www.duepassinelmistero.com

 

TEMATICHE:

Aggiornamenti

Alchimia

Antiche Civiltà

Archeoastronomia

Architetture

Colonne e Nodi

Due passi nell'Italia nascosta

Due passi nei misteri esteri

Fenomeni Insoliti

Interviste

L'Uomo e Dio

Maestri Comacini

Medioevo e...

Mistero o Mito?

Personaggi

Simbolismo

Simbologia e Cultura Orientale

Storia e dintorni...

Templari "magazine

Ultimi Reports

UTILITY:

Archivio reports

Bacheca

Collaboratori

Extra sito

Libri del mese

Links amici

Ricerca veloce titoli per argomento

SERVIZI:

FORUM

Newsletter

Avvertenze/ disclaimer

 

 

     

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La chiesa templare di S. Maria di Isana (VC)

  (di Marisa Uberti)
 

La chiesa di Santa Maria presente nella località di Isana a Livorno Ferraris è compresa nella diocesi di Vercelli. A dispetto della sua collocazione marginale, rispetto ai grossi centri, e alla sua modesta architettura, riveste un'importanza speciale in quanto risulta essere sicuramente appartenuta ai Cavalieri Templari, tra l'altro nel periodo di primitiva espansione dell'Ordine. Per la sua architettura, è pressocchè unica, nel territorio piemontese; infatti la partitura muraria ad opus mixtum è estremamente rara nell'area vercellese. Un tempo, la domus di Isana dipendeva dal priorato templare di S. Giacomo a Vercelli e si trovava in una posizione strategica sulla via Liburnasca, che collegava Vercelli con Torino (e quindi la Val di Susa e i passi del Moncenisio), la quale, nel medioevo, era percorsa da pellegrini, crociati, mercanti. Da Livorno Ferraris passava anche la direttrice Aosta-Ivrea, che di fatto collegava i passi del Piccolo e Gran San Bernardo con Genova. Isana era un punto di grande interesse viario strategico sulla via Liburnasca: era punto mediano tra le città di Vercelli, Casale Monferrato e Ivrea.

  • Perchè 'Isana'?

Da dove proviene questo toponimo? Gli studiosi non sono giunti ad una spiegazione univoca. Potrebbe collegarsi ad un corso d'acqua che scorre sotterraneo e attraversa tutta la lunghezza dell'edificio poichè il prefisso 'isa' -secondo le ipotesi del professor F. Spegis- risale ad epoca preromana e significa 'acqua che scorre veloce'. Un rigagnolo scorre anche esterno all'edificio, fuori dalla proprietà privata in cui attualmente è sita la chiesa stessa.  E nei pressi di quel corso d'acqua è situato il cosiddetto 'menhir', infisso nel terreno, ritenuto popolarmente taumaturgico, da tempi immemorabili. Ancor oggi le persone con dolori di schiena, ci è stato confermato, vengono qui per appoggiarsi alla pietra e ottenerne benefici. E' probabile che fosse considerato anticamente anche propiziatore di fertilità. Questa tradizione di 'curarsi con il potere delle pietre' risale a tempi molto antichi. Nel caso di Isana possiamo vedere che, alla piccola lastra infissa in verticale, ne è stata accostata un'altra per formare una sorta di 'sedile', radente il terreno. Ci si siede sulla lastra orizzontale e si appoggia la schiena a quella in verticale, posizione che risulta sicuramente molto scomoda, ma a costo di guarire da certi dolori probabilmente questo non ha nessuna importanza! Ammesso che questo manufatto sia sempre stato in questo stesso luogo al tempo dei Templari (qualcuno dice che in origine fosse proprio in luogo della chiesa stessa!), rientrerebbe in quella diffusa convinzione (non comprovata) che in seno a quell'Ordine vi fosse una corrente tradizionale di sapere occulto. Tuttavia nel Medioevo pratiche terapeutiche simili erano comunemente accettate.

  • La prima impressione

Raggiungere la chiesa di S. Maria è abbastanza semplice. Nonostante si trovi in una zona molto periferica e in aperta campagna, e si debba percorrere un sentiero non asfaltato che con la pioggia si infanga, la chiesa è conosciuta da molti studiosi e appassionati di storia templare che arrivano qui anche dall'estero. Giunti in loco, non ci si spaventi se la cancellata è chiusa (è proprietà privata, abbiamo detto). Un cortese cartello informa che per le visite è sufficiente suonare il campanello e si potrà accedere. Siamo stati accolti da persone squisitamente cortesi, che ringraziamo ancora, le quali ci hanno fornito sommarie notizie sulla chiesa e rassicurandoci che non è un disturbo, per loro, perchè sono abituati all'arrivo di visitatori. Sono loro (famiglie Camoriano e famiglia Bacco) che dal 1954 hanno cura della chiesa, come proprietari della Tenuta Isana.

L'edificio appare già dai cancelli suggestivo, nella sua facciata meridionale in mattoni rossi intercalati da conci di arenaria.

Si vede immediatamente una grande meridiana incassata in questo lato, che reca una vistosa epigrafe "Fugit hora". Un monito o una riflessione?  Il suo restauro risale al 1997 ma la sua realizzazione è probabilmente settecentesca. E' uno strumento interessante, che riporta -in colore rosso- la linea del mezzogiorno locale; i simboli dei segni zodiacali che segnano i Solstizi (Cancro per quello estivo, Capricorno per quello invernale), e gli Equinozi (Ariete per la primavera, Bilancia per l'autunno).

Entrando nel cortile dell'azienda agricola, si soppesa il complesso nella sua interezza, badando che si trova più o meno al centro della proprietà. Balza all'occhio la vistosa aggiunta posteriore all'edificio, che si stacca completamente dallo stile originario. Prendendo confidenza con la chiesa, ci siamo accorti di numerosi dettagli che, grazie anche alla documentazione di cui ci eravamo muniti (1), hanno consentito di formulare degli interrogativi.  Com'era il complesso originariamente? Chi lo costruì materialmente (ci sembra di ravvisare alcuni elementi caratteristici del romanico-lombardo/comacino)?. Quanti monaci-cavalieri vi risiedevano? Questi dovevano avere accesso alla chiesa direttamente dal chiostro, ma da quale porta?  Appare evidente che qui si lavorasse, come in una grangia, vi potevano dunque essere anche dei laici? Le croci 'patenti' attualmente presenti sul tetto della chiesetta e sul campanile sono originali? Non parrebbe proprio; dunque, quando sono state apposte? L'originario campanilino doveva essere 'a vela', come si riscontra spesso nell'architettura Templare, ma dove era collocato? In un documento del 1726 si trova un riferimento a questo, poichè si dice che "vi era un piccolo campanile con due pilastrini che sostengono una campana per suonare messa" (appunto un campanile 'a vela'), senza indicazione dell'ubicazione. Più tardi, dopo il 1750, dai documenti si evince che il campanile era situato nella facciata nord. Quanti rimaneggiamenti ha subito questo edificio! Si notano tamponature, aperture, innalzamenti, intonacature... Tutti i simbolismi eventualmente presenti in epoca Templare, non ci sono più.

  • Storia e architettura

L'azienda agricola viene ricordata per la prima volta come "mansio templi" in un documento del 1208, che menziona alcuni terreni situati in 'loco Levurni'  che appartenevano al Monastero di Rocca delle Donne (situato oltre il Po, di fronte a Palazzo Vercellese), tra i quali uno era confinante, appunto, con la mansio templi di Isana. Nella nomina del 15 settembre 1222 di Jacopo di Mellaccio a precettore dei possedimenti templari nell'area di Vercelli, Ivrea e Novara, l'insediamento compare con il titolo di 'domus Sancte Marie de Ysana" (1); un ulteriore documento del 1298 la cita come "Sancte Marie de Exana et subest Milicie Templi" (2). La chiesa doveva essere parte di un complesso conventuale, ma del chiostro non resta traccia. Con l'arresto dei Templari il 29 gennaio 1310, la mansio e la chiesa vennero consegnate (con le altre case di  Casale, Ivrea, Novara e Vercelli, dall'inquisitore frà Ottone da Milano ai vicari dell'arcivescovo di Ravenna. Alla soppressione dell'Ordine, il possedimento passò ai Giovanniti e progressivamente perse la sua importanza. Si sa che nel XVIII sec. dipendeva dalla Commenda di San Giovanni in Verolengo. Si può ipotizzare che la chiesa di S. Maria di Isana conobbe periodi poco felici. Una leggenda racconta che nel 1571 un fervente protestante e promotore di movimenti ereticali, tale Cesare Boz, cercò riparo proprio qui ma venne catturato. Dal 1624 divenne meta di pellegrinaggio nel giorno dell'Assunta perchè la Madonna di Isana si riteneva avesse sconfitto la peste che dilagava. Ancora oggi, il 15 agosto, folle di pellegrini accorrono per seguire la processione annuale. Nei documenti delle visite pastorali successive, si specifica che la statua della Vergine era molto ben tenuta e compiva grandissimi miracoli; nell'edificio si celebrava la Messa anche nei giorni feriali, per volontà del popolo, che a questa chiesa pare fosse legato particolarmente. Nel 1817 fu accorpata alla diocesi di Vercelli, con bolla pontificia.

  • Torniamo all'epoca in cui i Templari presero possesso del luogo. Essi trovarono già un edificio precedente, con tutta probabilità, forse ridotto a rudere, e che riprese vigore sotto la loro guida. Lo si è capito dall'analisi dei paramenti murari e dal tipo di materiale impiegato. Nella realizzazione dell'edificio, come testimoniano le parti primitive ancora esistenti, furono impiegati mattoni rossi nuovi frammisti a laterizi di recupero allineati a spina di pesce con l'introduzione, in quantità ridotta, di ciottoli di fiume.  Questi blocchi in laterizio appaiono in alcuni tratti ben squadrati e ben inseriti con regolarità, in altri sono presenti buchi di trapano e una sagomatura ad incastro,per adattarli. Erano evidentemente di reimpiego ma da dove provenivano, se non da un edificio precedente?  Il quale, in via dubitativa, potrebbe essere crollato in seguito ad un devastante terremoto avvenuto nel 1117.  Servirebbero dei saggi di scavo. Per gli stipiti di porte e finestre vennero utilizzate pietre arenarie, provenienti dalle cave del vicino Monferrato.

Probabilmente si affrontarono due fasi edilizie (non necessariamente in due diversi periodi): la parte inferiore appare costruita in modo diverso da quella superiore, che è più regolare e dove non è più presente la disposizione a spina di pesce; tutto ciò  indicherebbe l'esaurimento del materiale da reimpiegare.  La malta primitiva è di qualità scadente, ma la critica definisce questo edificio ben eseguito da maestranze esperte. C'era sicuramente una fornace dove cuocere l'argilla per il laterizio, materiale che si otteneva direttamente dal terreno circostante; poco distante esiste ancora oggi la località 'Fornacetta', ad un livello più basso del terreno.

La chiesa è orientata sull'asse Est-Ovest, con ingresso da quest'ultimo come consuetudine nelle chiese cristiane, in cui il profano entra dalle tenebre e si avvia verso la luce del Cristo, correlato alla nascita del sole ad est, in cui sono posti generalmente gli altari maggiori e il Santissimo. L'aula è ad unica navata.

Il lato meridionale e quello occidentale sono gli unici visibili adeguatamente. Quello sud presenta una cornice continua ad archetti pensili, disposti regolarmente; tra di essi spicca una mensolina in cotto scantonata; il primo e l'ultimo archetto presentano una lavorazione più caratteristica con una mensolina fuoriuscente a bulbo curvilineo o a corolla (o 'a tulipano'). La cornice fa da spartiacque tra la muratura originaria e quella successiva: l'edificio venne infatti sopraelevato per consentire di mettere una nuova copertura delle volte, internamente.

La facciata principale, che prospetta sul lato occidentale, è a capanna e presenta una certa difficoltà di lettura, perchè sembra aver subito sconvolgimenti consistenti dal suo aspetto primitivo.  In epoca recente la parte inferiore della muratura è stata ricoperta fino a una quota di 2 metri con uno strato uniforme di intonaco che, nella facciata, inquadra il portale mediano e due finestre laterali fino ad un livello di 4,10 metri, impedendo quindi una corretta valutazione di questa parte di edificio (1).

Il portale è affiancato da due finestre, e poco sopra queste, si intuiscono dei semiarchi, forse antiche bifore. Sopra il portalino, una lunetta cieca e un mensolone su cui sembra appoggiarsi il vano di una bifora, che è impreziosita da una colonnina terminante in un capitello 'a gruccia'o a bulbo, decorato in maniera identica a quella di due archetti pensili sul lato sud. Al di sopra della bifora, un indecifrabile spazio chiaro: si tratta forse di una seconda meridiana?  In basso, ben visibile, una croce intonacata.

Gli archetti, che dovevano un tempo terminare l'edificio, in seguito alla sua sopraelevazione, non svolgono più questa funzione e sono oggi semplicemente di decoro. Una croce a coda di rondine, definita Templare, svetta anche sulla cuspide del tetto della facciata, oltre che sul campanile.

La parte orientale, che comprende un' abside quadrangolare, è stata completamente rifatta. Il lato settentrionale è invisibile in quanto gli fu addossato un fabbricato agricolo che lo nasconde (tra le due pareti vi è un'intercapedine di 13 cm). Gli studiosi hanno appurato che non presenta differenze architettoniche con il lato sud.

  • Internamente la chiesa è stata completamente rifatta e ricoperta di intonaco,  cosa che non permette nemmeno agli esperti di effettuarne una lettura coerente. Si vede una cancellata in ferro battuto che rinchiude tutta la parte 'sacra' dalla navata. L'altare è in stile barocco e al centro -contornata da quattro colonne ritorte color marrone scuro con capitelli dorati- emerge la statua della Madonna con Bambino, coronati, chiusa da un vetro e decorata nel catino in alto da un bassorilievo costolato a forma di conchiglia.

La statua lignea, alta 75 cm, doveva essere in origine nera. Pare infatti sia stata dorata negli anni '50 del XX sec.

  • Le leggende

Come spesso accade quando ci si trova davanti ad una chiesa legata ai Templari, le leggende fioriscono. Si narra, infatti, che qui i Cavalieri avrebbero nascosto un tesoro, prima della loro scomparsa, sotto forma di un cavallo d'oro: c'è chi ritiene possa trattarsi di un simulacro d'oro e chi crede siano solo un loro sigillo...Di riscontri non ne sono mai emersi. Molto interessante è invece l'accostamento Madonna Nera, come si ritiene potesse essere quella di Isana, con l'Ordine Templare. Argomento in fase di approfondimento.

 

 


La chiesa templare di S. Maria di Isana (veduta sud)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il miracoloso 'menhir'

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La meridiana sulla facciata meridionale: presenta le ore francesi, astronomiche

 

 

 

 

 

Il campanile attuale -sul quale svetta una croce potenziata- fu aggiunto successivamente, quando la chiesa medievale venne rimaneggiata.

Gli elementi originari del lato sud sono:una porticina detta 'dei fedeli', nei pressi del campanile ed una monofora arcuata a doppio strombo occlusa dall'interno

 

La croce a coda di rondine sulla cima del tetto

 

.

 

 

 


 

Si noti l'alternanza di mattoni e conci di arenaria. In corrispondenza della lesena angolare di sud-ovest, è inserito un blocco di granito

 

 

 


Il 'buco del diavolo': è in realtà un foro utilizzato per raggiungere i sottotetti. Una leggenda lo vorrebbe fatto dal diavolo quando, inferocito per la realizzazione della chiesa, avrebbe squarciato il muro, andandosene. Un'altra leggenda narra che il diavolo vinse, barando, una sfida con il capomastro, che non riuscì a finire i lavori, lasciando quel foro che permetteva al diavolo di andare a tentare la Vergine
 


 

Note e bibliografia:

1)- Carlo Tosco "Architetture dei Templari in Piemonte", i Templari in Piemonte. Dalla storia al mito, in Le vie del Medioevo (Pellegrini, Mercanti, Monaci e Guerrieri  da Canterbury a Gerusalemme), Atti dei Convegni, Regione Piemonte, 1994

2)- Marisa Camoriano "Chiesetta di S.Maria di Isana", 3^ edizione, agosto 2006 (reperibile in loco)

3)- B. Capone - L. Imperio- E. Valentini "Guida all'Italia dei Templari, gli insediamenti templari in Italia", Ed. Mediterranee

Il sito si raggiunge dalla circonvallazione di Livorno Ferraris (Vercelli) in direzione Torino. Dopo 1 Km circa si imbocca una strada sterrata a sinistra (a lato di un canale). Dopo 200 m si raggiunge la cascina di Isana (è una proprietà privata; per informazioni Giovanni Camoriano, tel. 0161/477702).

Sezioni correlate in questo sito:

 

www.duepassinelmistero.com                                                                                       Avvertenze/Disclaimer

                                                                        Marzo 2010