HORTI MAGICI INGRESSUM HESPERIUS CUSTODIT DRACO ET SINE ALCIDE COLCHICAS DELICIAS NON GUSTASSET IASON Il drago esperio custodisce l'ingresso del magico giardino e, senza (la volontà di) Ercole, Giasone non potrebbe gustare le delizie della Colchide. Il guardiano della soglia, il drago del giardino delle Esperidi, é la natura inferiore animale, l' individualità alimentata dalla brama. Se questa non viene soppressa dall' eroe semidivino e solare Ercole (Sé) l' anima Giasone) non conquisterà il vello ovvero la veste luminosa della resurrezione, la perfetta integrazione nel Sé che diventa pienamente cosciente. Epigrafi sulla soglia SI SEDES NON IS Il motto può essere letto da sinistra a destra ("Se siedi non vai") e da destra a sinistra ("Se non siedi vai"). Se siedi tra gli Déi fuggi la mutevolezza e se non operi il lavoro alchemico la terra che va arata non darà frutto. EST OPUS OCCULTUM VERI SOPHI APERIRE TERRAM UT GERMINET SALUTEM PRO POPULO È opera occulta del vero saggio aprire la terra, affinché germogli la salvezza per il popolo. La terra é la materia e la sua apertura é nel gergo ermetico sinonimo di sublimazione. E' il risveglio che é salvezza del popolo ovvero liberazione ma anche mezzo di operazioni occulte utili anche in senso materiale. Epigrafi sullo stipite della porta FILIUS NOSTER MORTUUS VIVIT REX AB IGNE REDIT ET CONIUGIO GAUDET OCCULTO Nostro figlio, morto, vive, torna re dal fuoco e gode del matrimonio occulto. Il "figlio" é semplicemente l' anima resuscitata nel Sé e diventata re dalla prova del fuoco che é l' identità con esso o matrimonio occulto. SI FECERIS VOLARE TERRAM SUPER CAPUT TUUM EIUS PENNIS AQUAS TORRENTIUM CONVERTES IN PETRAM Se avrai fatto volare la terra al di sopra della tua testa, con le sue penne tramuterai in pietra le acque dei torrenti La sublimazione che trascende l' ego razionale (testa) permette con la sua natura spirituale (simbolizzata dalle penne) l' ottenimento del principio stabile (pietra) dalla materia (acque). DIAMETER SPHERAE THAU CIRCULI CRUX ORBI NON ORBIS PROSUNT Il diametro della sfera, il tau del circolo, la croce dell'orbita non giovano ai ciechi La formazione progressiva della croce - T + ovvero il tracciamento di una linea da sinistra a destra e dal basso verso l' alto indicano ascensione mentre la croce é l' indiamento o interiorizzazione nel centro verso cui le quattro braccia son dirette e si uniscono. I ciechi sono i profani e gli indegni che sono nelle tenebre dell' illusione della natura e non giova loro perché o uccide il profano nell' iniziazione o rende pazzi gli indegni o nemici coloro che tentano di varcare la soglia senza dignità iniziatica o senza iniziazione o assistenza del maestro. QUANDO IN TUA DOMO NIGRI CORVI PARTURIENT ALBAS COLUMBAS TUNC VOCABERIS SAPIENS Quando nella tua casa neri corvi partoriranno bianche colombe, allora sarai chiamato sapiente Questo é il passaggio dal nigredo (corvo) all' albedo (colomba) che é stato di sapienza nel senso di illuminazione del sé inferiore ad opera del Sé superiore, é il nascere del secondo o comunicazione o manifestazione di esso nella ancora persistente distinzione tra i sue. QUI SCIT COMBURERE AQUA ET LAVARE IGNE FACIT DE TERRA CAELUM ET DE CAELO TERRAM PRETIOSAM Chi sa bruciare con l'acqua e lavare col fuoco, fa della terra cielo e del cielo terra preziosa Allude all' unione degli opposti. Si tratta dell' identità finale in cui acqua e fuoco (i due sé) coincidono. AZOT ET IGNIS DEALBANDO LATONAM VENIET SINE VESTE DIANA Azoto e Fuoco sbiancando Latona, verrà Diana senza veste Azoto e fuoco sono il Sé e Latona é la madre di Diana o Dea della luna o anima. La nudità di Diana allude alla purezza spirituale o al suo stato immanifesto. (Autore:Alessandro Bardi)
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