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Tematiche: Simbologia e Cultura Orientale Utility: Servizi:
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Breve storia di Castelsardo e della Rocca in cui ha sede il Museo Nell'XI secolo, tramontata la dominazione bizantina, la storia della Sardegna è caratterizzata dalle incursioni arabe che favoriscono l'organizzazione del territorio sardo in quattro Giudicati: Cagliari, Torres, Arborea e Gallura, aperte alle influenze economiche e politiche delle Repubbliche Marinare di Pisa e Genova. Questo territorio apparteneva al Giudicato di Torres e qui, nel 1102, i Doria provenienti da Genova fondarono una roccaforte difensiva che chiamarono Castelgenovese in onore alla madre patria.Attorno alla fortezza si sviluppò il borgo, popolato da quanti volevano godere della protezione offerta dalla rocca e dalle mura che ancora oggi circondano l'antico nucleo. Castelgenovese divenne quindi una base per il predominio politico e commerciale che Genova aspirava ad avere nella parte settentrionale dell'isola. Testimonianza dell'importanza del sito e della sua organizzazione comunale sono gli Statuti di Galeotto Doria, da questi emanati nel 1335, e gli Ordinamenti del porto di Nicolò Doria, del 1435. Nel 1297 il papa Bonifacio VIII infeudò la Sardegna a Giacomo II d'Aragona che, dopo un'accurata politica militare e diplomatica, sbarcò nell'isola nel 1323. I Doria, che inizialmente mantennero i propri possedimenti per investitura, in seguito entrarono in guerra con la Casa d'Aragona. Castelgenovese, dopo un lungo assedio, fu una delle ultime roccaforti a cadere in mano aragonese, nel 1448 e da allora mutò il nome in Castel Aragonese, anche se per molto tempo si continuò ad usare l'antica denominazione. Nel 1503 la città divenne sede vescovile dell'antica Diocesi di Ampurias. Intanto il pericolo dal mare permaneva; nel 1527 Castel Aragonese respinse l'attacco di Andrea Doria, alleato dei francesi, che tentava di espugnare la rocca. Fino al XVIII secolo la storia della città è comune a quella degli altri centri isolani con carestie, epidemie, crisi economiche che ne dimezzarono la popolazione.Nel 1720, dopo una breve parentesi austriaca, il trattato di Londra affida la Sardegna ai Savoia in cambio della Sicilia. Fu proprio il sovrano piemontese, Carlo Emanuele III, che dopo aver fatto grazia al municipio di apporre lo stemma civico della Real Casa, concesse nel 1769 il terzo e definitivo nome: Castelsardo. La Fortezza Grazie al suo ripetuto utilizzo, il Castello di Castesardo è la fortezza medievale meglio conservata di tutta l'isola.Originariamente fu costruita in arenaria e trachite,e presenta nelle sue mura le testimonianze degli abitanti che qui si sonmo avvicendati.Fin dalla sua fondazione, fu un quartiere militare;dopo la prima guerra mondiale fino al 1963 fu usata come Caserma dei Carabinieri.Dal 1978 al 1985 ha subito restauri conservativi. Il Museo dell'intreccio mediterraneo L'arte dell'intreccio in Sardegna si perde nella notte dei tempi.Nacque forse per l'esigenza di utilizzare materiale di origine vegetale di superficie piatta e flessibile per costruire recipienti o ripari e ciò determinò già nella preistoria lo sviluppo dell'industria dell'intreccio. In Sardegna le testimonianze più antiche riguardano alcuni calchi rinvenuti in molti nuraghi che riproducono fedelmente cesti e panieri. Il Museo dell'intreccio di Castelsardo è allestito nelle sale delle fortificazioni medievali del Castello dei Doria ed espone manufatti intrecciati realizzati nelle diverse forme, dimensioni e materiali impiegati per i più svariati utilizzi.Ogni sala ha un proprio tema, che spazia dalla panificazione alle attività agricole, dalla vita domestica alla pesca toccando tutti i momenti della vita, senza tralasciare le suppellettili e gli oggetti con funzione magica o religiosa. (dalla piccola guida 'Museo dell'Intreccio Mediterraneo', Comune di Castelsardo, curato daCooperativa Il Cigno'). Per informazioni: Museo 079/471380 Argomenti correlati in questo sito:
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