“..Se il progresso della
scienza sperimentale, per la conquista graduale dei segreti della natura,
dal telegrafo senza fili alla lotta con l’aria, ha fatto grande cammino
negli ultimi cinquant’anni, nessun passo innanzi ha compiuto la conoscenza
delle virtù divine dell’animo umano. Oggi, come prima, come sempre, alla
luce del sole pei volgari aspiranti alla conoscenza dei misteri
dell’avvenire, non appaiono che due classi: i mistici e i falsi dottori di
teorie che non sono a portata di tutti i cervelli. I mistici sono legioni
immense: dall’esagerazione religiosa di coloro che parlano a Dio e ai Santi,
ai Profeti e agli Arcangeli, si scende pian piano all’evocazione dei morti.
I pseudo dottori poi son quelli che cercano con i metodi delle scienze
sperimentali ordinarie parlare con apparenza di dottrina di quella cosa che
tutti posseggono e di cui nessuno si da ragione, cioè l’anima delle creature
umane, ricca di virtù e di misteri insondabili”.
Così Giuliano Kremmerz, tra la
varie tematiche contenute nei suoi scritti di Alta Magia, introduce un
dibattito molto intenso sulla consistenza e sui poteri insiti in ogni
individuo e poco riconosciuti o addirittura ignorati e derisi dalla parte
dotta della società dei primi anni del secolo scorso.
L’anima umana, la sua forma, la sua natura, le sue doti, le energie che la
animano (perdonate il giro di parole, di forma linguistica poco forbita ma
necessario) e che la rendono immanente come la “mens insita in omnibus” di
Giordano Bruno o ancor meglio, riprendendo l’accezione scolastica di Spinoza,
al concetto di immanenza di Dio, come causa prima e non transitiva di tutte
le cose.
Al di là della sua struttura anatomica, cosa risiede in ogni uomo ? Quali
sono le energie vitali che ci attraversano, che ci rendono vivi, che vengono
a mancare nei momenti di crisi e di malattia?
Queste domande e le relative risposte influenzarono la vita di uno dei
maggiori scienziati del XVIII secolo: Franz Anton Mesmer (Moos 23
maggio 1734 – Meersburg 5 marzo 1815).
Tedesco di nascita, dopo i
successi accademici in medicina e filosofia all’Università di Vienna, operò
nelle maggiori corti europee, in particolar modo a Parigi. Non è mia
intenzione dilungarmi sui suoi studi sulle scienze naturali, senza dubbio
interessanti, ma fuorvianti nel contesto in cui ci si trova; vorrei
richiamare l’attenzione sulle ricerche alle quali si adoperò con più
devozione e che ebbero una forte eco sulla società benpensante ed istruita
di quell’epoca.
Da inquadrare prima di tutto il periodo storico in cui ebbe ad operare:
siamo in piena
età dei lumi: progressiva e totale emancipazione dell’uomo in tutti
gli ambiti della cultura e fuga definitiva dell’individuo (così si pensava)
dalle tenebre della religione e della superstizione. Il pensiero era libero
da ogni strascico d’ignoranza e di oscurantismo culturale.
In questo clima così favorevole, Mesmer riuscì a sviluppare alcune idee che
dopo secoli lo rendono ancora famoso: il “mesmerismo”, (riprendendo in parte
i pensieri di Paracelso), secondo il quale, nell’universo è presente un
fluido sottile insito anche negli essere umani chiamato “magnetismo
animale”.
Questo “agens” connette ogni individuo e la terra con i corpi celesti;
l’alterazione o addirittura la mancanza di una giusta distribuzione di
questa energia all’interno del corpo umano può generare scompensi e
malattie, guaribili catalizzando il fluido stesso dall’universo e
reincanalandolo nell’individuo carente. Il paziente poteva essere curato con
diverse tipologie terapeutiche: dall’applicazione di magneti sulle parti del
corpo deficitarie di energia, ai bagni in grandi vasche contenenti acque
magnetizzate, dall’imposizione delle mani come fonti di energie benefiche,
all’induzione in stati di alterazione di coscienza nel paziente, all’epoca
chiamata “sonnambulismo artificiale”, oggi chiamata ipnosi.
Autodefinendosi scopritore del magnetismo animale, Mesmer pone
il suo sistema di pensiero ai limiti di una teoria scientifica: diventa una
dottrina filosofico naturalistica talmente progredita da essere in grado di
fornire indicazioni per porre le basi di un ordinamento sociale moderno e
per costituire una nuova pratica sociale religiosa conforme alla natura
(Vangelo della Natura).
Profondamente convinto della validità delle sue idee, cerca di avere un
colloquio privato con Re Luigi XVI, nella speranza di poterlo convincere ad
adottare le dottrine magnetiche per porre le basi di una riforma dello Stato
francese.
Sembra quasi inutile ribadire il vespaio che tali teorie scatenarono tra gli
uomini di scienza illuminati: chi sosteneva, chi accusava, chi derideva.
Intanto Mesmer pubblicava nel 1779, «Mémoir sur la découverte du
magnétisme animal».
Nel 1784, Re Luigi XVI convocò
una commissione scientifica di cui facevano parte anche Benjamin Franklin ed
Antoine Lavoisier, per verificare dal punto di vista medico, i reali effetti
terapeutici del mesmerismo.
Dopo vari test, effettuati anche su alcuni discepoli di Mesmer, la
commissione giunse alla conclusione che i benefici terapeutici apportati
dalla magnetizzazione erano da considerarsi per la maggior parte dovuti al
cosiddetto effetto placebo: in sostanza inefficaci.
Nonostante lo scetticismo e il completo abbandono di interesse della
comunità scientifica, il mesmerismo continuò ad essere praticato da una
ristretta cerchia di intellettuali, che diedero vita ad importanti dibattiti
e circoli di studio nelle maggiori capitali europee. Ne sono la prova
interessanti corrispondenze epistolari di esperimenti effettuati da medici
fino alla prima metà del 1800.
Grazie alla sua genialità, Mesmer conobbe momenti di gloria ma anche di
grande isolamento; la sua opera in ogni caso esercitò una grande influenza
sulla cultura non solo del suo tempo ma fino ai giorni nostri.
Purtroppo Mesmer morì quasi dimenticato nel 1815.
La dotta società dell’era dei lumi quindi decise di ignorare gli effetti
della magnetizzazione relegandola ad una pura autosuggestione del
“magnetizzato”.
La cosiddetta scienza ufficiale quindi negò l’esistenza di quel misterioso
fluido o energia magnetica che costituisce il postulato ed il principio di
base su cui si è fondata e sviluppata l’intera disciplina del magnetismo
sperimentale.
Resta il fatto che i fenomeni, ipnotici o magnetici, risultano evidenti e
incontrovertibili e che la ricerca in questi campi ha aperto la strada a
scoperte di straordinario interesse. Infatti, Mesmer viene da molti
considerato il precursore dell’ipnosi, della psicoterapia moderna e della
psicologia del profondo.
Ad esempio la regressione ipnotica, originariamente definita
“retroconduzione magnetica” e tutta quella importante fenomenologia
correlata agli stati modificati di coscienza, dei quali, nonostante tutto,
si sa ancora ben poco, lascia aperti numerosi interrogativi sulla complessa
e multisfaccettata realtà dell’essere umano, sulla sua anima e sulle
dimensioni sconosciute dell’Io più profondo.
Ponendolo al confine tra scienza e religione e presentandolo spesso come
dottrina iniziatica ed esoterica, il mesmerismo occupa una posizione di
rilievo nella storia dei nuovi movimenti religiosi. Si ritiene infatti che
parecchi incontri e collaborazioni tra i sostenitori radicali della
Rivoluzione francese, avvennero in gruppi di corrente mesmeriana.
MESMER e la Massoneria
È indiscussa l’affiliazione di
Mesmer alla loggia massonica dei Filadelfi di Narbonne; da documenti e
testimonianze risulta che la sua iniziazione avvenne il 18 dicembre 1785.
In ambito massonico inoltre fondò egli stesso una loggia chiamata “Società
dell’Armonia Universale”, nata per diffondere la teoria del magnetismo
animale e per salvaguardarne la purezza della dottrina ed articolata in
sette gradi gerarchici.
Durante la sua permanenza nella setta dei Filadelfi di Narbonne, Mesmer
conobbe Savalette de Langes, al secolo Guardiano del Tesoro Reale
alla corte di Luigi XVI, nonché maestro venerabile della loggia degli Amici
Riuniti, la più importante associazione massonica di Parigi. Ben presto
divenne uno dei personaggi di spicco della loggia dell’Armonia Universale.
Il caso più eclatante di coinvolgimenti di personaggi illustri è
rappresentato dal Generale Lafayette, che dopo essere stato iniziato alle
teorie di Mesmer, ne divenne un fervente sostenitore.
A testimonianza di tutto ciò, si è rinvenuta una lettera inviata proprio da
Lafayette a George Washington tra le cui righe si legge: “..un medico
tedesco di nome Mesmer ha fatto la più grande scoperta a riguardo del
magnetismo animale; ha introdotto nella sua dottrina i suoi allievi, tra i
quali il vostro devoto servitore viene considerato come uno dei più
entusiasti. Io so più di quanto un qualsiasi mago abbia saputo….prima di
partire voglio chiedere il permesso di introdurla nei segreti di Mesmer..”.
Lo studio del mesmerismo quindi
si allargò a macchia d’olio anche tra le sfere più alte della società di
quell’epoca contando tra le sue file, non pochi sostenitori.
Mozart stesso, che aveva conosciuto Mesmer in gioventù, mette in scena
nell’opera “Così Fan Tutte” una parodia di una seduta di magnetizzazione
della quale ne elenco un breve tratto: "..Questo è quel pezzo di
calamita, pietra mesmerica, ch’ebbe l’origine nell’Alemagna, che poi si’celebre
Là in Francia fu".
Se da Mesmer in poi non è difficile ammettere che la Francia ha fatto scuola
in materia, riscoprendo in realtà ciò che nei secoli bui era andato perduto
assieme a tante altre preziose conoscenze, non altrettanto possiamo
affermare per l’Italia, che a parte alcuni interessanti tentativi di
studiosi più o meno isolati, non è riuscita a distinguersi in proposito con
contributi degni di rilievo, limitandosi in linea di massima a seguire
pedessiquamente l’insegnamento e l’impronta francesi.
Nell’antichità l’utilizzo di pratiche “magnetiche” era molto diffuso;
l’elevata conoscenza di certe tecniche esoteriche consentiva di operare ciò
che oggi definiremmo veri miracoli: Aristotele, Plutarco, Plinio, Marsilio
Ficino, S.Tommaso, Alberto Magno, parlarono di questo sapere, dell’azione
fascinante che un individuo può esercitare su di un altro.
In età moderna abbiamo diverse esempi eclatanti di personaggi storici in
possesso di queste facoltà magnetiche:
Cagliostro
(se, secondo alcuni, dubbie erano le sue pratiche magiche, indubbia era la
sua fama di “fascinatore”), Rasputin ed in età contemporanea, sebbene per
fini mostruosi, è doveroso ricordare anche Adolf Hitler.
Le autentiche tecniche di magnetizzazione sono state parte integrante del
Sapere nascosto di alcune Società Segrete durante migliaia di anni. Sono
state la causa del successo di parecchi personaggi. Sono pratiche che
mettono uomo e natura in stretta connessione, insegnano l’uomo ad essere
attento ai fenomeni della natura e dell’universo di cui egli stesso ne è
parte integrante e immanente: egli può operare su di esso ed influenzare i
suoi simili senza molti limiti spazio temporali. Tornando a Mesmer, il suo
proposito forse non era quello di aggiungere qualcosa di nuovo, ma di
approfondire e ampliare quanto già detto in un ambito “culturalmente”
ostile. Infatti, nell’indagare l’occulto, la sfida era anti- illuminista: ma
la peculiarità consiste forse proprio nel compito di non aggirare certe
premesse illuministe.
Ipnosi, sonnambulismo, chiaroveggenza e altri fenomeni paranormali si
offrono come “chiavi” in grado di aprire uno spiraglio sul regno nascosto
situato al di là del cosiddetto “principium individuationis”.
Questi fenomeni attingono il loro senso ad un livello più profondo ed
affiorano come tracce di un antico rudere, che per essere studiato richiede
una speciale attenzione ed una mente estremamente possibilista ed
anticensoria.
Tra magnetizzatore e magnetizzato è valida la regola che tutto deve
procedere in modo inconsapevole…senza chiusure.
Nell’indagare il magnetismo animale, Mesmer, apre un sentiero dal quale si
allargano le vie battute da analisti moderni.
Tutto ciò è tanto antico da essere nuovo.
(Autore:Diego Barzaghi)