Il singolare manufatto (Fig. 1) si trova poco distante dalla attuale strada
statale, nascosto dalla vegetazione, sul versante destro della Valle Imagna
in provincia di Bergamo nel Comune di Sant’ Omobono fraz. Mazzoleni in val
Casino a quota 485 metri.
Figura 1. Ponte della Poltrasca, Sant’Omobono (Bg)
La costruzione è di età indecifrabile e stravolge la concezione tradizionale
dei ponti : ai suoi costruttori infatti sembra fosse sconosciuta la nozione
della volta e dell’arco. Si tratta di un ponte a forma di terrapieno a due
luci e unica pila centrale la cui struttura portante è costituita da grossi
blocchi rozzamente squadrati su cui poggia una travata composta da grandi
massi collocati trasversalmente sulle spalle e sulla pila (Fig. 2). Una
leggenda popolare tramandata oralmente narra che la costruzione del ponte
sia opera del Diavolo. Secondo il racconto il Demonio avrebbe scaraventato
dall’alto del monte Resegone alcuni macigni che cadendo gli uni sopra gli
altri avrebbero creato il passaggio sul torrente(1). Come in molti casi la
fantasia popolare tende ad interpretare fatti misteriosi in chiave
soprannaturale.
Figura 2. Ponte della Poltrasca, Sant’Omobono (Bg):
particolari della stuttura
La datazione del ponte rimane ad oggi problematica vista la mancanza di
documenti storici che lo menzionino. Di sicuro fu più volte rimaneggiato il
piano di calpestio come testimoniano chiaramente le pietre più piccole e
squadrate accuratamente Molto interessante è il toponimo Poltrasca. Si
tratta di un termine composto da due termini : Palta voce mediterranea che
indica o zone umide fangosee il suffisso –asca indicatore di un ceppo ligure
di origine preromana(2). Un’ attendibile significato del termine potrebbe
essere quello di Poltrasca= “area umida-fangosa” (3). La sua collocazione
sul versante orografico destro della valle lo colloca su un’antica
direttrice menzionata in documenti basso medioevali (dal XIV secolo) che
univa la piana di Almenno San Salvatore, sede di una curtes di età
longobarda ed importante sbocco verso al pianura, con il passo del Paglio e
le miniere della Valsassina,attraverso i centri di Strozza, Amagno,
Bedulita,Frontale e Brumano tutti toponimi di epoca medievale o più antichi
(4). Sicuramente questo itinerari, che si snoda lontano dal corso del fiume
Imagna e lungo il versante meno scosceso e più assolato della valle, risulta
frequentata in epoca pre-romana sia come via di transumanza sia come via
dicollegamento tra il centro di Clanezzo (loc. Belvedere) sede di un
importante insediamento e le aree di estrazione mineraria della Valsassina e
del lecchese. Testimonianza di un frequentazione di tale percorso si ha nei
ritrovamenti all’interno delle numerose grotte che caratterizzano la valle e
databili tra la media età del Bronzo e la I età del Ferro(5).
(Autore:Giuseppe Ge)
NOTE:
1)-BASEZZI,
2001, p. 144
(2)- VILLAR
1997, p. 470
(3)- BASEZZI 2001, p. 145
(4)- BASEZZI 2001, p. 145
(5)- POGGIANI KELLER, 2007, pp. 135-141.
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Riferimenti Bibliografici:
BASEZZI N. il Ponte della Poltrasca, in Toponomastica della Valle Imagna,
a cura di M. Da SOVERE e N. BASEZZI, Clusone (Bg), pp. 144-145. |
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POGGIANI
KELLER 2007, L’età del Bronzo. Aspetti insediativi e culturali, attività e
sepolture rituali, in Storia economica e sociale di Bergamo, I primi
millenni: dalla preistoria al medioevo, a cura di M. FORTUNATI, R.
POGGIANI KELLER, Bergamo, pp. 125- 141. |
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VILLAR F
1997, Gli Indoeuropei e le origini dell’Europa, Bologna |
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POGGIANI
KELLER 2007, pp. 135-141. |